LA STORIA INFINITA

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: The neverending story/Die unendliche Geschichte
Anno: 1984
Regia: Wolfgang Petersen
Soggetto: basato sul romanzo omonimo di Michael Ende
Sceneggiatura: Wolfgang Petersen e Herman Weigel
Direttore della fotografia: Jost Vacano
Montaggio: Jane Seitz
Musica: Klaus Doldinger e Giorgio Moroder
Effetti speciali: Uwe Bendixen Pesci, Brian Johnson e David Fincher
Produzione: Bernd Eichinger, Dieter Geissler e Bernd Schaefers
Origine: Germania/Usa
Durata: 1h e 34’
 
CAST
Noah Hathaway, Barret Oliver, Tami Stronach, Patricia Haynes, Sydney Bromley, Gerald McRaney, Moses Gunn, Deep Roy, Thomas Hill
 
TRAMA
Bastiano Baldassare Bucci, detto semplicemente Bastian, saluta il padre prima di andare a scuola, sottolineando il fatto che questi da quando è morta la mamma non si accorge più di lui. Per strada incontra tre ragazzini che iniziano a prenderlo in giro, lo inseguono fino a farlo cadere in un bidone dell’immondizia. Bastian pensando che se ne siano andati esce dal bidone, ma i tre sono ancora lì ad aspettarlo, inizia quindi a scappare, ed entra nella prima porta che gli capita. Si ritrova così in una libreria, dove ci sono vecchi libri dappertutto, e seduto su una poltrona c’è un uomo anziano che lo accoglie molto bruscamente. Bastian si sente offeso dalle affermazioni sui bambini davvero poco lusinghiere fatte dal signore, e si difende dicendo che lui è un avido lettore. Si dimostra subito molto interessato allo strano volume che il padrone della libreria tiene in mano: “La storia infinita”. Appena il libro resta incustodito, Bastian lo afferra e scappa via, lasciando però un biglietto in cui dice che lo avrebbe restituito presto. Così Bastian, col libro sotto la giacca, arriva a scuola di corsa, ma è in ritardo: sbirciando dentro l’aula scopre che c’è un compito in classe e decide allora di nascondersi nella soffitta della scuola. Qui Bastian si prepara un piccolo giaciglio e inizia avidamente a leggere il suo libro. Egli è quindi il narratore della storia che ci viene rappresentata e più volte interrompe la lettura o per commentarla o per motivi esterni come la campanella della scuola.
Inizia la storia. Siamo in una foresta, dove alcune creature fantastiche si incontrano: un Mordiroccia, un Maghetto e un Omino con una lumaca.
I tre iniziano a discutere della loro missione alla Torre d’Avorio: vogliono raggiungere l’Infanta Imperatrice per parlarle del Nulla che minaccia le loro terre. Giunti alla mitica torre, dove si sono riunite diverse creature del regno di Fantàsia, il portavoce dell’Imperatrice annuncia che la stessa Infanta è gravemente malata e che solo un giovane eroe può salvarla, un tale Atreyu che è stato appunto convocato. Si presenta un giovane fanciullo che accetta il gravoso incarico e l’Auryn, il simbolo dell’Imperatrice: insieme al suo cavallo Artax inizia la sua ricerca per le terre di Fantàsia e contemporaneamente si materializza un lupo nero enorme che lo insegue tentando di impedirgli di compiere la sua missione. Giunto alle Paludi della tristezza Artax sprofonda vinto dallo sconforto. Disperato per la perdita, Atreyu vaga alla ricerca di Morla l’essere millenario, una gigantesca tartaruga che lo indirizza alla volta dell’Oracolo del Sud che dista migliaia di miglia da lì. Atreyu stanco e sconsolato sta per perdersi nelle paludi quando viene tratto in salvo da un gigantesco drago bianco. Si risveglia tra le zampe del FortunaDrago, che risponde al nome di Falkor, e viene accolto dalle amorevoli cure di una coppia di gnomi. Scopre poi di essere in prossimità dell’oracolo. Coraggiosamente riesce a superare la prima Porta delle Sfingi, e davanti alla seconda porta, lo Specchio dell’Anima, invece di vedere il vero sé stesso con tutte le sue debolezze, vede un ragazzino che legge un libro. L’oracolo gli rivela poi che l’unico modo di salvare l’Infanta e tutto il regno dal Nulla è quello di trovarle un nuovo nome, ma che solo un essere umano lo può fare. Il Nulla intanto avanza e l’oracolo stesso viene distrutto, mentre Atreyu e Falkor ne vengono travolti: il piccolo eroe cade dalla groppa del drago e perde il medaglione. Si ritrova solo e sulle rovine di una strana città riconosce degli affreschi che ritraggono le sue stesse avventure. Lì incontra Gmorg, il lupo nero, che gli rivela che Fantàsia non ha confini perché è fatta dei sogni degli esseri umani, e che il Nulla è la dimostrazione che gli umani non sognano più, cosa auspicata dai signori del male perché è più facile assoggettare chi non ha degli ideali. Atreyu riesce a sconfiggere il suo nemico e ricongiuntosi con Falkor va in cerca della Torre d’Avorio per ammettere davanti all’Imperatrice di aver fallito la missione.
Ma la sovrana sembra al contrario felice e rivela ad Atreyu che egli ha adempiuto al suo compito, perché il giovane umano, che ha seguito tutte le avventure di Atreyu in libro, è in realtà lì con loro. Bastian non vuole ammettere che l’Imperatrice stia parlando di lui e solo quando quest’ultima lo implora chiamandolo per nome, egli si convince di essere l’unico in grado di salvare Fantàsia e così si lascia trasportare dalla sua fantasia. Preso coraggio urla il nome che era di sua madre (nome che però nella versione italiana non udiamo) per ribattezzare l’Imperatrice. Ora si ritrova nel buio più totale di fronte all’Imperatrice: l’unica fonte di luce è un piccolo granello di sabbia che è tutto ciò che resta del vasto regno di Fantàsia. L’Imperatrice chiede a Bastian di ricreare quel mondo attraverso i suoi desideri di fanciullo: ogni cosa gli sarà permessa. Il primo desiderio di Bastian è quello di ritrovare tutte le creature di Fantàsia sane e salve, di cavalcare Falkor e infine inseguire con il Fortunadrago i tre ragazzacci che lo perseguitavano all’inizio della storia, fino a farli cadere nel bidone dell’immondizia.
 
