LA SAGA DI HELLRAISER

Nata dalla fervida immaginazione dello scrittore Clive Barker, “Hellraiser” è una saga che si presenta come un vero e proprio affresco horror, che si compone di nove film più vari racconti, romanzi, fumetti e prossimamente anche (a quanto pare) una serie televisiva, attualmente in fase di sviluppo da parte della Sonar Entertainment che includerà alcuni personaggi chiave già apparsi nei vari film, e che dipinge un mondo al di là del nostro, ma intrinsecamente collegato a questo, fatto di puro, infinito, eterno, estremo dolore visto e vissuto come sublimazione e catarsi per giungere al piacere. Re incontrastati di questa specie di inferno dimensionale sono Pinhead e i suoi Cenobiti.

Il primo capitolo della serie risale al 1987 ed è stato diretto proprio dallo stesso Barker, che lo ha sviluppato partendo da un romanzo breve intitolato “Schiavi dell’Inferno” (“The Hellbound Heart”).

Tutte le storie di “Hellraiser” hanno un comune denominatore, ovvero una scatola, detta “Configurazione dei Lamenti” (o “del Lamento”) o “Cubo di LeMerchant”, un marchingegno protetto da una struttura a puzzle che, una volta risolto, apre una porta verso la dimensione del dolore.

Questa è una specie di inferno surreale dove «il dolore vi verrà fatto assaggiare fino a raggiungere vette così alte da diventare piacere assoluto». I Cenobiti sono gli angeli del dolore e hanno il compito di portare coloro che hanno così diligentemente risolto l’enigma del Cubo nel loro inferno privato per essere torturati per sempre.

La scatola di LeMerchant (conosciuta anche come “Scatola del Dolore”) è un misterioso manufatto (in originale chiamata semplicemente “The Box”) che nasconde un rebus, risolvibile solo da chi ha un forte desiderio di conoscere i segreti che essa cela. Una volta risolto il rebus, la scatola si apre e spalanca le porte di una dimensione parallela, dominata da un’Entità misteriosa, chiamata Leviathan, e abitata dai Cenobiti, una stretta cerchia di esseri, chiamati anche Supplizianti o demoni, un tempo comuni mortali, che per appagare i loro grandi istinti masochisti sono divenuti servi di Leviathan, ottenendo una potenziale immortalità e un corpo martoriato e mutilato, a testimonianza del loro amore per la sofferenza.

I Supplizianti, guidati da Pinhead, appaiono all’apertura della scatola e conducono colui che ha risolto l’enigma alla scoperta dei particolari piaceri del loro mondo. A seconda dello spirito della vittima, questa può finire con l’essere orribilmente uccisa (sorte che tocca a quasi tutti gli incauti che aprono il cubo) oppure trasformata a sua volta in un Cenobita (come è successo al dottor Channard nel secondo episodio della saga).

Nel caso in cui non vi siano Cenobiti all’apertura della scatola, Leviathan assorbe direttamente il soggetto che l’apre e decide se farne o meno un Suppliziante, come accadde a Pinhead negli eventi mostrati sempre nel secondo film della serie.

In “Hellraiser – La stirpe maledetta” viene narrata l’origine del Cubo. Nel XVIII secolo, un inventore francese di nome Philippe LeMerchant (da cui il nome della scatola) creò la scatola con l’intento di farne un semplice giocattolo. L’uomo per cui lavorava, il Duc de l’Isle, la usò invece per creare un passaggio verso la dimensione dei Supplizianti, attraverso uno strano rito. Da allora, la scatola divenne il viatico tra il mondo dei Cenobiti e la Terra.

I Cenobiti non possono direttamente distruggere la scatola, secondo quanto detto nel terzo episodio della saga dal capitano Spencer, l’uomo da cui nacque ai primi del XX secolo Pinhead. I Supplizianti possono solo ricevere la scatola dall’ultimo possessore e farla avere a un nuovo soggetto. Nel racconto di Clive Barker, quando il Cubo è in pericolo (come alla fine del primo film quando la protagonista cerca di buttare la scatola tra le fiamme), appare una misteriosa figura a difenderla e portarla via, nota con l’appellativo di Architetto.

