FANTASCIENZA STORY 61

CREATURE DALLO SPAZIO E DAL TEMPO (1960) – PARTE 03

…e altri ancora

Dinosaurus (Dinosaurus) è il titolo italiano, uguale anche in originale, di un ennesimo film a colori avente come soggetto, ancora una volta, i mostri preistorici, nella fattispecie un tirannosauro e un brontosauro, ripescati dal fango sotto il quale erano sepolti e ibernati sotto le coste di un’isola tropicale. Assieme a loro c’è anche il corpo di un uomo delle caverne. I tre tornano in vita grazie alla scarica di un fulmine e il tirannosauro, ovviamente, si rivela la creatura più pericolosa e verrà sconfitto solo dopo una lunga, estenuante, assurda, ma curiosa battaglia tra lui e una scavatrice meccanica. L’altro mostro affonderà nelle sabbie mobili e l’uomo delle caverne, un bonaccione, in fondo, morirà cercando di salvare i suoi nuovi amici dell’era moderna. Gli effetti, mediocri, sono in stop motion e la regia è di Irving S. Yeaworth (1926 – 2004).

Molto più interessante è il remake di una pellicola del 1925 intitolata Mondo Perduto (The Lost World) per la regia di Harry O. Hoyt. Questa è firmata Irwin Allen (1916 – 1991), ha lo stesso titolo ed è in cinemascope a colori. Il film riunisce un discreto cast di attori fra i quali ricordiamo Claude Rains (1889 – 1967), un convincente Professor Challenger e inoltre Michael Rennie (1909 – 1971) e Fernando Lamas (1915 – 1982). Per il resto ci troviamo di fronte al solito altopiano dell’Amazzonia rimasto isolato dal tempo. I mostri sono degli iguana truccati in modo da sembrare delle creature preistoriche, efficaci ma non certo corrispondenti alle creature che furono.

Un Marziano sulla Terra (Visit to a small Planet) ripropone in chiave fantascientifica la mobile maschera di Jerry Lewis il quale impersona un alieno che giunge sulla Terra per studiare le abitudini e le caratteristiche dei suoi abitanti. Ne sarà sopraffatto e ripartirà al più presto. Regia di Norman Taurog (1899 – 1981).

Del regista Eugene Louriè (1903 – 1991) abbiamo parlato quando citammo Il Risveglio del Dinosauro, una mediocre pellicola destinata alla gloria e al successo commerciale solo per essere stata la prima nel suo genere. Prova ne è Gorgo, sempre dello stesso regista, e realizzato con maggior dispendio di mezzi. Un animale preistorico viene catturato da due pescatori per essere esibito a suon di sterline in un circo, il guaio è che dal mare emerge una seconda e molto più gigantesca creatura, la quale dopo aver devastato la città di Londra, raggiunge il suo piccolo tornando nel mare dal quale era venuto. Il soggetto del film verrà ripreso qualche tempo dopo da Gappa (1967) di Haruyasu Noguchi.

Quindi, per la prima volta, il mostro vince: era già successo nel 1925 con Il Mondo Perduto, citato qualche riga sopra, dove il mostro catturato e portato a Londra, devastava la città e poi se ne fuggiva a nuoto sul Tamigi. In Gorgo abbiamo addirittura l’esaltazione della sua vittoria, come commenta un annunciatore vedendo le due creature allontanarsi nel tramonto.

“Si sperava in un miracolo e forse il miracolo si compirà. La grande città, sconvolta ed esausta, giace inerme sotto l’incommensurabile forza e voracità di questa torreggiante apparizione sorta dai primordi della storia… Eppure, quasi disdegnando i pigmei che giacciono ai suoi piedi, ha voltato le spalle con la sua prole abbandonando la città prostrata, lasciando gli uomini annichiliti e lasciando l’uomo stesso a meditare sulla vanità di essere lui il Signore di tutto il Creato.”

L’Isola Misteriosa (Misterious Island) si ispira all’omonimo romanzo di Jules Verne, ma in chiave estremamente più fantastica perché qui, il Capitano Nemo (Herbert Lom, 1917 – 2012) ha trovato il modo di ingrandire gli animali in modo da poter assicurare cibo per il mondo e, il tutto, senza rigurgiti acromegalici. Tutto questo dà pretesto alla pellicola di poterci mostrare tutta una serie di animali di dimensioni abnormi e, tra essi, un’ape e un granchio estremamente ben fatti; alla fine l’isola esploderà seppellendo il Capitano Nemo e i suoi tesori mentre i superstiti torneranno nei propri paesi portando con loro un monito di pace alle genti in guerra. La stop motion è molto ben curata, non c’è da stupirsi visto che ne è autore Ray Harryhausen e la regia è di Cy Endfield (1914 – 1955).

Non potevano mancare all’appuntamento la Hammer e Terence Fisher (1904 – 1980) con Il Mostro di Londra (The two faces of Dr.Jekyll), del 1960, manco a dirlo con Christopher Lee (1922 – 2015). Ennesima versione del romanzo di Stevenson.