NOTE
Le musiche per il film furono composte da Klaus Doldinger, del gruppo jazz tedesco Passport in collaborazione con l’italiano Giorgio Moroder. Moroder scrisse insieme a Keith Forsey la canzone del titolo che venne interpretata da Limahl, leader del gruppo Kajagoogoo, allora molto in voga. Giorgio Moroder, musicista a 360 gradi, tra gli inventori della discomusic anni Settanta, si è anche occupato delle colonne sonore de “Il bacio della pantera”, la nuova versione di “Metropolis”, “Electric dreams” e il secondo capitolo de “La storia infinita”.
Il regista Wolfgang Petersen ha effettuato nella sua carriera poche incursioni nel genere fantastico, ma sempre di grande interesse e impatto: ricordiamo ad esempio “Il mio nemico” e “Virus letale” e prossimamente dirigerà i fantascientifici “Uprising” e “The Grays”.
L’addetto agli effetti speciali David Fincher è diventato poi regista, occupandosi di “Alien 3”, “Seven” e “Il curioso caso di Benjamin Button”.

Noah Hathaway ha lavorato anche in “Battlestar Galactica” e “Troll”, mentre Barret Oliver ha recitato anche in “D.A.R.Y.L.”, “Supercar”, i due “Cocoon”, “Frankenweenie”, “Il giardino segreto” e “Ai confini della realtà”.

Deep Roy è apparso in “Planet of the apes”, “La fabbrica di cioccolato”, “La sposa cadavere”, “L’impero colpisce ancora”, “Il ritorno dello Jedi”, “X-Files” e recentemente nel nuovo film dedicato alla saga di "Star Trek",

25/12/2009, Davide Longoni