Nonostante tutti i media in cui si è dipanata la saga, è al cinema che il mondo di “Hellraiser” meglio viene descritto e ampliato, per cui ricostruiamo tutta la storia del Cubo, di Pinhead, dei Cenobiti e del loro mondo proprio basandoci su questo. Come dicevamo la serie cinematografica si compone, fino a oggi, di nove film:

1.Hellraiser (1987) di Clive Barker;

2.Hellbound: Hellraiser II – Prigionieri dell’Inferno (Hellbound: Hellraiser II – 1989) di Tony Randel;

3.Hellraiser III – Inferno sulla città (Hellraiser III: Hell on Earth – 1992) di Anthony Hickox;

4.Hellraiser – La stirpe maledetta (Hellraiser: Bloodline – 1996) di Alan Smithee (alias Kevin Yagher);

5.Hellraiser 5: Inferno (Hellraiser: Inferno – 2000) di Scott Derrickson;

6.Hellraiser: Hellseeker (2002) di Rick Bota;

7.Hellraiser: Deader (2005) di Rick Bota;

8.Hellraiser: Hellworld (inedito in Italia – 2005) di Rick Bota;

9.Hellraiser: Revelations (inedito in Italia – 2011) di Victor Garcia.

Andiamo a vedere e spulciare tutti i dettagli, partendo dal primo film: Hellraiser (1987) di Clive Barker.

Larry e la seconda moglie Julia decidono di trasferirsi in una villetta, abbandonata da anni, alla periferia di Londra. La casa tempo addietro è stata teatro di una torbida relazione tra Julia e il cognato Frank, i cui resti si trovano ancora nel luogo. Durante il trasloco Larry si ferisce a una mano e il sangue caduto a terra fa sì che Frank, in realtà imprigionato in una mostruosa condizione di disfacimento fisico causato dall’apertura di una misteriosa scatola, torni in vita. Julia sentendo degli strani rumori provenienti da una camera va a controllare e scopre che il suo ex-amante è ancora vivo seppur in condizioni fisiche disastrose. Per tornare alla sua condizione normale ha bisogno di sangue e Julia decide di aiutarlo fornendogli delle vittime. Larry si accorge che c’è qualcosa di strano nel comportamento della moglie e ne parla con la figlia, Kirsty, alla quale chiede di fare compagnia a sua moglie mentre lui è al lavoro. La ragazza il giorno seguente si reca nella villetta e vede Julia entrare nell’abitazione con uno sconosciuto. Insospettita entra in casa e scopre il terribile segreto. Frank non può permettere che si venga a sapere della sua condizione e tenta invano di uccidere la ragazza che scappando entra in possesso della misteriosa scatola. Kirsty, in stato di shock, viene ricoverata in ospedale: grazie al Cubo di LeMerchant scopre l’esistenza di un’altra angosciante dimensione, “richiamando” di conseguenza i Cenobiti. Per sfuggire alle loro torture la giovane fa un patto con i Supplizianti, portandoli da Frank. Arrivata a casa la ragazza scopre la relazione tra lo zio (che ha preso possesso del corpo di suo padre Larry) e Julia: Frank cerca di uccidere la nipote ma non ci riesce e a morire è invece Julia. L’uomo viene poi fatto vittima dei Supplizianti che cercano di attaccare anche Kirsty, infrangendo il patto tra loro e la giovane. Kirsty riesce però a salvarsi con l’aiuto del fidanzato e la casa crolla travolgendo uno dei Cenobiti, mentre gli altri vengono “risucchiati” nella loro dimensione.

