VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES DI WILLIAM FRIEDKIN

Gremese Editore ci segnala un’interessante novità per la collana “I migliori film della nostra vita”: si tratta del saggio VIVERE E MORIRE A LOS ANGELES DI WILLIAM FRIEDKIN (19,50 euro), la speciale monografia firmata dal giornalista Fabio Zanello. in coedizione in Italia e in Francia, con oltre 200 immagini e fotogrammi a colori.

Il volume racconta la storia del film di Friedkin: dall’insuccesso iniziale alla sua elezione a titolo chiave del cinema americano degli anni ’80. Quarta incursione di William Friedkin nel poliziesco metropolitano, il neonoir Vivere e morire a Los Angeles è stato considerato, fin dalla sua distribuzione, «un pionieristico esempio di avanguardia pop, capace di dialogare con il più raffinato audiovisivo del suo tempo, tanto dal punto di vista dei contenuti quanto da quello visivo. Un noir forse troppo colto per ambire a quel consenso generalizzato a cui doveva aspirare una forma d’arte per definizione minore come il cinema di genere». La pellicola è un lucido esempio dell’abilità di questo maestro del cinema, capace di far dialogare due mondi distanti come la cultura pop e il noir.

Adattamento cinematografico del romanzo di Gerald Petievich, agente federale, il film si è guadagnato negli anni uno status cultuale in buona parte dovuto al cospicuo debito contratto nei suoi confronti da tutto il poliziesco successivo del cinema americano, soprattutto sul piano espressivo per i brani pop rock eseguiti dai Wang Chung nella colonna sonora, le adrenaliniche scene d’azione e la varietà cromatica della fotografia di Robby Müller. Con Vivere e morire a Los Angeles Friedkin tende ancora una volta a imporsi come uno degli “irregolari” del cinema americano, poiché nella sua poetica il poliziesco ha sempre svolto la funzione di una coordinata per definire l’ambiguità, e il labile confine fra bene e male.

Fabio Zanello (Torino, 1969) è un giornalista pubblicista. Laureato in Storia e critica del cinema, ha pubblicato monografie su Tobe Hooper, Sam Raimi, Francis Ford Coppola, Sergio Sollima e sulla produzione horror franco-belga degli anni Zero. Ha inoltre collaborato con il Torino Film Festival, con la Mostra del Cinema di Venezia e il Premio Adelio Ferrero di Alessandria 2021. È membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani e della Fipresci.

Buona lettura.

A cura della redazione