FANTASCIENZA STORY 180

IO, ROBOT: ZERO DIFETTI (1987) – PARTE 05

«Dovrete aiutarmi a salvare la Terra

da una terribile minaccia, sì, tutta la Terra.

Gor bramava il potere,

per questo si è rifugiato sulla Terra

fuggendo da Arous.

La vostra è una civiltà fragile e primitiva

e Gor, con il suo potere e la sua ambizione

la farebbe evolvere nel modo sbagliato.»

(The Brain from Planet Arous di Nathan Juran o Hertz)

L’ALIENO (The Hidden)

Un uomo d’affari, Deyrses, svaligia la Wells Fargo Bank e fugge a bordo di una Ferrari rubata dopo aver ucciso, senza il minimo scrupolo, dei poliziotti. Durante la precipitosa fuga investe delle persone e provoca incidenti per poi finire in ospedale, crivellato di colpi, dopo aver sfondato un blocco stradale. Le sue condizioni sono disperate ma, nonostante questo, l’uomo si risveglia e si avvicina al letto del suo compagno di corsia, gli toglie il respiratore e uno strano, strisciante, orribile essere, esce dalla sua bocca per entrare nella bocca dell’altro malato, un avvocato sofferente di cuore.

Quando i medici accorrono trovano Deyrses morto e l’altro paziente, l’avvocato Jonathan Miller (William Boyett), misteriosamente scomparso. Il sergente di polizia Tom Beck (Michael Nouri) che dava la caccia a Deyrses, riceve la visita dell’agente dell’FBI Lloyd Gallagher (Kyle MacLachlan), anche lui impegnato nella caccia a Deyrses, e informa Beck che Miller è un suo complice, pertanto bisogna fermarlo al più presto.

Intanto Miller entra in un negozio di hi-fi e s’impossessa di nastrocassette e registratore uccidendo il gestore, poi vede una Ferrari Mondial rossa e la segue fin dal concessionario, la ruba uccidendo tutti quelli che incontra nel suo cammino.

Mentre Beck e Gallagher gli stanno dando la caccia egli ferma la Ferrari presso un locale notturno dove si esibisce Brenda Lee Van Buren (Claudia Christian), una spogliarellista che viene assalita nel suo camerino dallo stesso Miller, il cui corpo, ormai, era diventato inservibile a causa dei sempre più frequenti attacchi cardiaci.

Penetrato nel corpo di Brenda l’essere uccide un altro uomo pur di impossessarsi di una macchina e di fuggire ma è inseguito nuovamente da Gallagher e Beck che lo raggiungono dopo una lunga corsa, finita rovinosamente dentro a un negozio di abbigliamento.

Nasce una furibonda sparatoria e la donna, colpita più volte, fugge verso il tetto del palazzo tallonata dai due. Un colpo di Brenda ferisce lievemente Beck a una spalla e il poliziotto cade all’indietro nel vuoto aggrappandosi fortunosamente al cornicione.

Brenda sta per sparargli quando viene colpita a sua volta da Gallagher che aiuta il poliziotto a risalire sul tetto.

Beck, attonito, guarda l’agente dell’FBI colpire ripetutamente con la sua pistola la ragazza e poi estrarre uno strano oggetto argenteo e puntarglielo contro. Una voce inumana esce dalle labbra di Brenda.

Brenda: «Voi credete che sia finita, sbagliate! Io non vengo fuori, ancora… Prima vi ucciderò!»

Brenda si getta dal tetto mentre stanno arrivando le macchine della polizia, da una di esse scende il Tenente John Masterson (Clarence Felder) con il suo cane; la bestiola, avvicinatasi al corpo della ragazza, viene assalita ferocemente dalla creatura. Gallagher non se ne avvede e arriva troppo tardi per cui l’unica cosa che gli resta da fare è cercare di capire dove possa essere finito l’alieno.

Beck, che continua a non capire il comportamento del collega, gli chiede:

Beck: «Non è finita, vero?»

Gallagher: «No.…»

Beck: «Voglio una spiegazione!»

Gallagher: «Una spiegazione non ti aiuterà.»

Beck: «Io lavoro nella Omicidi da tredici anni e t’assicuro che cose strane ne ho viste tante… Però mai avevo visto qualcosa del genere! Sembra che tu sappia sempre quello che sta per accadere e ora tu me lo dirai!»