In Hellbound: Hellraiser II – Prigionieri dell’Inferno (1989) di Tony Randel il dottor Channard riceve un nuovo paziente, Kirsty Cotton, la sopravvissuta del primo film. Mentre è rinchiusa in ospedale la ragazza viene perseguitata dalle visioni dell’indicibile orrore che distrusse la sua famiglia. L’unico che le crede è un giovane assistente del dottor Channard che si chiama Kyle MacRae. Intanto scopriamo che il dottor Channard colleziona di nascosto da anni tutto quello che ha che fare con il cubo detto “La Configurazione del Lamento”, che apre il passaggio per il mondo dei Cenobiti. Gli giunge voce del materasso intriso di sangue dove è deceduta la matrigna di Kirsty, Julia Cotton. In segreto lo fa portare a casa sua e vi conduce anche uno dei suoi pazienti per versarne il sangue sul materasso e risvegliare così Julia. I due riescono a svelare il segreto della “Configurazione del Lamento” e di conseguenza a liberare gli orrori e il piacere supremo dei Cenobiti. Per la seconda volta Kirsty si ritrova a vagare al di là del mondo mortale, questa volta accompagnata da Tiffany. Lì dovrà affrontare i Cenobiti per cercare di liberare l’anima di suo padre dal tormento eterno.

E arriviamo a Hellraiser III – Inferno sulla città (1992) di Anthony Hickox: Pinhead, dopo il capitolo precedente, è intrappolato con la “Configurazione del Lamento” in una statua che rappresenta figure e volti distorti. Il ricco J.P. Monroe, possessore del club chiamato The Boiler Room, acquista la statua. Joey Summerskill, una reporter giovane e ambiziosa, viene a sapere di Pinhead e della scatola misteriosa. Comincia a capire il dolore che può dare la scatola quando vede un giovane ragazzo che viene squarciato in due dalle catene fuoriuscite dalla scatola in un ospedale. Segue la scatola e una giovane ragazza di nome Terri fino al The Boiler Room, dove Terri e il suo ragazzo avevano rubato la scatola. Grazie alle registrazioni di Kirsty Cotton rinvenute nel Channard Institute, Joey e Terri vengono a sapere dei Cenobiti e del potere della “Configurazione del Lamento” e di come rispedire Pinhead da dove è venuto. Nel frattempo, J.P. nutre Pinhead con il sangue di alcuni frequentatori del club cosicché si possa liberare dalla statua. Una volta libero Pinhead è ancora più pericoloso di prima. Non più legato al suo lato umano (un ufficiale britannico della Prima Guerra Mondiale di nome Elliot Spencer) egli è la pura manifestazione del lato oscuro di Elliot, fuori controllo e libero di portare caos e distruzione. Pinhead desidera distruggere la scatola, così non dovrà mai più tornare nel suo mondo. Joey deve escogitare qualcosa per portare Pinhead e i suoi nuovi Cenobiti nel mondo di Elliot, il quale si sacrificherà riunendosi con Pinhead per salvare il mondo, altrimenti il mondo sarà condannato al dolore e alla sofferenza per l’eternità.

Con Hellraiser – La stirpe maledetta (1996) di Alan Smithee (alias Kevin Yagher) facciamo un salto nel futuro: nell’anno 2127 l’ingegnere Paul Merchant si trova sulla stazione spaziale e prepara una trappola per i Cenobiti, per potersi vendicare; tutti i suoi avi sono infatti stati uccisi dai Cenobiti. Il suo obiettivo è eliminarli tutti con la sua costruzione. Una squadra speciale viene inviata dalla Terra per fermarlo e impedirgli di aprire le porte dell’inferno, ma arrivano troppo tardi. Ci sarà uno scontro sanguinoso mentre Merchant racconta la storia dei suoi avi all’ufficiale Rimmer.

