DOVE COMINCIA LA NOTTE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Dove comincia la notte

Anno: 1991

Regia: Maurizio Zaccaro

Soggetto: Pupi Avati

Sceneggiatura: Pupi Avati

Direttore della fotografia: Pasquale Rachini

Montaggio: Amedeo Salfa

Musica: Stefano Caprioli

Effetti speciali: Alfonso Cioffi

Produzione: Antonio Avati, Luigi e Aurelio De Laurentiis

Origine: Italia

Durata: 1h e 34’

CAST

Tom Gallop, Cara Wilder, Don Pearson, Kim Mai Guest, Blair Bybee, Jerry Y. Wolking, Marylou Dennhardt, Leann D. Donovan, Ron Jasson, Jean Librick, Georgia Klein, Elizabeth L. Riecke, William C. Renk, Michael Kennedy, Randy Pearson, Barbara Lipnick, Kathleen Barudin, Lucas & Lance Coers, Kim Eastland, Don Braid, Judy Ramsey, John L. Fair, Stanley Sunleaf, Dawn M. White

TRAMA

Irving Crosley, un ragazzo italoamericano, torna a Davenport (Iowa) per firmare la cessione della casa del padre, appena deceduto, alla famiglia di Glenda Mallory, una studentessa che si era tolta la vita molti anni prima e che aveva avuto una relazione con suo padre. Lo scandalo che aveva generato questa vicenda aveva costretto Irving e sua madre ad andarsene dalla città e trasferirsi altrove. In molti nel quartiere sono certi che lo spirito della ragazza viva ancora in quella casa, ma Irving non sembra credere a queste superstizioni; questo dubbio, alimentato dal fatto che altri ancora pensano che Glenda non sia morta, convince Irving a indagare sul fatto, giungendo a una verità straziante che porterà il ragazzo alla follia.

NOTE

Il film, scritto e sceneggiato da Pupi Avati, è stato girato a Davenport (Iowa) dove Avati girerà in seguito Il nascondiglio e con la stessa troupe di Bix, film diretto dallo stesso Avati.

Grazie a questa pellicola, segnaliamo che il regista ha vinto il Premio per il Miglior Regista Esordiente ai David di Donatello del 1992.

Maurizio Zaccaro è un regista di corti e documentari, allievo di Ermanno Olmi, che gira pochi lungometraggi e si segnala soprattutto per questo Dove comincia la notte, interpretato da Tom Gallop (X-Files, A.I. Intelligenza artificiale, American Horror Story, Insidious 3 – L’inizio, il serial Lucifer), Cara Wilder (La protesta del silenzio), Don Pearson, Kim Mai Guest (diventata poi doppiatrice di serie animate e videgames) e Blaire Bybee. Le musiche sono di Stefano Caprioli e rendono ancora più inquietante un film che basa tutta la sua forza nella costruzione della paura.

Il tema del film è quello della casa misteriosa in cui aleggia una presenza che viene dall’aldilà: lo spirito di una ragazzina trucidata che vaga tra le antiche stanze per vendicarsi. Il film non esibisce l’orrore ma lo suggerisce, senza eccessi di nessun tipo, ma solo incutendo timore e generando suspense, scena dopo scena. I meccanismi sono quelli del vecchio gotico: rumori inspiegabili, fugaci apparizioni, elementi impalpabili e fenomeni soprannaturali. L’ambientazione è statunitense, ma siamo in una cittadina di provincia che ricorda in tutto e per tutto la provincia italiana.

Maurizio Zaccaro (Milano, 1952), come detto, è un dotato allievo di Ermanno Olmi e Maurizio Nichetti, che dopo aver fatto molta televisione debutta al cinema con un film scritto e sceneggiato da Pupi Avati, ispirato alla vera storia di un amico quarantenne innamorato di una sedicenne. Dove comincia la notte gode della stessa location di Bix, viene girato a Davenport, nello Iowa, in collaborazione con la Film Office nordamericana, con identica troupe tecnica, persino la fotografia di Rachini e le scenografie di Simi. Non solo, la casa dove si svolge l’azione è la vera casa natale di Bix, acquistata dai fratelli Avati per produrre il film biografico sul grande e sfortunato jazzista. Il film si apre con la frase di Godel: “In ogni sistema c’è un punto che non si riesce a spiegare con gli elementi del sistema stesso”. Irving torna sui luoghi dello scandalo familiare, dopo la morte del padre, professore di liceo, per riparare al male compiuto da un genitore che avrebbe spinto al suicidio Glenda, un’allieva di sedici anni con cui aveva vissuto una torbida storia d’amore. Il figlio era fuggito con la madre abbandonando il padre al suo destino, ma il ritorno sul luogo del misfatto mette in luce un’insospettabile verità.

Il film è scritto come un giallo psicologico, a tratti usa strumenti tipici della cinematografia horror e del thriller argentiano, ma è soprattutto un’analisi introspettiva nella mente di un ragazzo, che viene sconvolto dalla tremenda rivelazione. “È stata una storia d’amore troppo bella, che tu non potresti capire”, dice quasi delirando a un amico dopo aver capito che Glenda è stata uccisa da sua madre, che non voleva cedere il compagno di una vita a un’altra donna. Stupendo il finale che vede il figlio in preda alla follia, apparecchiare per una colazione dove sogna di servire in tavola il padre e la madre, felici come una volta. La macchina da presa inquadra in una lunga soggettiva l’apparecchio per i denti che apparteneva alla ragazzina, l’elemento mancante del sistema.

Dove comincia la notte è una storia del mistero, uno psicodramma che a tratti sembra sconfinare nel soprannaturale, ma che subito riprende le fila di una narrazione concreta fino alla scoperta imprevedibile che precipita il protagonista in una deriva di follia. Girato in inglese con troupe nordamericana, distribuito in Europa e in America, apprezzato da critica e pubblico, non è un film horror come alcuni equivocano, perché pur utilizzando tensione e suspense tipiche del genere non si limita ad analizzare la paura, ma compie un viaggio introspettivo nei meandri della psiche umana. Il film è un fortunato incontro tra una sceneggiatura perfetta e un abile regista che anche nelle opere successive dimostrerà predilezione per tematiche non banali, lavorando per cinema e televisione. Ricordiamo tra i suoi migliori prodotti Il carniere, un film contro la guerra, e Un uomo perbene, sulla tragedia di Enzo Tortora.

Gordiano Lupi e Davide Longoni