ELENA COVANI

Autrice polivalente ed eclettica, Elena Covani è da poco apparsa sulle scene della narrativa fantasy con un romanzo dalle tematiche urban, “I fuochi di Valencia”, pubblicato dalle neonate Edizioni NPS. Ma la Nostra in realtà ha alle spalle tanta esperienza con i libri e con la parola scritta… Volete sapere di cosa si è occupata? Andiamo a scoprirlo insieme.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ELENA COVANI?

Cominci con una domanda difficilissima… le cose certe sono che ho quarant’anni, un marito e due figli, e nella vita faccio il dentista. Lo so, hai sicuramente storto la bocca, ma ti giuro che sono una bella persona, nonostante il mio lavoro! Non ho ancora deciso cosa farò da grande, per il momento mi barcameno tra i pazienti, i miei due mostriciattoli e la palestra. In tutto questo caos la cosa che mi tiene a galla è scrivere, la mia vera valvola di sfogo.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

È stata una cosa naturale, come bere o mangiare. Ho sempre inventato storie fin dalle elementari, le scrivevo sui quaderni a righe e nelle pagine del diario. Quando ho avuto il mio primo computer aveva una cartella segretissima dove nascondevo i miei racconti, perché nessuno li doveva leggere all’infuori di me! Poi ho cominciato a crederci un po’ di più, ho fatto dei corsi di scrittura, mi sono confrontata con altre persone con la mia stessa passione ed è nato, oltre al mio libro, una bellissima associazione che è la “Nati per Scrivere”.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATA?

Prima di “I fuochi di Valencia” ho pubblicato una commedia rosa, “Una canzone all’improvviso”. È la storia di Cassandra, una ragazza dalla vita molto routinaria, che in un’estate viareggina vedrà cambiare tutto il suo mondo e quello delle sue amiche. È un libro che parla con ironia dei rapporti umani, dell’amicizia e dell’amore, e delle decisioni che possono cambiare la tua vita. È stato molto divertente, diciamo che ho lasciato andare il lato ironico di me stessa.

RECENTEMENTE, COME HAI ANTICIPATO, HAI PUBBLICATO IL ROMANZO “I FUOCHI DI VALENCIA”. CE NE VUOI PARLARE?

È un urban fantasy ambientato nella città spagnola durante i giorni di una festa molto particolare, Las Fallas. Sono quattro giorni in cui la città si riempie di turisti, di enormi creazioni di legno , luci e musica. La storia parla di José, che fa parte di una nuova razza di uomini, le Sentinelle, che difendono gli esseri umani dagli Erjes, persone contagiate da un virus che leva loro ogni volontà. È un soldato, e combatte ogni notte per evitare che gli uomini vengano contagiati. Una notte però incontra Maria, una ragazza che è stata contagiata ma che non risponde ai normali sintomi del virus.  Da quel momento la sua vita, e quella delle persone a lui vicine, cambierà. Ci sono scontri, inseguimenti, amicizia e un briciolo di romanticismo, tutto nella meravigliosa cornice della città di Valencia.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

Sicuramente la parte dell’introspezione dei personaggi, della loro storia precedente agli avvenimenti del libro. Mi piaceva che i lettori capissero il perché delle scelte dei personaggi, e cosa li aveva portati a prenderle. L’ambientazione è stata la parte più rilassante, mi piace pensare che sia il mio regalo per Valencia, per tutto quello che mi ha dato e che continua a darmi ogni volta che ci ritorno. Vorrei che trasparisse l’amore che provo per questa città, e magari invogliare i lettori a visitarla.

DA COSA DERIVA LA TUA PASSIONE PER LA SPAGNA?

La Spagna, e soprattutto Valencia, è casa mia. Tutte le volte che ritorno là, ho come la sensazione di mettermi al mio posto, come quando torni a casa e ti butti sul divano, proprio nel punto dove c’è la sagoma del tuo corpo. Ho vissuto a Valencia per un anno, all’ultimo anno di università. Ho trovato persone e posti che mi hanno dato tanto, ed è come se mi fosse entrata sotto pelle. Ogni anno devo tornare per prendere un po’ di “aria di casa”!

