SHREK TERZO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Shrek the Third

Anno: 2007

Regia: Raman Hui e Chris Miller

Soggetto: Andrew Adamson ispirato ai personaggi della fiaba omonima di William Steig

Sceneggiatura: Jeffrey Price, Peter S. Seaman, Chris Miller e Aron Warner

Montaggio: Michael Andrews e Joyce Arrastia

Musica: Harry Gregson-Williams

Effetti visivi: Philippe Gluckman e Ken Bielenberg

Produzione: Aron Warner

Origine: Usa

Durata: 1h e 29’

TRAMA

Impegnato a imparare il mestiere di re di Molto Molto Lontano con risultati disastrosi, Shrek preferirebbe tornare nella tranquillità della palude. Quando re Harold muore, piuttosto che succedergli sul trono, Shrek decide di trovare un erede, l’unico dopo Shrek che possa succedere alla carica, ovvero il cugino di Fiona, Artù. Shrek, Ciuchino e il Gatto con gli stivali partono alla sua ricerca, m poco prima del viaggio, l’orco viene a sapere che la moglie è incinta e teme di non essere un bravo padre. Shrek tenta di convincere il giovane Artù a lasciare il liceo che frequenta (Worcestershire) per diventare re, senza però accennare alle difficoltà di regnare o al fatto che lui stesso non vuole quelle responsabilità. Artù, inizialmente entusiasta al pensiero di diventare re, segue Shrek, salvo poi ricredersi, quando si rende conto delle difficoltà alle quali va incontro. Nel tentativo di tornare indietro a Worchestershire, fa schiantare la nave su un’isola sperduta, rifugio del mago Merlino, ex professore di magia, ritiratosi per un esaurimento nervoso. Intanto il Principe Azzurro raduna tutti i cattivi delle fiabe nella locanda “La Mela Avvelenata” con l’obiettivo di usurpare il trono. Fiona, insieme a sua madre e alle altre principesse delle fiabe (Biancaneve, Raperonzolo, la Bella Addormentata, Cenerentola e una delle sue sorellastre, Doris) rimaste nel regno, deve cercare di difenderlo dall’invasione dei cattivi. Ma Raperonzolo le tradisce e gli sgherri di Azzurro le fanno prigioniere. Azzurro diventa così re di Molto Molto Lontano. Frattanto Shrek, Artù, Ciuchino e il Gatto con gli stivali, tornati a casa con l’aiuto di Merlino, trovano il regno trasformato e i loro amici soggiogati. Shrek, Ciuchino e il Gatto con gli stivali vengono catturati al momento del  ritorno da Worcestershine e Azzurro organizza un’esibizione pubblica con l’intento di uccidere l’orco dinnanzi ai sudditi del regno. I suoi compagni si liberano e si precipitano a salvarlo, ma è infine Artù che, riconosciute le proprie responsabilità, interviene e riappacifica tutti, spodestando Azzurro e accettando di fare il re. Shrek invece accetta di diventare genitore. Lui e Fiona avranno tre figli, nella tranquillità della palude.

NOTE

Il titolo, “Shrek III”, non indica semplicemente che l’episodio è il terzo dei quattro film della serie cinematografica di Shrek, ma, presumibilmente, che l’orco è il terzo sovrano di Molto Molto Lontano a portare tale nome, dal momento che anche Fiona è un’orchessa.

Alla regia stavolta troviamo Raman Hui e Chris Miller che in seguito si occuperanno anche dello spin-off “Il Gatto con gli stivali”.

Anche in questo secondo capitolo di “Shrek”, nella versione originale troviamo doppiatori d’eccezione, che vanno a sommarsi ai personaggi già collaudati, tra cui spiccano l’ex-Monty Python Eric Idle (Merlino), il cantante Justin Timberlake (Artù) e Ian McShane (Capitan Uncino).

Oltre alle musiche originali scritte da Harry Gregson-Williams, anche questo film si avvale di una colonna sonora parallela di tutto rispetto che comprende brani di Paul McCartney & Wings, Led Zeppelin, Eels, The Ramones, Fergie e Wolfmother e di nuovo si cimentano in una canzone l’accoppiata Banderas/Eddie Murphy.

Le citazioni e le curiosità sono tantissime e citarle tutte porterebbe via troppo spazio, ma vediamo le più interessanti. Il momento psicanalitico di Artù e Merlino ricorda lo sfogo nel creare poesia di uno studente con il professor Keating (Robin Williams) ne “L’attimo fuggente”. All’inizio del film, durante la rappresentazione del Principe Azzurro, il rumore dello zoccolio del cavallo al galoppo viene simulato dallo sbattere tra loro di due metà di noce di cocco, chiara citazione del film dei Monty Python: “Monty Python e il Sacro Graal”. La scena in cui Shrek e Fiona vengono “tirati a lucido” ricorda il film dei fratelli Farrelly “Scemo e più scemo” (il taglio delle unghie dei piedi di Shrek). Mago Merlino appare a Shrek sotto forma di ologramma esattamente come il Dr.Know, il “profeta” che risponde alle domande del piccolo bambino-robot nel film “A.I. – Intelligenza Artificiale” di Steven Spielberg, interpretato da Jude Law e Haley Joel Osment. La scena finale in cui Azzurro viene travolto dalla torre dicendo “Mammina!” è una citazione dal film “Hook – Capitan Uncino”, sempre di Steven Spielberg, con Robin Williams e Dustin Hoffman. Quando la regina, doppiata in inglese da Julie Andrews, distrugge i due muri con la testa, fischietta due motivetti che richiamano due successi dell’attrice stessa, prima “Un poco di zucchero” da “Mary Poppins” e poi “Le cose che piacciono a me” da “Tutti insieme appassionatamente”. Citazione al contrario invece per il film “Io sono Leggenda” con Will Smith, in cui l figlio della signora che accoglie il protagonista sta vedendo proprio una scena di “Shrek”. Quando il Re di Molto Molto Lontano muore sulla sua bara si può notare il simbolo della FootLocker. Quando Fiona e le altre principesse stanno scappando dal castello, Fiona attiva un passaggio segreto formato da alcune statue. Una volta spostate, si riesce a notare la figura del Re Ranocchio (a sinistra) che bacia il sedere di un cavallo! Nell’aula magna del liceo di Arthur è chiaramente visibile ai due lati della porta parte dell’Arazzo di Bayeux. Cappuccetto Rosso compare tra i malvagi (in un ruolo marginale) presumibilmente perché il lupo cattivo travestito da nonna sta dalla parte dei buoni. Il personaggio di Mago Merlino compare già nel primo film, ma nel terzo, oltre ad avere un ruolo molto più importante, ha delle sembianze completamente diverse. Questo è l’unico film della saga in cui Fiona non è vista nelle sue sembianze umane.

Davide Longoni