CALEB BATTIAGO E… SHANTI

Non sappiamo chi si celi dietro lo pseudonimo di Caleb Battiago, ma quello che sappiamo è che il “ragazzo” ha stoffa e il suo modo di scrivere fantascienza, contaminata da tanti altri generi, ha conquistato tutti. In occasione dell’uscita del secondo romanzo della sua trilogia, abbiamo avuto ancora il piacere di intervistarlo per voi.

CIAO CALEB, L’ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO SENTITI AVEVI APPENA PUBBLICATO “NARAKA – L’INFERNO DELLE SCIMMIE BIANCHE”. PER COMINCIARE, COM’E’ ANDATA?

L’editore, Mezzotints Ebook, dice che Naraka è andato piuttosto forte, come vendite, almeno per i numeri del mercato digitale attuale. Ma anche i riscontri della critica e dei lettori, che ho potuto toccare con mano, sono stati davvero ottimi, a volte in modo imbarazzante. Forse non hanno letto davvero il romanzo: qualche dubbio sorge, visto l’inaspettato successo di Kiki & Co. Si sono fidati in parecchi, non sanno in quali guai si sono cacciati. Quello che non mi aspettavo è il grande entusiasmo del pubblico femminile per questo romanzo dai contenuti “forti”: Hey tiger girls! Insomma, ha avuto senso proseguire questa avventura, scrivere Shanti – La città santa, il secondo titolo di questa trilogia, che rimbalzava, appiccicosa, nella mia testa. Il mondo narakiano sta conquistando fette di mondo sempre più grandi, mi spiace per voi. Riparatevi, se potete.

DOPO L’USCITA DI “ACRUX” A NATALE, IL MONDO CHE HAI IDEATO SI E’ AMPLIATO, AGGIUNGENDO NUOVI TASSELLI, NUOVE PROSPETTIVE E NUOVI PERSONAGGI: HAI IN PROGETTO DI SCRIVERE ALTRE STORIE BREVI E DI ALLARGARE ULTERIORMENTE LA SAGA A NUOVI PROTAGONISTI E NUOVE AMBIENTAZIONI?

Acrux è un progetto a parte rispetto a Naraka. È un mio piccolo ringraziamento ai lettori, che l’editore ha voluto supportare rendendo disponibile gratuitamente questa raccolta. Si tratta di tre racconti che si schiantano l’uno contro l’altro, intrecciandosi e incendiandosi, ma siamo qui e ora, nel nostro mondo. Niente fantascienza, un trittico thriller a tinte fosche. Il libro contiene anche alcuni brani di Naraka e Shanti, un antipasto del mondo narakiano per chi non lo conosce (un avvertimento a tenersi alla larga), ma questa è l’unica connessione tra due mondi diversi. La saga Naraka è una trilogia, quindi con Shanti – La città santa, il secondo titolo appena pubblicato, i personaggi, le location e le prospettive narakiane evolvono, e continueranno a farlo. Protagonisti vecchi e nuovi (vi raccomando il misterioso Messerschmitt), contenitori di delirio pronti per essere scoperchiati. Be careful! Naraka ha ancora molto da dire. Parallelamente, è in uscita una raccolta di racconti dedicata a Parigi Sud 5, il mio quartiere “apocalittico” per eccellenza. Un eretico spin-off della location più celebre di Naraka. Il mondo è sempre quello, ma a raccontarlo saranno nuovi personaggi, protagonisti di turno, di passaggio. La gente comune (si fa per dire).

IL FUTURO CHE CI DESCRIVI E’ VERAMENTE DARK, MA FORSE ANCHE UNO DEI PIU’ PROBABILI: A COSA TI SEI ISPIRATO PER INVENTARE IL TUO DOMANI?

A me sembra che il mondo reale sia mucho dark, il futuro che ho immaginato cerca solo di stare al passo, qualche metro indietro. È una corsa difficile e competitiva: la fantasia, per quanto spinta, non ha abbastanza benzina e cilindri per superare la realtà. The hell is out here! Now.

SE PARLIAMO DEL TEMPO CHE DOVRA’ VENIRE, COME VEDI INVECE IL FUTURO DELL’UMANITA’: SIMILE A QUELLO CHE HAI DESCRITTO O SEI PIU’ POSITIVO?

Amico, ti ho già risposto, mi ritengo un narratore “ottimista”, se penso al vero futuro dell’umanità. Quello che ci circonda stringe sempre più le spire, affacciatevi dalla finestra se non ve ne siete accorti. Ora le ossa scricchiolano, poi il rettile le farà lentamente a pezzi, vera pastafrolla di uomo, per poi ingoiarci predigeriti.

VISTO CHE LA TUA CARRIERA COME CALEB BATTIAGO E’ INIZIATA IN DIGITALE, COME VEDI IL FUTURO DELL’EDITORIA: PREVEDI ANCORA SPAZIO PER LA CARTA STAMPATA OPPURE SIAMO DESTINATI A VEDERLA SCOMPARIRE A FAVORE DEGLI E-BOOK?

