E’ online per Tiemme Digitali (TED), a cura dello scrittore Riccardo Roversi, l’e-book PSICANALISI DEL FUTURO – L’HOMME MACHINE FUTURISTA di Roberto o Roby Guerra che dir si voglia, futurista, una analisi non a caso del futuro alla luce della psicanalisi culturale e dell’avanguardia italiana storica, e non solo, del Movimento rivoluzionario di Marinetti.
Tranne dove indicato nei singoli capitoli, i saggi contenuti in questo tanto dissidente quanto erudito e futurista/futuribile libro risalgono, nelle loro versioni originali, al 1995 circa e/o negli anni 2009 – 2020, già pubblicati in opere precedenti di Roberto Guerra oppure in vari magazine e/o testate online (“Controcultura Supereva”, “Meteo Web”, “NeoFuturismo”, ecc.).
Tra i saggi si conferma attualissimo quello su Thomas Szasz, antipsichiatra e psicanalista eretico, a suo tempo, dal titolo eloquente “Lo Stato terapeutico”, chiaramente connesso vuoi allo scenario corrente autoritario e contaminato dal virus planetario, vuoi proprio al Futurismo come antivirus artistico di libertà…
Leggiamo un estratto da un capitolo… CONCLUSIONI: PSICANALISI E CIBERNETICA…
Concludiamo con un “semplice” mind game specifico ancora psico-letterario: come captare certe mappe psichiche nella psicanalisi del futuro (senza alcuna pretesa, sia ben chiaro, tecnica), immaginandoci di incontrare Freud e Jung (e seguaci) magari nel bar alieno di Star Trek?
Per “l’alieno Freud”: Eros e Thanatos, nella loro complessità, cosiddetto bene e cosiddetto male restano micropsicochip “binari” con la pulsione sessuale in senso sempre complesso ma “primaria”.
Se si vuole l’Es, strizzando l’occhio ai seguaci creativi o anche paralleli storici, magari Groddeck e Lacan e Bion, rivalutato anche come potenziamento altrettanto creativo (come poi intendeva in realtà lo stesso Freud) e non solo regressione o subordinato all’Io e al Principio di realtà (come certa vulgata).
In ottica quindi coerentemente per intenderci almeno epicurea o relativamente “libertina”, nello stesso tempo – pur importante e fondamentale certo ridimensionamento del Super Io (e anche del Super Es “matriarcale”).
Molto succintamente, un relativo nuovo paradigma “culturale”.
Nel gioco dell’Es soprattutto il cosiddetto Passato o Futuro anteriore, Arte, Filosofia o Religione o persino “scienze magiche” circoscritte e soprattutto all’Immaginario o l’Immaginale puri.
Per “l’alieno Jung”: a ben vedere Jung a modo suo i suoi archetipi erano e sono comunque espressioni originarie di pulsioni del corpo o sensoriali, un gioco dell’Es elevato infatti al mito, come sublimazione e il Gioco del Sé un potenziamento del Gioco dell’Io nel e al di là del male e del bene.
Ovvio si parla di “semplici” mappe non del Territorio poi pragmatico che relativizza ogni mappa.
Poi magari, vano negarlo dopo decenni di politicamente corretto: il cosiddetto Irrazionale è anche razionalità simbolica e-semiotica positiva, l’Uomo (maschio) è quantitativamente e mediamente più intelligente della Donna (Femmina) e specularmente quest’ultima è mediamente più intuita e creativa dell’Uomo (Maschio) e più o meno così via…
Mentre tutti gli “alieni seguaci” più in gamba constaterebbero (al di là delle singole scuole conoscitive – e le gelosie o competizioni ancora presenti) la cosiddetta libido (per dirla con Lacan,) una megastruttura aperta e mobile o persino mutante, cibernetica simile al Dna, la Libido come Informazione.
…La Struttura di Lacan, l’Es di Groddeck, gli archetipi di Jung, i coinemi di Fornari, anche certa De-Struttura di Delo-Deleuze-Guattari e altri.
E ora a tutti uno psicospritz galattico per un brindisi sempre freudiano alla fine di ogni analisi, com’era il fondatore della psicanalisi.
E con Jung accanto… e magari anche il padre della cibernetica Norbert Wiener…
Buona lettura.