Ancora esperimenti proibiti in La Bara del Dottor Sangue (Dr.Blood’s Coffin – 1960) di Sidney J. Furie. In questo caso abbiamo delle misteriose sparizioni da un piccolo centro inglese che portano alla scoperta che coloro che sono spariti sono stati usati per degli esperimenti dal figlio del medico del paese il quale sta cercando di riportarle in vita dopo averle uccise. L’esperimento riesce ma si rivolta contro di lui.

In La figlia del Serpente (The Snake Woman – 1960), diretto ancora da Sidney J. Furie vediamo che, a causa degli esperimenti di uno scienziato che ha provato su se stesso del veleno di cobra, la figlia che nasce è un mostro e la moglie muore per un attacco cardiaco. Lo scienziato cerca di tenere nascosta la creatura. Il tempo passa e divenuta una ragazza, terrorizza la popolazione tanto che un detective uccide il mostruoso essere.

Citiamo poi Il mulino delle donne di pietra di Giorgio Ferroni (1908 – 1981) del 1960: pur di mantere la propria figlia un medico toglie il sangue da altre ragazze trasformandole in statue di pietra. Il classico incendio finale sistemerà tutto.

Ci sembra ingiusto non sottolineare una pellicola di Marino Girolami (1914 – 1994) intitolata Il Mio Amico Jeckyll e questo non soltanto perché lo scienziato mattoide della storia (Raimondo Vianello, 1922 – 2010) si chiama in questo modo, ma soprattutto perché usa una macchina di sua invenzione per trasmettere la sua mente in quella di un puritano insegnante (Ugo Tognazzi, 1922 – 1990) di un collegio femminile. In questo modo egli è libero di agire come un assatanato. Curiosamente un buon soggetto svolto anche in maniera divertente.

Ricordiamo il film Il Mistero dei Tre Continenti, coproduzione Italia-Francia-Germania, interpretato da Carlos Thompson (1923 – 1990), Martha Hayer (1924 – 2014) e il nostro Gino Cervi (1901 – 1974). Diretto da William Dieterle (1893 – 1972), il film propone la straordinaria scoperta del Dottor Johansen (Thompson), scoperta che potrebbe rivoluzionare il mondo dell’industria e della vita stessa; lo scienziato ha infatti trovato il modo di far scaturire una reazione nucleare più potente di qualsiasi altra mai conosciuta.. Purtroppo nello sperimentare questa favolosa scoperta il laboratorio viene distrutto e tutti gli impianti industriali di Stoccolma subiscono una paralisi. Comincia così una caccia all’uomo da parte di loschi individui che vogliono impadronirsi della poderosa scoperta.

Una ennesima versione, questa volta tedesca, del Cervello di Donovan di Curt Siodmak (1902 – 2000), ci fu offerta, nel 1960 da questo film di Victor Frivas (1896 – 1970) intitolato Al di là dell’Orrore (Die Nackt und der Satan) dove uno scienziato compie efferati esperimenti mantenendo in vita la testa staccata dal corpo del suo maestro e mentore. Poi, inoltrandosi sempre di più nel regno del proibito e della follia pura, riesce pure a trapiantare il volto di una donna che ha un corpo deforme sul corpo di una ballerina. La polizia lo scopre e lo uccide.

La Diabolica Invenzione (Vynalez Zkazy) è una pellicola tratta anch’essa da un romanzo di Jules Verne intitolato Davanti alla Bandiera e adattata per lo schermo dal cecoslovacco Karel Zeman (1910 – 1989). Il regista si è avvalso di una tecnica assolutamente originale per girare il film: ha costruito attorno ai personaggi una scenografia ricavata dalle prime tavole illustrative dei romanzi dell’autore francese dando così alla storia un “tono d’epoca” veramente senza pari. Ogni scena è un quadro a sé stante, come una stampa dell’inizio del secolo XIX.

La storia è abbastanza semplice e parla di un inventore che scopre un esplosivo di inaudita potenza. Un pirata lo rapisce e lo porta nella sua isola vulcanica e lo obbliga a lavorare per lui. Il finale vede l’olocausto dell’inventore e dell’isola, mentre solo due superstiti fuggono a bordo di un aerostato.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

Al di là dell’Orrore                                   Sinister Film

La Bara del Dottor Sangue                       Sinister Film

La Diabolica Invenzione                          Sinister Film

Dinosaurus                                              Sinister Film

Gorgo                                                       Enjoy/Pulp Video

L’Isola Misteriosa (Cy Endfield)                        Columbia

Un Marziano sulla Terra                           A & R Production

Il Mistero dei Tre Continenti                    Sinister Film

Mondo Perduto (Irwin Allen)                   Sinister Film

Il Mulino delle Donne di Pietra                Sinister Film

Il Villaggio dei Dannati                             Sinister Film

L’Uomo che visse nel Futuro                    Warner Home Video

(3 – fine)

Giovanni Mongini