Sicuramente l’editoria digitale è quella che avrà le maggiori opportunità, nel futuro, ma credo che la carta manterrà alcune posizioni, anche se sempre più di secondo piano. Se tutto questo porterà nuova energia a un mercato in crisi terminale, ben venga la tecnologia. I crociati del vecchio a tutti i costi se ne faranno una ragione. Anche se amo leggere i libri tradizionali, non rimpiangerò di certo questo mercato (specie l’italico) così poco dinamico, dalle proposte standardizzate e impacchettate. Le librerie e gli editori, in gran parte, si sono trasformati in supermercati. Parole al chilo.

E VENIAMO ORA ALL’ULTIMO “NATO” DELLA TUA SERIE, OVVERO “SHANTI – LA CITTA’ SANTA”. COSA PUOI DIRCI IN MERITO?

Se Naraka – L’inferno delle Scimmie Bianche ha raccontato solo una parte delle vicende del nostro caro pianeta, Shanti allarga notevolmente i confini. L’ombelico del mondo è sempre Parigi Sud 5, ma stavolta le diramazioni puntano verso il nuovo continente, le Americhe, o almeno quello che ne è rimasto. Dalla prigione-mattatoio sulla Luna si trasloca dunque nel deserto di Sonora, nella Repubblica Mesoamericana. Siamo qualche anno prima, rispetto al mondo narakiano raccontato nel primo romanzo. Shanti è dunque un prequel, ma non solo. Il progetto del penitenziario “New Belmarsh” sulla Luna è già in costruzione, ma sono aperti altri cantieri, sulla Terra stavolta. Arbuda rising! Scopriremo la “città santa”, l’ultima diga della deriva planetaria, e tutto quello che nasconde. E non è poco, credetemi. Il romanzo è popolato di nuovi personaggi, ma anche di alcuni “veterani” del vecchio (o futuro, per essere precisi) Naraka, come Kiki Leger, la mia splendida e letale protagonista, o Big Blue, un gran figlio di puttana, col suo esercito di puttane, la catena di ristoranti cannibalici, le droghe di ultima generazione. Ma c’è qualcosa in più, in Shanti. Nel mondo narakiano vengono proiettate Justine e Juliette, le sorelline di sadiana memoria. Shanti è “anche” una reinterpretazione in chiave futuristica di Justine, il capolavoro eretico/erotico del nostro caro Marchese, datato 1791. Tenetene conto, prima di iniziare la lettura. Mettetevi seduti e tirate un bel respiro. Che non sia l’ultimo, se siete deboli di cuore.

IL ROMANZO COME DICEVI AFFONDA LE SUE RADICI IN “JUSTINE” DEL MARCHESE DE SADE, SOPRATTUTTO NEL DUALISMO EROTICO/ERETICO: COME MAI PROPRIO QUEST’OPERA E QUALI SONO LE SOMIGLIANZE E QUALI LE DIFFERENZE TRA I DUE LAVORI?

Ho già accennato qualcosa nella precedente risposta. Una parte di Shanti è chiaramente ispirata da Justine di De Sade. Una delle poche opere tuttora ancora censurate, che in italiano possiamo leggere solo in forma ridotta. Fa sorridere questo, pensando che siamo nel 2014, e che l’opera è stata scritta oltre duecentoventi anni fa. Le avanguardie sono davanti o dietro? Mi sono preso la libertà di fare come mi pare con i destini di Justine e di Juliette, sconvolgendo i piani del romanzo originario. Però ho cercato di essere fedele al Marchese come atmosfere, come filosofia diffusa, come messaggio, anche se riportato in chiave moderna. Questo glielo dovevo. Somiglianze ce ne sono, i caratteri delle protagoniste rispecchiano in parte i modelli originali. Anche altri personaggi dell’opera sadiana sono presenti, come Madame Desroches, La Dubois, Dubourg, Rodin e via dicendo, anche se hanno subito decise mutazioni. D’altronde siamo in una Francia molto diversa, parecchie centinaia di anni dopo. Cambiano i destini personali delle protagoniste, mentre alcuni celebri scenari sadiani, come il monastero-bordello (per semplificare) sono stati trasformati in pozzi sotterranei, gestiti da predoni, o cantieri e serragli con operai isolati dal mondo reale che esplodono di libido. Insomma, nuovi modelli di monaci, figli del deserto. Perché reinterpretare un grande classico come Justine? Perché era la scelta più difficile da fare e non era mai stata tentata, finora. C’era bisogno di una riverniciata per resuscitare Justine. In piccolo, avevo sperimentato qualcosa del genere anche in Naraka – L’inferno delle Scimmie Bianche, reinterpretando i Canti di Maldoror di Lautremont. Ma si tratta di opere dalla portata molto diversa.

QUALI SONO STATE LE DIFFICOLTA’ CHE HAI INCONTRATO NELLA STESURA DI QUESTO SECONDO CAPITOLO?

