HYPNOS MAGAZINE NUMERO 15

Le Edizioni Hypnos hanno da poco pubblicato il numero 15 di HYPNOS MAGAZINE, RIVISTA DI CULTURA WEIRD E FANTASTICA (86 pagine; 9,90 euro) con la nuova veste grafica e la curatela di Ivo Torello, illustrazione di copertina ad opera di Elena Furlan e illustrazioni interne di Giuseppe Balestra e sempre di Elena Furlan.

Inizia con questo numero un nuovo corso per la rivista HYPNOS, da questo numero sotto la curatela di Ivo Torello, con una rinnovata veste grafica e tutto a colori! A svettare i nomi di giganti del fantastico come H.G. Wells con il suo seminale “La porta nel  muro” e Fritz Leiber con “I sogni di Albert Moreland”, tra i capolavori del fantastico del Novecento, cui si accompagnano le voci contemporanee di A.C. Wise, con “Come funziona il trucco”, con protagonista Harry Houdini, e il racconto vincitore del premio Hypnos “Alle case vecchie” di Matt Briar.

All’interno troverete poi letteratura, storia, cinema e folklore, l’oggetto d’esplorazione dei preziosi contributi di Cristiano Demicheli, Simona Cremonini, Emanuele Manco e Franco Pezzini.

Questo l’indice completo del numero:

-          Se la fantasia diventasse incendiaria…, editoriale di Ivo Torello

-          La porta nel muro, racconto di Herbert George Wells

-          Il fascino discreto del patibolo – I convitati delle ultime feste di Franco Pezzini

-          Come funziona il trucco, racconto di A.C. Wise

-          Proposta per una classificazione del cinema fantastico di Cristiano Demicheli

-          Alle case vecchie, racconto di Matt Briar

-          Omenana, uno sguardo critico al fantastico africano di Emanuele Manco

-          Leggendario italiano – La paura è donna: le creature femminili più spaventose del folklore italiano di Simona Cremonini

-          I sogni di Albert Moreland, racconto di Fritz Leiber

-          Hypnos consiglia: Le squallide e brevi vite di artisti per lo più ignoti o quasi di Gertrudo Cagnon Freschin.

Leggiamo per concludere un breve estratto da I sogni di Albert Moreland di Fritz Leiber: “Le immagini del suo sogno, come lui le descriveva, erano semplici in maniera impressionante, senza nessuna delle solite fusioni e incongruità. Una scacchiera tanto vasta che alle volte era costretto a camminarci sopra per muovere i suoi pezzi. Molte più caselle che negli scacchi e organizzate in chiazze di diversi colori, il potere dei pezzi variava a seconda della casella su cui si trovavano. Sopra e da ogni lato della scacchiera, soltanto oscurità, ma un’oscurità che suggeriva un infinito senza stelle, come se, disse lui, la scena si svolgesse al vertice dell’universo”.

Buona lettura.

A cura della redazione