Hellraiser 5: Inferno (2000) di Scott Derrickson ci riporta ai giorni nostri: Joseph Thorne è un poliziotto sbandato: tradisce la moglie con le prostitute, si droga e falsifica le prove. Dopo l’assassinio di un suo ex compagno di scuola prende una scatola misteriosa dalla scena del delitto e se la porta a casa. Studiandola, scopre che ha un meccanismo interno e riesce ad aprirla. Poco dopo muore una prostituta: il suo ultimo cliente era stato Thorne. Mentre cerca di cancellare le sue tracce viene a conoscenza di un genio criminale che si fa chiamare “l’ingegnere”. Stando sulle sue tracce il poliziotto finisce in un vortice di violenza, sogno e realtà.

Hellraiser: Hellseeker (2002) di Rick Bota ci catapulta invece alle origini della saga e ai personaggi dei primi due episodi: Kirsty Cotton si è sposata. Mentre è per strada con suo marito Trevor capita loro un incidente e la macchina cade in un lago: il marito si salva, ma Kirsty è dispersa. Traumatizzato e perseguitato dagli incubi cerca di ricordare il suo passato, ma viene indagato per omicidio, incolpato di aver ucciso la moglie. Mentre cerca di provare la sua innocenza si troverà ad attraversare un viaggio psicologico nei meandri dei suoi incubi. Dopo che Trevor aveva regalato intenzionalmente a Kirsty la strana scatola, erano tornati i Cenobiti con cattive intenzioni nei confronti di Kirsty che era loro sfuggita più di una volta. La situazione tra Kirsty e Trevor è instabile e il marito la tradisce più di una volta con donne diverse. Kirsty lo scoprirà e una volta ricevuta la scatola dal marito la sfrutterà a suo vantaggio, facendo un patto con Pinhead.

Hellraiser: Deader (2005) di Rick Bota racconta la storia della giovane reporter Amy Klein, inviata a Bucarest dal suo capo per indagare su un gruppo di giovani occultisti. A quanto pare questi sarebbero in grado di risorgere dopo aver compiuto il suicidio. La setta si fa chiamare Deader e il loro leader è in possesso di una misteriosa scatola, la “Configurazione del Lamento”. L’obiettivo del leader è il dominio del mondo. Quando Amy arriva a Bucarest, i confini tra realtà e sogno (e incubo) sembrano fondersi e si ritroverà nel bel mezzo di un combattimento tra il leader dei Deader e Pinhead.

In Hellraiser: Hellworld (inedito in Italia – 2005) di Rick Bota, Pinhead torna per terrorizzare cinque amici che sono dei fan sfegatati di “Hellworld”, un gioco online ispirato a “Hellraiser”. I ragazzi vengono invitati in una casa, il cui padrone è il padre di Adam, un loro amico fan di qualsiasi cosa riguardi “Hellraiser” e LeMerchant che si è suicidato convinto di dare la sua anima ai Cenobiti. Il padrone di casa, arrabbiato con gli amici di Adam per non aver evitato il suicidio di suo figlio, organizza una festa di “Hellworld”, sicuro del fatto che anche i cinque amici si sarebbero presentati. Si informa su tutto quel che riguarda LeMerchant, il Labirinto e i Cenobiti in modo da sembrare un vero conoscitore e potersi vendicare del figlio.

L’ultimo capitolo finora girato è Hellraiser: Revelations (inedito in Italia – 2011) di Victor Garcia. Steven e Nico, due amici inseparabili, decidono di partire per il Messico e fare una vacanza a base di bevute e ragazze, filmando le tappe del viaggio. Una sera vengono attaccati da una misteriosa figura e svaniscono nel nulla. Le autorità non possono fare altro che comunicare la cosa alle famiglie, inviando loro anche le registrazioni del viaggio dei due giovani. L’anno seguente, le famiglie dei due ragazzi scomparsi assoldano un detective per far luce sulla vicenda. Emma, sorella di Steven, trova tra gli oggetti del fratello una misteriosa scatola con decorazioni dorate che sembra un rompicapo e la riconosce tra gli oggetti che appaiono nelle ultime foto del fratello. Manipolando la scatola, riappare Steven, coperto di sangue. Il ragazzo racconta di essere sfuggito ai Cenobiti e di come un vagabondo avesse offerto a lui e Nico quella scatola, assicurando che avrebbe aperto loro nuovi orizzonti di piacere. Successivamente anche Emma aprirà la scatola e si riapriranno le porte del Labirinto, ove troveranno Pinhead e Nico, anche lui trasformato in un Cenobita dalla testa piena di chiodi…