SI TRATTERA’ DI UN VOLUME SINGOLO OPPURE HAI GIA’ IN MENTE UN SEGUITO?

“I fuochi” sono una storia a sé, ma in realtà sto facendo la correzione del seguito della storia. Verranno sviluppati temi già presenti nel primo libro, e ritroveremo vecchi personaggi, ma ce ne saranno anche di nuovi molto interessanti! Questa volta mi sono allontanata dalla mia amata Spagna… ma non per molto!

VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SEMPRE PIU’ SPESSO DI LEGGERE MOLTI AUTORI, SIA EMERGENTI SIA AFFERMATI, ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

Sicuramente il digitale è più pratico e più economico, ma non credo che potremo parlare di estinzione ancora per lunghissimo tempo. Esisterà sempre lo “zoccolo duro” che si lascia affascinare dal profumo delle pagine e da quella bellissima sensazione che dà lo sfogliare le pagine di un bel libro.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER MOLTI GENERI, MA CI SEMBRA DI CAPIRE CHE IL FANTASTICO ABBIA SEMPRE AVUTO UNA CERTA PREPONDERANZA. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

È il primo vero approccio con la lettura che ho avuto, e chissà, forse è vero che il primo amore non si scorda mai. A sei anni mi misi in testa di leggere “La Storia Infinita” di Michael Ende, ci misi quasi un anno, ma ci riuscii, è così che il fantastico è entrato nella mia vita. Adesso leggo un po’ di tutto, ma mi è rimasta la passione per tutto ciò che va oltre il mondo che conosciamo, mi piace pensare che la vita sia una piccola parte di un mondo molto più grande, di qualcosa che possiamo conoscere solo grazie alla nostra fantasia.

PARLIAMO ANCHE DELLA TUA ATTIVITA’ PER LA RASSEGNA “UN LIBRO AL TRAMONTO” CHE SI TIENE A VIAREGGIO E CHE CONDUCI INSIEME AD ALESSIO DEL DEBBIO, PER PROMUOVERE GLI SCRITTORI TOSCANI. COME NASCE QUESTA INIZIATIVA E IN COSA CONSISTE?

Tutto è nato quasi per gioco, avevamo voglia di far conoscere gli scrittori toscani in un momento che potesse essere piacevole per tutti. Viviamo a Viareggio, e d’estate cosa c’è di meglio di un aperitivo sul mare, parlando di libri e facendo quattro chiacchiere? Arrivati ormai alla quarta edizione possiamo dire che è stata una bella idea, abbiamo fatto passare a tante persone del tempo in piacevole compagnia di bravi autori e bei libri.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Il più delle volte da quello che vivo, quello che vedo. Prendo spunto da un posto, come nel caso de “I fuochi”, o da quello che mi dice una situazione che mi trovo a vivere. A volte le storie mi si manifestano davanti come un film già scritto, ed è bello vederle nascere quasi spontaneamente.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Questa è la domanda più difficile di tutte: ce ne sono tantissimi! Forse quello a cui sono più affezionata in assoluto è Stefano Benni, di cui ho letto, e continuo a leggere, tutto quello che pubblica. Ma potrei dire Cassandra Clare, Marion Zimmer Bradley, e tanti, tanti altri.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Ti posso dire quelli che non mi piacciono: non riesco a vedere un film horror senza tapparmi gli occhi e le orecchie. Amo il cinema e guardo un po’ di tutto, a seconda di quello che mi permettono di vedere i miei figli…

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Per il momento sto lavorando al seguito di “I fuochi di Valencia”, ma ho cominciato anche un altro urban fantasy, ambientato in Inghilterra e basato sulla leggenda di Re Artù. Il sogno nel cassetto in realtà è uno solo: avere un po’ più tempo per scrivere, perché è  sempre più difficile!

IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO ALLORA… TI ASPETTIAMO ALLA PROSSIMA!

Davide Longoni