Gallagher: «Una spiegazione non ti aiuterà.»

Beck: «Questo lo deciderò io.»

Gallagher: «No, mi dispiace.»

Beck: «Ehi! Non provarti a piantarmi in asso!»

Gallagher: «Quello che cerco è ancora là fuori e io non so da dove cominciare.»

Il comportamento oltremodo strano di Gallagher ha ormai esasperato Beck, in fondo di lui sa ben poco. Sa che ha chiesto aiuto al suo dipartimento per catturare dapprima Deyrses, poi Miller e quindi Brenda, sa che ha perso moglie e figlia a causa proprio di uno di questi assassini, sa che la storia comincia a diventare sempre più complicata e confusa… quindi ordina a un collega, Cliff Willis (Ed O’Ross), di arrestare Gallagher.

Le prime informazioni su Gallagher sono alquanto anomale: porta sempre in tasca quello strano oggetto, forse un’arma di cui non si capisce la funzione; la sezione FBI di Seattle, da cui l’agente ha dichiarato di provenire, dichiara che l’agente Gallagher è morto un mese prima in un incendio.

Intanto, a casa del Tenente Masterson, il cane assale il suo padrone facendogli sbattere la testa contro il frigorifero di casa.

Gallagher viene condotto alla presenza di Beck.

Beck: «Ho controllato con l’FBI di Seattle, Lloyd Gallagher è morto, il tuo vero nome è Robert Stone… È quanto sappiamo di te, a parte il fatto che vai in giro con una Porsche rubata e questa, forse, è l’unica verità che ci hai detto fino ad ora… Allora che ne diresti di parlare? Perché non mi dici chi sei e che cosa fai qui eh?»

Gallagher: «Ti prego, non chiedermelo!»

Beck: «Senti, non fare storie! Sono stufo di te! Cosa credi che sia, un gioco? Credi di poter venire qui dentro, di poter mettere sottosopra la mia sezione, di far rischiare la vita ai miei uomini? Sono stanco di farmi prendere in giro da te, va bene? Voglio risposte! Voglio sapere perché ci vogliono quindici colpi per uccidere una puttana da due soldi, voglio sapere perché tre onesti cittadini, all’improvviso impazziscono e cominciano ad uccidere gente. Io voglio delle risposte e le voglio adesso!»

Gallagher: «Miller, quella puttana e Deyrses, erano involucri di un essere non umano.»

Beck: «Come, scusa?»

Gallagher: «Lo sto inseguendo da tanto tempo ed ora è qui, sulla Terra, in questa città!»

Beck: «Mamma… Stai parlando di un extraterrestre.»

Gallagher: «Questo essere trova un corpo, ci entra dentro e se ne serve per circolare. Resta in quel corpo finché non lo ha danneggiato, allora deve trovarne un altro, solo in quel momento posso ucciderlo, durante il passaggio. Ho perso l’occasione quando è uscito da quella donna, ha trovato un altro corpo e c’è entrato prima che arrivassi.»

Beck: «Così ora non sappiamo dov’è l’extraterrestre…»

Gallagher: «Ma non dovrò più cercarlo ormai, lo sa che sono qui e inseguirà me. Beck, ho bisogno di quell’arma. È la sola cosa che può ucciderlo!»

Beck: «E così l’extraterrestre è quello che ha ucciso il tuo amico, tua moglie… è quello che tu insegui da…»

Gallagher: «Nove anni.»

Beck: «Nove anni…»

Gallagher: «Dei vostri.»

Beck: «Dei nostri…»

Gallagher: «Forse la carriera di poliziotto non ti aveva preparato a questo, vero?»

Beck: «Sì, invece!»

Il Sergente fa rinchiudere nuovamente Gallagher e, mentre la cella viene chiusa, Beck esclama:

Beck: «Riproviamo dopo, eh?»

Beck torna a casa da sua moglie Barbara (Katharine Cannon) e da sua figlia Juliet (Kristin Clayton) ma continua incessantemente a riflettere sulle parole di Gallagher.

Alla centrale di polizia uno dei tecnici sta esaminando l’arma di Gallagher e non si accorge che da essa parte un raggio che buca una parete. Il Tenente Masterson ode distintamente il suono emesso dall’arma e si precipita a riprenderla, intascandola, indi si rifornisce di ogni tipo di armi dall’armeria della centrale.