Quest’ultima pellicola è stata edita direttamente per il mercato Home Video ed è stata realizzata con scarsi mezzi e in poche settimane dalla casa di produzione Dimension Films per non perdere i diritti sullo sfruttamento cinematografico dei personaggi barkeriani. È il primo film, e unico per ora, della serie a cui non partecipa Doug Bradley, lo storico interprete di Pinhead nonché uno dei principali fautori della saga cinematografica assieme allo stesso Barker.

Come si può capire, i veri protagonisti della saga di “Hellraiser”, oltre al “Cubo di LeMerchant”, sono i Cenobiti: il termine deriva da due parole greche che significano “vita in comune”. Nell’adattamento italiano del primo capitolo della serie, i Cenobiti sono stati chiamati Supplizianti. Successivamente verranno definiti più riduttivamente demoni, anche se non è detto che questa sia la loro vera natura… Nei film di “Hellraiser” infatti, i Cenobiti potrebbero essere anche in un certo senso angeli, dipende probabilmente da come li si guarda o da come ci si approccia a loro. Questi esseri possono raggiungere la realtà soltanto attraverso una rottura spazio-tempo che viene aperta e chiusa grazie proprio al “Cubo di LeMerchant”, dal nome dell’artigiano francese che lo realizzò.

La scatola, come già abbiamo visto, ha un ruolo primario in tutti i film della saga. Chiunque ne venga in possesso, lo fa perché consumato da un desiderio lacerante, ossessivo (a volte inconscio) e intuitivamente sa che il cubo appagherà questo suo desiderio se riuscirà a trovare il modo di aprirlo. I Cenobiti sono incaricati di trovare chiunque riesca ad aprire questo manufatto chiamato anche “La Configurazione del Lamento”: quando il complicato rompicapo che si nasconde nel cubo viene completato, si apre il passaggio tra il nostro mondo e l’inferno… e i nostri Supplizianti devono poi torturare colui che ha aperto il passaggio.

Tutti i Cenobiti della saga hanno orribili mutilazioni e/o lacerazioni. Il Cenobita principale nei film di “Hellraiser” è Pinhead, che appare in tutti i film finora girati. All’inizio si credeva che essi fossero sempre stati tali, ma in Hellraiser II: Prigionieri dell’Inferno si scoprirà che tutti erano semplici umani prima di essere trasformati in Cenobiti dall’Entità chiamata Leviathan che governa all’interno della loro dimensione (anche se, ad essa, nei film non viene fatto alcun riferimento esplicito). L’entità che servono sembra stare all’interno di un obelisco a rombo che gira al centro della dimensione che proietta, da una serie di aperture poste su ogni lato, una misteriosa e potente luce nera.

Ma scendiamo più nel dettaglio, perché nei vari film della saga compaiono molti Cenobiti, di volta in volta creati generalmente da Pinhead: tenuto conto che i principali Supplizianti sono quelli apparsi nei primi due film, andiamo a fare una rapida carrellata dei più famosi.

