PSYCHO-THRILLER ALL’ITALIANA

Va di moda parlare del nuovo horror all’italiana, tuttavia il nuovo horror all’italiana non esiste e se esiste fa skifo! (Meglio comprare l’ultimo libro di memorie di Veronica Berlusconi o Signorini).

C’è stato qualcosa di bello e di quello parliamo.

In particolare ho garbo nel favellare sullo psycho-thrilling letterario, perché del cinema e dei suoi mestieranti non me ne frega una mazza.

Fabio Giovannini & Antonio Tentori, in un libro di molti anni addietro edito dalla Falsopiano di Alessandria, Pioggia di sangue, hanno tracciato le coordinate del genere: lo psycho-thrilling ha a che fare con la società, con la follia, la degenerazione patologica della carne industriale; l’assassino è centrale e la logica (del giallo) è soppiantata dalle turbe mentali dello psycho di turno. La violenza è esasperata, grafica, psicologica. La figura del detective (del noir) è minimale, ininfluente.

Nessun inseguimento, rapina, action. Solo la follia del mattoide e la società industriale sullo sfondo ad alimentare solitudine e individualismo globalizzato.

Nel paese reale possiamo reperire un volumetto dei “Mille Lire” di Stampa Alternativa di Teresa Macrì, Splatter, guida sintetica alla corrente omonima, radiografia di un quotidiano alla deriva, scalcinato, dilettantesco, dove la mutazione berlusconiana della classe dirigente ha prodotto degli uomini comuni che bramano riformare le vostre vite a colpi di Twitter e Facebook. Le turbe psichiche deflagrano nei social network, nei reality, nel prime time.
Sottosviluppati mentali coi muscoli si esibiscono nei racconti di horror estremo contenuti nel “Mille Lire” di Stampa Alternativa de il Grande Macello a cura di Fabio Giovannini, con racconto, tra gli altri, di Gaetano Mistretta e Ivo Scanner.

Consigliatissimo!

Psycho-thrilling dalla purezza del cristallo, i lavori Stampa Alternativa di Alda Teodorani: Sesso col coltello + Organi, manuali di scritture anatomiche, pezzi    di bravura di Alda, scrittrice capace di far affiorare, con una scrittura minimale e trasparente, le storture, i ricatti e le paure psicologiche del corpo femminile, mai come oggi distrutto, bruciato, corroso dall’isteria di un maschio frustrato.

SpotKiller di Marco Minicangeli ha l’ardire, nel lontano 1997, di parlare di disoccupazione e idee per reagire allo sfascio dello stato, al vuoto creato da Tangentopoli, al luccichio vistoso della televisione, delle marche, dei prodotti che ci chiamano, ci spingono a consumare e invertire l’inesorabile declino del benessere. Nessuno se ne accorgeva. Era ancora presto, tuttavia Minicangeli corre ai ripari e s’inventa la geniale figura di uno psychokiller abbinato a un prodotto, un gadget!

Sempre Stampa Alternativa ci propone un capolavoro letterario in cofanetto, Horror Erotico, a cura di Franco staccato Forte, qui al suo meglio nel selezionare racconti tosti, malati, sporchi, intrisi d’una sessualità porno. Su tutti proprio quello di Franco staccato Forte col suo “Rantoli nel buio”, incentrato su uno psycho regressivo, nascosto nell’antro ventre di una casa inzaccherata dal sangue dei corpi sbrindellati, in attesa di riceverne altri.

Altra perla immane dell’antologia è il capolavoro di Alda Teodorni, “La vie en rouge”, struggente novella su una psycho che adesca le sue giovani vittime nelle discoteche danzerecce dei ’90, mentre un inutile poliziotto la cerca nella notte.

Altra antologia preziosa edita da Stampa Alternativa (vi è chiaro il fatto che la maggior parte degli editori edita robaccia? Mentre questo piccolo grande genio di Baraghini ha dei meriti culturali mostruosi.), Bambini assassini, a cura di Fabio Giovannini e Antonio Tentori. L’antologia presenta il meglio con la storia di Ivo Scanner, che omaggia lo splendido tv movie di Lamberto Bava, Il gioco. Oppure le favole riscritte da Tentori, in particolare l’ultima, “Il fantasma di Halloween”.

Recente è l’ultimo racconto di Tiz Sclavi, contenuto nell’antologia Incubi. “Mannaia” se la prende col mondo dell’alta moda e della bellezza evanescente delle modelle anoressiche.

Ricordo velocemente anche il romanzo Il Necromane di Davide Lorenzelli, psycho-thrilling furioso e malatissimo, impasto degradato di scritture neonoir e splatterpunk coniugate con quel che rimane del thrilling che fu.

Elenco finito.

Adesso corro a leggermi l’ultima intervista di Salvini e trastullarmi sulle foto dei piedini di Emma.

Davide Rosso