Incontra Beck, appena rientrato, e subito lo interroga: vuole sapere dove è stato rinchiuso l’agente dell’FBI ma Beck rimane perplesso nel vedere il suo capo armato di tutto punto; davanti a un dubbioso Beck, Masterson gli punta il fucile alla gola avvisandolo di non avere nessun problema a sparargli una seconda volta (ovviamente è l’alieno insito nel corpo ospite che propina tale affermazione).

La centrale di polizia è in allarme e Masterson comincia a sparare a tutti quelli che cercano di impedire la sua avanzata, viene colpito più volte e, inciampando, cade consentendo a Beck di approfittarne per fuggire, ma l’uomo si rialza e continua la sua marcia mortale. Beck, che lo precede eha raccolto l’arma aliena sfuggita a Masterson, raggiunge la cella di Gallagher.

Beck: «Ho visto Masterson stendere due poliziotti. Ha preso sei colpi a bruciapelo e ancora non va giù. Masterson è morto? Il vero Masterson!»

Gallagher: «Sì.»

Beck gli apre e gli porge l’arma ma Masterson sta avanzando nel corridoio con in mano un piccolo bazooka, vede i due e avanza verso di loro mentre gli agenti si appiattiscono contro la parete della cella.

Masterson: «Gallagher!»

Gallagher: «Sì.»

Masterson: «Prima di ucciderti una curiosità: come hai fatto a trovarmi?»

Gallagher: «Hai lasciato un uomo creduto morto su Altair!»

Masterson: «Uno sbaglio.»

Gallagher: «Sì, uno sbaglio…»

Masterson: «Gallagher, che effetto fa essere umani?»

Gallagher: «Niente male.»

Masterson: «Meglio di essere altariano. Gli altariani sono una razza schifosa. Potremmo occupare questo posto se volessimo. Non hanno niente qui per fermarci!»

Masterson appare all’improvviso davanti alla cella ma Beck è svelto a sparargli in testa, il colpo devia il proiettile dell’arma del Tenente che sfonda la parete in fondo al corridoio. L’uomo riesce a fuggire ma Beck chiede a Gallagher perché non lo ha colpito con la sua arma. Sparando addosso al Sergente Gallagher gli mostra il perché: l’arma non ha effetto sulla carne umana. Il corpo di Masterson viene trovato ma si viene anche a sapere che è stato Willis il primo ad avvicinarsi al cadavere e ora il poliziotto è fuggito verso il suo nuovo principale obbiettivo: il Senatore degli Stati Uniti Holt (John McCann), prossimo candidato alla Casa Bianca.

Tutte le misure di sicurezza non bastano a fermare Willis che nella sua avanzata verso la stanza dove il Senatore si è rifugiato, uccide un nutrito numero di poliziotti e di guardie del corpo e ferisce mortalmente pure Beck e prende poi possesso del corpo del Senatore.

A Gallagher non resta che fermarlo precipitandosi verso di lui con un lanciafiamme, ignorando i colpi che gli piovono addosso aziona l’arma che avvolge il Senatore tramutandolo in una torcia umana. Dal suo corpo carbonizzato esce l’orrenda creatura che viene uccisa dall’arma a raggi di Gallagher.

L’agente viene portato nello stesso ospedale dove Beck lotta tra la vita e la morte e Gallagher si avvicina all’amico il cui cuore, in quel momento, cessa di battere; gli apre la bocca e un’entità luminosa passa dal corpo di Gallagher a quello di Beck. Non era possibile salvare il suo amico, non gli resta che prenderne il suo posto presso un’altra famiglia che, pur non essendo la sua, segue quella universale legge dell’amore che ora egli può ancora ricevere e dare.

Praticamente privo di effetti speciali, tranne la creatura mossa quasi sempre in stop motion nelle brevissime apparizioni, il film di Jack Sholder risente di una evidente ispirazione filmica con la pellicola di Nathan Juran o Nathan Hertz che dir si voglia The Brain from Planet Arous, della quale è però nettamente superiore e alla quale si possono aggiungere, in una fusione ben condotta e ben girata, anche due famosi romanzi: Strisciava sulla sabbia di Hal Clement e Gli strani suicidi di Bartlesville di Frederick Brown.

(5 – continua)

Giovanni Mongini