Pinhead sembra essere il leader dei Cenobiti, nonché l’unico ad apparire in tutte le pellicole della serie cinematografica. Nel racconto di Barker, questo personaggio non ha un ruolo effettivamente di spicco rispetto agli altri tre compagni, ma, a partire dal primo adattamento cinematografico, la sua figura è diventata quella di capo, come si evince quando ferma gli altri nella scena all’ospedale, accettando il patto con Kirsty. Come gli altri Cenobiti, non ha un vero nome: l’appellativo Pinhead (in italiano Puntaspilli) viene adoperato formalmente solo dal terzo film, su suggerimento degli spettatori e fan della saga. Nel secondo episodio della saga veniamo a sapere che in passato era un veterano della Prima Guerra Mondiale, il capitano Elliot Spencer, che a causa dell’esperienza bellica iniziò a cercare nuove vie di piacere e dolore, trovandole nella misteriosa scatola, da cui fu inghiottito. Una volta entrato nella dimensione parallela, Spencer fu trasformato in Cenobita dall’Entità che governa la dimensione (a cui non viene fatto alcun riferimento specifico nelle pellicole, mentre qualcosa di più al riguardo viene detto nel racconto di Barker, dove viene indicato come Leviathan e corrisponde al grande cubo al centro del labirinto) e presumibilmente creò i primi compagni (Butterball, Chatterer e Cenobita Donna). Dopo gli eventi del secondo film, Pinhead sarà il Cenobita di maggior rilievo, accompagnato spesso da nuovi compagni creati di volta in volta. Il personaggio è stato interpretato per ben 8 pellicole da Doug Bradley, che è stato anche tra i maggiori promotori della produzione della saga di “Hellraiser” (a parte Clive Barker stesso). Nel più recente Hellraiser: Revelations (del 2011, inedito in Italia e totalmente disconosciuto da Clive Barker), Pinhead è invece interpretato da Stephan Smith Collins.

Chatterer è un personaggio così chiamato in riferimento al suo continuo battere i denti, che sembra essere il suo unico modo di comunicare. Ha il volto completamente martoriato, come fosse ustionato, e dei ferri all’altezza della mascella che gli spalancano la bocca, lasciando vistosamente scoperti denti e gengive. Il personaggio muore nel secondo film durante lo scontro con il cenobita Channard. In occasione della morte torna ad avere sembianze umane e si rivela essere stato creato dal corpo di un ragazzino. È interpretato da Nicholas Vince nel primo film e nel secondo film, ma in realtà appare un Cenobita molto simile anche in Hellraiser: Revelations.

Il nome di Butterball è invece probabilmente riferito alla bizzarra corporatura del personaggio. Appare un essere abnormemente grasso, pallido, privo delle orecchie e dei capelli, con indosso un paio di occhiali da sole che mascherano una mutilazione agli occhi. Non comunica se non attraverso dei versi bestiali e passandosi vistosamente la lingua tra i denti. Nel primo episodio tenta di uccidere il fidanzato di Kirsty (la protagonista dei primi due film) ma viene apparentemente annientato dal crollo delle pareti della casa dove avviene lo scontro. Tuttavia Butterball riappare senza spiegazioni esplicite nel secondo film, dove viene eliminato definitivamente da Channard, riassumendo le sue sembianze umane. Il personaggio è interpretato da Simon Bamford.

Cenobita Donna, in originale Female Cenobite, è l’unico Suppliziante di sesso femminile nel gruppo dei primi due film. È anche l’unico di loro, a parte il leader Pinhead, a parlare con le vittime. Il suo aspetto è simile a quello di Pinhead, senza i chiodi conficcati in viso ma identicamente pallida, priva di capelli e con dei filamenti di ferro che le lacerano le guance, oltre a una vistosa lacerazione sul collo. Nel primo film appare non voler accettare il patto con Kirsty, ma ubbidisce al volere di Pinhead. Nel secondo film cerca di uccidere la giovanissima Tiffany, ma anche in questo caso viene fermata dal suo leader. Sembra prediligere, come strumenti per la tortura, un uncino e un coltello. Verrà annientata anche lei da Channard nello scontro del secondo film, ritornando alle sue sembianze umane che rivelano come in passato fosse stata una giovane e graziosa donna. Nel primo episodio è interpretata da Grace Kirby (nella versione italiana è “curiosamente” doppiata però da Roberto Del Giudice), nel secondo film è interpretata invece da Barbie Wilde.

