HARRY POTTER: IL CIBO COME STRUMENTO LETTERARIO

E’ in arrivo il 3 febbraio da Runa Editrice un saggio per babbani golosi: si tratta di “Harry Potter: il cibo come strumento letterario” (186 pagine; 12 euro), il nuovo saggio di Marina Lenti dedicato al mondo del famoso maghetto.

Chi non si è mai beato dinanzi all’idea di assaggiare i dolci di Mielandia, o un sontuoso banchetto a Hogwarts o, ancora, una cena al desco della famiglia Weasley? La domanda è ovviamente retorica, ma il motivo per cui le prospettive appena elencate risultano così invitanti è anche frutto, oltre che della naturale golosità umana, di un accurato lavoro di pianificazione nell’uso del cibo da parte di J. K. Rowling.

Ed è proprio questo aspetto che Marina Lenti esamina nel saggio “Harry Potter: il cibo come strumento letterario”. L’autrice offre anzitutto una cavalcata attraverso le possibili influenze narrative, i personaggi “dietro ai fornelli”, le coreografie dei banchetti e i problemi di traduzione in termini culinari familiari al pubblico italiano.

Quindi passa ad analizzare lo sfruttamento del tema nell’industria del divertimento e il ruolo del cibo come propulsore nella trama o come elemento ludico e sociale, per terminare poi con una giocosa parte composta da un breve ricettario, un laboratorio di pasticceria per i bambini e un quiz a risposta multipla.

Grazie alla sua insolita angolazione, il volume si presenta dunque come il più originale fra gli approcci saggistici potteriani adottati sinora nel panorama editoriale.

Leggiamo dalla quarta di copertina: “Il fascino che il cibo, in qualità di strumento letterario, esercita sull’autrice di Harry Potter, e quindi direttamente sulla saga, proviene da lontano: ha infatti radici fin nelle letture d’infanzia.

A differenza dei suoi autori di riferimento però, J.K.Rowling è riuscita a utilizzare il cibo in maniera molto più ampia e sfaccettata, facendogli assumere di volta in volta un ruolo determinante per spingere innanzi la storia, per colorarla di sfumature ludiche, per evidenziarne i risvolti familiari e sociali.

La sua rilevanza è talmente determinante che neppure la magia riesce a comandarlo: non può infatti generarlo dal nulla, ma solamente variarlo nella quantità rispetto a un ammontare preesistente.

E se pensiamo che, fra le altre limitazioni al potere magico, rientrano forze come il vero amore e il dono della vita, possiamo subito comprendere quale posto d’onore J. K. Rowling abbia inteso riservare, all’interno della propria splendida creazione, a ciò che è responsabile del nostro nutrimento, del nostro sviluppo e del nostro sostentamento”.

Marina Lenti è stata per quattro anni la “Guida Harry Potter” del portale “Supereva/Dada” e per oltre otto la responsabile della sezione “Harry Potter” della testata telematica “FantasyMagazine”. Nel 2006 ha pubblicato il saggio “L’Incantesimo Harry Potter” (Delos Books), vincitore del “Premio Italia 2007”. Nello stesso anno ha pubblicato il manuale “Harry Potter a test” (Alpha Test), tradotto anche in Francia nel 2009 col titolo di “Le Monde de Harry P.”, per l’editore Belin. Nello stesso anno ha collaborato alla redazione della versione italiana di “Lexicon — Guida non autorizzata ai romanzi e al mondo di Harry Potter” (Piemme). Nel 2011 ha pubblicato il saggio “La Fonte della Buona Sorte: un’allegoria alchemica sul senso della vita” nell’antologia “Potterologia” (Edizioni Camelozampa), i cui proventi sono devoluti all’associazione “Theodora”. Nello stesso anno ha pubblicato il racconto “Coraggiosa” nell’antologia “Code di Stampa” (Edizioni La Gru), i cui proventi sono devoluti all’associazione animalista “Save The Dogs and The Other Animals”. Nel 2012 ha pubblicato, sempre per Camelozampa, arriva il saggio “La Metafisica di Harry Potter”, che è stato finalista al “Premio Italia 2013”. Sul sito www.marinalenti.com propone periodicamente curiosità e approfondimenti sulla saga. Inoltre Runa Editrice ha aperto una pagina Facebook dedicata al saggio culinario: dategli un’occhiata perché ne vale davvero la pena.

Buona lettura e… buon appetito!

A cura della redazione