Quello che non ti aspetti, ma mi spiego meglio. Non ho incontrato difficoltà a livello narrativo, ma quanto di “strategia” di serie ed esigenze di mercato. Sono stato consigliato da molti di proseguire sulla falsariga di Naraka, veleggiando sulla facile scia del buon successo del primo romanzo della serie, magari “tagliando” alcuni estremi. Ma questo semplice “proseguire” o “riproporre” qualcosa che ha funzionato (un grande classico della nostra editoria) non mi stimolava per niente. Non avevo voglia di attirare i lettori con l’inganno, volevo proporre qualcosa di diverso pur continuando a esplorare il mondo narakiano. Alla fine, non mi sono fatto convincere, impacchettare dal mercato, e l’editore, Mezzotints, ha avuto il coraggio di seguirmi. Ecco il motivo della scelta di inserire una reinterpretazione in chiave moderna di un classico così estremo e complesso, e anche quello di intrecciare alle vicende principali una storia parallela (che si svela lentamente) che anziché proiettarci verso il futuro ci fa affondare nel passato, negli ultimi anni dell’Ottocento, fino poi agli anni ’40. Mondi che si scontrano, inaspettatamente. Il tempo può essere relativo, amici miei. Ma non posso essere più esplicito senza rischiare di svelare il vero “segreto” di Shanti. Sicuramente, questo mi sento di affermarlo, non mi sono preoccupato di “vendere” ma di “scrivere”.

IN “SHANTI” VEDIAMO TORNARE LA PROTAGONISTA DI “NARAKA”, LA SENSUALE E LETALE KIKI LÉGER: COME SI EVOLVE IL PERSONAGGIO DAL PRIMO AL SECONDO CAPITOLO?

Trattandosi di un prequel (anche se chi leggerà Shanti comprenderà quanto sia limitativa questa etichetta), troveremo Kiki in un momento diverso della sua vita. Più giovane, alle prime armi (perdonatemi il gioco di parole) nella sua carriera di killer professionista. C’è qualcosa di diverso in lei, una maggiore istintività, forse anche una speranza più accesa dentro, in fondo allo stomaco. Le esperienze cambiano profondamente le persone, questo accade anche a Kiki. Più che di evoluzione, dunque, il personaggio di Kiki fa diversi passi indietro, proiettandosi nello specchio del passato. Molti lettori (in gran parte lettrici) mi hanno scritto di aver amato molto questa Kiki più giovane, che trasmette qualcosa in più. Secondo me tutto questo è dovuto al vivere il personaggio in modo sempre più globale, a vari livelli. Sono proprie queste le opportunità che una serie (o trilogia, come il caso di Naraka) offre all’autore: quelle di approfondire i personaggi, renderli sempre più veri, in carne e ossa (senza dimenticare gli altri attributi di carne di Kiki, molto sexy), raccontarne il percorso. Una cosa comune a tutti noi.

COSA DOVREMO ASPETTARCI DAL FUTURO DI PARIGI SUD 5 E DEL MONDO CHE HAI CREATO?

Uhm, qui mi chiedi troppo, dovrei anticiparti qualcosa dell’ultimo titolo della trilogia narakiana. Posso solo dirti che dopo aver esplorato le emozioni e pulsioni basiche dell’uomo, dal cibo di Naraka (nella sua astrazione del cannibalismo) al sesso e alla libido deviata e virtuale di Shanti, manca un grande tassello di questo mosaico triangolare ed esistenziale: Dio, o chi per lui, Insomma, il boss là in alto, nelle varie versioni culturali. In qualche modo dovrebbe farsi di nuovo vivo, il vecchio, dopo duemila anni.

E COSA DOBBIAMO ASPETTARCI INVECE DAL FUTURO DI CALEB BATTIAGO?

Sto lavorando a diversi progetti. Per gli amici di Mezzotints Ebook in estate uscirà Annapurna, un breve romanzo scritto a quattro mani con Alan D. Altieri, una vera e propria sfida narrativa, due scalate in solitaria, in parallelo, senza ossigeno. Qualcosa di evidentemente estraneo alla serie Naraka, un progetto che sono onorato di condividere con uno dei più grandi autori di genere. Ma prima, per due diversi editori, uscirà una raccolta di racconti dedicati a Parigi Sud 5, il quartiere apocalittico del mondo narakiano, eretica quanto serve; ti ho già accennato in precedenza a questo spin-off. Ma non è tutto, seguirà Constrictor, un lungo racconto horror per una serie di successo, sul quale per ora non posso dirti niente di più. Tutto e-book only. Per la seconda metà del 2014, ho in programma due proiettili esplosivi: il terzo titolo della serie Naraka, che concluderà la trilogia, e (se ce la faccio) un nuovo romanzo, titolo top secret, che esplorerà in modo originale il vecchio West, tra horror e pulp. Un personaggio che lascerà il segno, forse sarà l’inizio di una nuova serie.

Grazie per avermi ospitato ancora una volta, si vede che il tuo masochismo è davvero fuori controllo.

E’ SOLO IL PIACERE DI OSPITARE GRANDI AUTORI COME TE… GRAZIE ANCORA A TE DI TUTTO E IN BOCCA AL LUPO.

Davide Longoni