FRANCESCO PICONE

Regista di corti horror, Francesco Picone si è recentemente distinto con il film “A joke of too much” che è stato presentato, tra gli altri, anche all’Horrormovie.it Festival 2010 con buon successo di pubblico e di critica. Andiamo a conoscerlo meglio.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È FRANCESCO PICONE?

Un ragazzo semplice, affascinato fin da piccolo dal mondo del cinema. Ho sempre pensato che i film siano un modo per evadere dalla realtà. Per quello che mi ricordo ho sempre voluto fare il regista, già alle medie inferiori per gioco scrivevo storie comiche o horror da far recitare ai miei amici. Dopo il diploma ho frequentato una scuola di cinema per un anno, giusto per imparare il linguaggio cinematografico, dopodiché ho iniziato a lavorare per una tv locale, e appena ho un po’ di tempo libero scrivo e dirigo cortometraggi.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?

Come ho detto è iniziato per gioco. Volevo esercitarmi e quindi ho girato cortometraggi leggeri come “ La lettera “ e “Una pasqua col botto “, facendo nascere così la fantomatica casa di produzione SmallMovie, creata insieme al mio fidato amico/collaboratore Simone Lagi . Poi è arrivato “Real days”, un mockumentary sui tristi reality show, un corto a cui tengo molto nato tra mille difficoltà.

RECENTEMENTE È USCITO IL TUO ULTIMO CORTO INTITOLATO “A JOKE OF TOO MUCH”. VUOI PARLARCENE?

Nelle estati a metà degli anni ‘90, c’era un filone su Italia 1, intitolato “Notte Horror”, non so se lo danno ancora, ma in pratica ogni martedì sera in seconda serata davano un film dell’orrore che io naturalmente mi guardavo di nascosto, senza farmi scoprire dai miei. E quando scrivevo “A joke…” era proprio a quei film che pensavo, allo Zio Tibia, ai racconti della notte e della cripta, e naturalmente al mostro di Firenze (il tagliagole di coppie, Capinica altro non è che l’anagramma di Pacciani), e poi avevo una voglia matta di girare un inseguimento nel bosco!

COME È NATA L’IDEA DI UTILIZZARE LA TECNICA “GRINDHOUSE” ALLA TARANTINO, CONFEZIONANDO IN PRATICA DUE FILM “AL PREZZO DI UNO”?

Ero rimasto colpito da “Grindhouse”, soprattutto dal film di RodriguezPlanet Terror” che ho fatto vedere a forza agli attori prima delle riprese. Come sapete quel film contiene un finto trailer intitolato “Machete”, straordinario anche quello. Così decisi anch’io di anticipare il cortometraggio “A joke of too Much” da un finto trailer chiamato “L’invasione dei vermi spaziali”. Quindi sono davvero due film, perché anche se breve il trailer contiene una mini-storia.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA LAVORAZIONE DEL FILM?

Sicuramente l’inseguimento nel bosco. Molto faticosa anche la post-produzione, la fotografia è alla “Grindhouse” non solo per le rigate e lo sporco sulla finta pellicola ma anche nel ricreare atmosfere e colori, e poi il montaggio tosto soprattutto nelle scene d’azione.

IL CORTO È STATO ANCHE PRESENTATO ALL’HORRORMOVIE.IT FESTIVAL 2010 LO SCORSO SETTEMBRE. COSA PUOI RACCONTARCI DI QUESTA ESPERIENZA E COME È ANDATA?

Guarda mi sto ancora mangiando le mani, non sono potuto andare a Roma per motivi di lavoro, e mi dispiace moltissimo. Spero che gli organizzatori del festival mi perdonino. Comunque so che è piaciuto molto al pubblico presente. Attualmente il corto sta girando diversi festival e ha ricevuto alcuni premi, quindi approfitto per ringraziare tutti i partecipanti, tra cui Santa Pellino, Francesco Zocchi e Simone Lagi. Senza tutti loro non saremmo qui a parlare adesso.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Mi piace tutto ciò che mi porta a evadere dalla realtà. Il fantastico, così come l’horror, ti conducono in altri mondi. Poi se vedi la mia collezione di dvd noti una grande varietà di generi e di registi, diciamo che adoro qualsiasi genere di film.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Bella domanda! A volte me lo chiedo anch’io. Ad esempio nel corto che sto girando in questi giorni, intitolato “Io Sono Morta”, prendo ispirazione da un incubo che feci mesi fa. Mi svegliai malissimo e per giorni non facevo altro che pensarci. Se riesco a mettere un 10% di quell’angoscia nel film, dormirete male pure voi!

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Edgar Allan Poe!

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Non basta lo spazio! I primi che mi vengono in mente: “Zombi”, “Carlito’s way”, “La morte dietro la porta”, “Quei bravi ragazzi”, “C’era una volta in America”, “Duel”, “Ovosodo”, “Eden Lake”, “Frozen”, “Soldi Sporchi”, “Terminator”, “Stand by me”, “Non si sevizia un paperino”, “Le iene”, “La volpe e la bambina”… come puoi notare tutti generi diversi tra loro.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Sto puntando molto sul cortometraggio in lavorazione “Io sono Morta”, un vero e proprio horror. Diciamo che è l’esame di maturità. Ho la fortuna di lavorare con persone fantastiche. Nel cast vedrete infatti Federico Mariotti già visto accanto a Fabio Volo in “Matrimoni e altri disastri”, poi Elisa Forti conosciuta sul set de “L’invasione dei vermi spaziali” e infine Stefano Martinelli, già attore in diversi corto e lungometraggi, e vi garantisco che sarà causa dei vostri incubi futuri. Andrea Marmugi si occupa invece del makeup effects. Aiuto regia Simone Lagi e Nicola Ciappi. Come nel precedente corto anche qui ricopro più ruoli: regia, sceneggiatura, fotografia, montaggio… il nostro intento è quello di creare un prodotto di qualità sotto tutti i punti di vista con un budget risibile (vicino allo zero), se riusciremo nell’impresa sta a voi dirlo. Intanto potete seguire la lavorazione sulla nostra pagina Facebook. Il sogno nel cassetto? Girare un lungometraggio con una vera produzione e poi guardarmi il film al cinema insieme al pubblico.

IN BOCCA AL LUPO ALLORA!

Davide Longoni