Il Cenobita Channard originariamente era uno stimato psichiatra di nome Philipp Channard, direttore di una clinica in cui viene ricoverata Kirsty dopo gli eventi del primo film. L’uomo però è da sempre segretamente appassionato della storia che si cela dietro la scatola che apre le porte della dimensione dei Cenobiti. Spinto dalla brama di conoscenza e sulla base del racconto della ignara Kirsty, Channard fa rivivere Julia (ora al servizio dei Supplizianti) e sfrutta l’abilità di una sua giovane paziente muta, Tiffany, per entrare nel loro mondo. Qui viene catturato dall’Entità che governa quella dimensione (Leviathan) e trasformato in un mostruoso Cenobita che, a differenza di Pinhead e degli altri, è materialmente legato ad essa tramite una sorta di cordone ombelicale piantato nel capo. Una volta destatosi, Channard massacra i pazienti della sua clinica, poi torna nell’altra dimensione alla ricerca di Tiffany, che viene salvata assieme a Kirsty da Pinhead e dagli altri Cenobiti, che ingaggiano con lui un breve scontro che però li vede sconfitti (solo Pinhead riuscirà a tornare in vita, mentre Cenobita donna, Chatterer e Butterball non appariranno negli episodi successivi). Rimasto l’unico Cenobita in circolazione, Channard tenta nuovamente di uccidere Tiffany, ma questa viene salvata da Kirsty, travestita da Julia, che dà il tempo alla giovane amica di risolvere nuovamente l’enigma della scatola per poter fare ritorno sulla Terra. Channard muore decapitato, non riuscendo a seguire la reazione di Leviathan alla chiusura della scatola, essendo rimasto coi tentacoli incastrato al suolo. Come già rimarcato, Channard appare essere molto più forte degli altri Cenobiti a causa del suo legame diretto con la misteriosa entità che governa il mondo dei Supplizianti e che in passato aveva creato anche Pinhead. Questo particolare non viene spiegato esplicitamente nel film, dove infatti appare incomprensibile la rapida sconfitta degli altri Cenobiti e anche il loro ritorno alle sembianze umane dopo la morte. A differenza degli altri Cenobiti, che appaiono usare armi come uncini, catene e coltelli, Channard è dotato invece di orripilanti tentacoli che fuoriescono dal palmo delle sue mani e alle cui estremità possono spuntare delle lame, oltre che occhi, spilli e quant’altro. Ogni qual volta uccide una vittima, emette uno strano verso, simile a un ruggito ad ultrasuoni. Il personaggio è interpretato da Kenneth Cranham.

Infine citiamo Angelique: si tratta di una figura particolare, apparsa in Hellraiser 4: La stirpe maledetta, che si differenzia dai semplici Cenobiti che vediamo dal terzo episodio in poi. Angelique sembra sia riuscita nelle varie epoche storiche ad incontrare i discendenti di Philippe LeMerchant e a causarne rovina e morte. Nel XX secolo incontra Pinhead, che sembra conoscerla bene e la chiama con il vezzeggiativo di Principessa e viene trasformata fisicamente in una Cenobita. Infine la troviamo con il leader dei Supplizianti nel 2127 sull’astronave/trappola creata dall’ultimo LeMerchant allo scopo di distruggere i Supplizianti e chiudere per sempre le porte della loro dimensione. Plausibilmente morirà nell’esplosione della nave spaziale. La donna non mostra particolari poteri, a parte il non trascurabile fatto che sembra sopravvivere in eterna giovinezza da 400 anni. Sembra comunque amante del sadomasochismo e delle torture, come tutti i Supplizianti. Il personaggio è interpretato da Valentina Vargas.

E se pensavate che fosse finita qua, toglietevelo dalla testa, perché al momento Clive Barker è al lavoro per scrivere la sceneggiatura di un remake in chiave più moderna del primo “Hellraiser”… il mondo dei Cenobiti, a quanto pare, ha ancora molto da dire e da farci vedere.

Buona agonia a tutti!

Davide Longoni