FREAKS

Per la collana “Horror” di Nicola Pesce Editore è uscito il volume FREAKS (72 pagine; 17,90 euro) di Andrea Cavaletto, l’adattamento a fumetti sequenza per sequenza dell’omonimo film cult diretto da Tod Browning, contenente perfino scene all’epoca censurate dalla pellicola originale.

La storia si svolge fra i tendoni di un circo itinerante, dove la trapezista Cleopatra e il suo amante Ercole complottano di uccidere il nano Hans per ottenere la sua eredità.

Per dar vita a quello che sarebbe diventato un classico del genere macabro, il regista statunitense si ispirò al racconto breve “Spurs” di Tod Robbins (1926), che ne curò anche la sceneggiatura.

Era il 1932 quando questa pellicola sconvolse il mondo del cinema: la sua particolarità, nonché il motivo della sua notorietà, è dovuta alla presenza di veri freaks nel cast, perché a recitare furono infatti attori con gravi deformità fisiche. All’epoca, l’esibizione di persone vistosamente deformi era una forma di intrattenimento molto popolare. E Browing conosceva bene gli ambienti circensi, ne aveva fatto parte sin da bambino. Scelse quindi di affrontare la loro condizione, quella dei cosiddetti freaks, in modo davvero coraggioso: li mostrò nella loro quotidianità, nelle loro emozioni, che nulla avevano di diverso rispetto agli esseri considerati “normali”. Un’operazione che ai tempi non fu però compresa.

“Freaks”, infatti, è anche uno dei film “maledetti” per eccellenza. Le prime difficoltà emersero già durante le riprese, nonostante la riservatezza in cui erano state mantenute. La società di produzione fece di tutto per mettere il progetto in cattiva luce, il montatore si fece sostituire per la nausea dovuta alla vista di certe immagini e Francis Scott Fitzgerald scappò via quando incontrò i freaks nella mensa degli studi. Fu così costruito un locale destinato soltanto a loro, e la lavorazione della pellicola proseguì quasi in totale isolamento. All’anteprima, molti spettatori svennero o abbandonarono la sala. In seguito il film fu modificato, censurato, persino proibito in alcuni paesi.

Andrea Cavaletto ne ha ripreso fedelmente ogni frame, compresi quelli censurati ai tempi, e ne ha fatto una meravigliosa trasposizione a fumetti. Le tavole sono realizzate con una tecnica che alterna il photocomposing al disegno tradizionale, con un carboncino che ricrea l’atmosfera di quelle scene tanto discusse e tanto amate.

A cura della redazione