UN MONDO DI ROBOT

L’idea di robot umanoidi (e non) che camminano e lavorano tra noi non è più relegata ormai solo ai romanzi e ai film di fantascienza. Le previsioni degli scienziati sul futuro delle macchine era già stato pronosticato parecchi anni fa e la data che ci si era dati per una sorta di “invasione” dei robot nella vita quotidiana era… dopo il 2020. Ebbene, ci siamo!

Infatti, a parte l’utilizzo sempre più massiccio negli ultimi mesi della cosiddetta AI, se pensiamo invece proprio a veri e propri robot umanoidi come aiuto per gli esseri umani, startup come Agility Robotics, Figure AI e altre stanno trasformando questa visione in realtà, sfidando la concezione tradizionale del lavoro.

Sono tantissimi i paesi che si stanno buttando su questa nuova tecnologia e che stanno investendo con risorse finanziarie e progetti futuristici nella robotica. La Cina ad esempio ha recentemente rivelato i suoi piani ambiziosi per avviare la produzione di massa di robot umanoidi avanzati entro il 2025. Secondo un documento del Ministero dell’Industria e dell’Information Technology Cinese (il MIIT), il paese punta a realizzare robot umanoidi che potranno “ridisegnare il mondo” entro i prossimi anni.

Il MIIT ritiene che i robot umanoidi saranno tecnologie “dirompenti” quanto gli smartphone e i veicoli elettrici e che entreranno nella vita quotidiana di tutti nel giro di pochissimo tempo. L’obiettivo della Cina è quello di raggiungere una produzione su larga scala di robot avanzati in grado di svolgere compiti complessi in vari ambiti. La startup Fourier Intelligence ha annunciato che inizierà a produrre in massa il suo robot umanoide GR-1 entro la fine dell’anno. L’azienda prevede di consegnare migliaia di questi robot, in grado di muoversi a 5 km/h e sollevare 50 kg, entro la fine del 2024.

Anche i colossi globali come Tesla stanno sviluppando robot umanoidi. Nel 2021, Elon Musk ha presentato il prototipo Optimus e recentemente ha compiuto un nuovo e importante passo avanti nello sviluppo di questo robot umanoide noto anche come Tesla Bot. Infatti, l’azienda di Elon Musk ha svelato all’interno di un breve filmato reso pubblico Optimus Gen 2, la nuova generazione del suo robot umanoide.

Quando Tesla parlò per la prima volta di questo progetto, non fu presa molto sul serio e molti pensavano che si trattasse più di un’idea di massima che di un progetto vero e proprio. Invece, l’azienda sembra stia facendo sul serio. L’obiettivo è quello di realizzare un robot umanoide da produrre in serie e utilizzare per svolgere molteplici mansioni. Da quello che si può vedere dal breve filmato, il nuovo robot sembra essere molto più rifinito dei precedenti prototipi. La società afferma che il robot è in grado di camminare il 30% più velocemente di prima. Inoltre, il robot è stato alleggerito di 10 kg rispetto alla versione precedente. L’azienda ha lavorato pure sul bilanciamento del robot per migliorarne i movimenti: ad esempio nel filmato il robot riesce ad effettuare senza problemi piegamenti sulle gambe e può contare inoltre su attuatori e sensori sviluppati direttamente da Tesla.

La corsa verso l’automazione ha preso dunque una piega decisamente più personale. Non più solo braccia meccaniche confinate dietro le barriere di sicurezza, ma ora si stanno progettando e realizzando figure che si muovono tra noi, con una fluidità sorprendentemente umana. Il robot Digit di Agility Robotics è un altro esempio emblematico: progettato per navigare gli spazi di lavoro umani, non cerca solo di imitare l’aspetto umano, ma anche di eseguire compiti in modo efficiente e sicuro. Amazon, colosso dell’e-commerce, ha già avviato i test per valutare l’integrazione di Digit nei suoi intricati magazzini.

La vera sfida infatti, una volta che i robot saranno “fra noi”, non sarà tanto creare macchine che somiglino a un essere umano, ma soprattutto che possano agire efficacemente all’interno di ambienti costruiti per esseri umani…. e insieme agli esseri umani. Figure AI, che abbiamo già citato, e altre aziende stanno lavorando su robot che possano non solo camminare, ma anche comprendere e interagire con l’ambiente circostante. Questo approccio “umano-centrico” potrebbe essere la chiave per un’integrazione di successo dei robot nella società.

Mentre la mobilità è stata un punto focale per robot come Digit, altri, come quelli sviluppati da Sanctuary AI, puntano a perfezionare la destrezza e la capacità di manipolazione. Geordie Rose, CEO di Sanctuary AI, sottolinea che camminare è solo una parte del problema: il vero obiettivo è sviluppare robot capaci di comprendere il mondo e manipolarlo con la stessa abilità di un essere umano. Come i robot Phoenix, gli umanoidi che sta sviluppando la startup americana.

Il termine “intelligenza artificiale generale” (chiamata anche solamente AGI) viene spesso citato quando si parla di robot umanoidi. Questi sistemi devono essere in grado di comprendere il linguaggio umano e tradurre questa comprensione in azioni concrete. Non si tratta quindi solo di eseguire compiti ripetitivi, ma di interagire in modo significativo con le persone e con l’ambiente di lavoro. È il lavoro che stanno perseguendo “eterne” ricerche (perché lunghe e costanti) come quelle di Boston Dynamics con Atlas e appunto Tesla con Optimus. La tecnologia dei robot umanoidi è alla vigilia della sua esplosione e l’implementazione dell’AGI nei robot umanoidi rappresenta una svolta: non solo avremmo macchine che assomigliano agli umani nell’aspetto e nei movimenti, ma anche nella capacità cognitiva.

Damion Shelton di Agility Robotics prevede che, entro i prossimi 20 anni, i robot umanoidi saranno parte integrante della vita quotidiana. La sfida sarà garantire che questa integrazione avvenga in modo armonioso, senza alimentare le paure di una disoccupazione tecnologica. Bisognerà quindi fare attenzione: la robotica umanoide non è solo una questione di sostituzione del lavoro umano, ma di evoluzione e di ampliamento delle nostre capacità. È un invito a ripensare il lavoro stesso, la sua funzione, l’efficienza e la collaborazione tra uomo e macchina.

Sul versante invece prettamente progettuale, gli esperti osservano che sviluppare robot umanoidi davvero utili e avanzati rimane una sfida enorme. I robot bipedi devono essere in grado di muoversi ed essere stabili su vari terreni, manipolare oggetti con destrezza ed eseguire compiti in ambienti progettati per gli umani. Le potenziali applicazioni di robot umanoidi avanzati sono enormi, dall’assistenza agli anziani, ai lavori domestici, alla logistica e molto altro. Tuttavia, permangono dubbi sulla reale fattibilità tecnica e sui tempi necessari per raggiungere la produzione di massa.

In questo viaggio verso il futuro, la nostra apertura al cambiamento e la capacità di adattamento saranno cruciali quanto le innovazioni che accoglieremo nelle nostre vite.

A cura della redazione