DAVIDE GALATI

Abbiamo già avuto modo di parlare di Davide Galati, quando vi abbiamo presentato il suo romanzo “Oddwars”… ovvero cosa succederebbe se “Il Signore degli Anelli” incontrasse “Guerre Stellari”? Scrittore da moltissimi anni, Davide spazia un po’ in tutti i generi del fantastico, trovandosi sempre a proprio agio in qualunque mondo o situazione descriva. E’ giunto il momento di sapere qualcosa di più sul suo conto.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È DAVIDE GALATI?
Accidenti, questa mi sa che è anche la domanda più difficile. Non voglio dilungarmi molto, anche perché rischio di diventare noioso. Credo di essere, come ognuno di noi, una persona con molte sfaccettature che non si può facilmente riassumere in un’etichetta. Però rimanendo in ambito letterario, io amo definirmi un narratore e non uno scrittore. Un narratore perché sono una persona con delle storie da raccontare che usa la scrittura semplicemente come mezzo, perché non ne so usare un altro (se sapessi disegnare le mie storie sarebbero fumetti, se sapessi cantare sarebbero canzoni). Amo la fantasia, in ogni sua forma, ma allo stesso tempo sono molto attento a vivere nella realtà e quindi credo di essere una persona anche molto concreta. Sono una persona estremamente curiosa e amo condividere i miei sogni.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI LETTERARIE PRECEDENTI, DAI RACCONTI AGLI ARTICOLI AI PROGRAMMI RADIOFONICI?
Ho sempre scritto storie, “Oddwars” risale addirittura ai tempi del Liceo, poi ho un po’ abbandonato, fino a quando ho scritto un breve racconto per il giornalino degli obiettori di coscienza “Caritas”. Il racconto piacque molto e mi spronò a riprendere in mano la penna, da allora è cominciato un cammino di continue soddisfazioni che ad oggi ha visto pubblicato praticamente tutto quello che ho scritto, su riviste letterarie, antologie o giornali. Inoltre molti miei racconti hanno vinto premi o si sono classificati bene in prestigiosi premi nazionali (ad esempio il “Premio Lovecraft”). Parallelamente ho sempre coltivato la passione per il giornalismo e l’arte, così sono finito a partecipare a programmi radiofonici che parlavano di questi argomenti e ad occuparmi di recensioni di eventi artistici per “Livepoint”, una realtà davvero speciale. Professionisti che lavorano come un gruppo di amici, non credo che avrei potuto desiderare di meglio.
DA QUALCHE TEMPO SEI IN CIRCOLAZIONE SUL CIRCUITO LULU.COM E SUL WEB CON IL TUO ROMANZO “ODDWARS”. CE NE VUOI PARLARE?
“Oddwars” è una scommessa. Nato sui banchi del Liceo Classico Maffei di Verona, è il mio primo tentativo di pubblicazione indipendente. Ho riunito una squadra che mi ha permesso di realizzare questo sogno: tre disegnatori, un musicista, una grafica e una correttrice di bozze. L’idea è quella di saggiare il terreno per eventuali pubblicazioni di questo tipo e magari arrivare a formare, perché no, una vera e propria casa editrice. Fino ad ora la risposta del pubblico è stata davvero buona, più di quella che mi aspettavo.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE DISTINGUONO QUESTA TUA OPERA RISPETTO A MOLTE ALTRE?
“Oddwars” nasce per divertire. Non vuole farvi riflettere su nulla, non è un romanzo di formazione, non ha messaggi nascosti, vuole solo trasportarvi in un altro mondo e farvi divertire. Poi “Oddwars” ha delle caratteristiche solo sue. La prima è quella di essere quasi del tutto privo di descrizioni, ciò lo rende molto veloce e frenetico nella lettura, capace di incollare alla pagina; la seconda è quella che, in “Oddwars”, non puoi mai dar nulla di scontato. Ogni capitolo presenta una situazione del tutto nuova e inaspettata rispetto al precedente e i colpi di scena sono realmente inaspettati.
“ODDWARS” RIUNISCE IN SÉ LE CARATTERISTICHE DELLE TUE PASSIONI, OVVERO “GUERRE STELLARI”, “IL SIGNORE DEGLI ANELLI” E I FUMETTI AMERICANI. VUOI PARLARCENE UN PO’ PIÙ APPROFONDITAMENTE?
Sì, all’epoca in cui scrissi “Oddwars” ero innamorato di “Guerre Stellari” e de “Il Signore degli Anelli”, nel frattempo stavo scoprendo i miei primi fumetti americani, i “Fantastici Quattro” per l’esattezza. Tutto questo è stato mescolato, in vario modo, per dar vita a “Oddwars”. Abbiamo così elfi che volano su astronavi a velocità della luce, cattivi che ricordano Darth Vader e spade laser e la Squadra Aenigma con non poche rimembranze dei “Fantastici Quattro” di Lee e Kirby. A tutto questo si aggiunge il mio amore per la mitologia per cui ci sono Amazzoni, Romani e l’Oracolo di Delfi. So che qualcuno potrebbe storcere il naso avendo l’impressione di trovarsi di fronte solo un immenso minestrone, ma in realtà nel libro tutto queste realtà sono inserite in maniera coerente e il risultato è una storia che avvince dall’inizio fino all’incredibile e imprevedibile finale.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASTICO IN GENERALE. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTE TEMATICA?
Nasce dal mio amore per la fantasia, inoltre vedo il genere fantastico come un ottimo mezzo per parlare della realtà. In fin dei conti anche Gesù usava le parabole per parlare della realtà quotidiana.
VENIAMO AD UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Da ogni cosa che leggo, vedo o ascolto. Ogni cosa può essere una fonte di ispirazione.
QUALI SONO I MODELLI LETTERARI, CINEMATOGRAFICI E FUMETTISTICI CUI TI ISPIRI O CHE COMUNQUE HANNO INCISO DI PIÙ SIA SULLA TUA FORMAZIONE PERSONALE SIA SUL PIANO DELLA SCRITTURA?
Ci sono alcuni scrittori che adoro, primo di tutti Tolkien e poi Lovecraft a seguito molti scrittori di fumetti tra cui Moore e Miller e sicuramente questi sono modelli che hanno inciso nel mio modo di affrontare la scrittura anche se poi non credo di poter arrivare al livello di nessuno di loro così ho creato un mio stile personale che ha preso ciò che di questi autori potevo elaborare con le mie capacità, però non è il caso di “Oddwars”. “Oddwars”, anche all’interno dei miei racconti, è qualcosa di molto diverso. Per “Oddwars” ammetto di essermi ispirato a quel “sense of wonder” (senso di meraviglia) dei fumetti di Jack Kirby e Stan Lee, per cui potevi leggere di un uomo argentato che faceva surf nelle immensità dello spazio e rimanere a bocca aperta.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?Ho un romanzo fantasy che mi piacerebbe veder pubblicato da una casa editrice e che nasce da un interrogativo: “Cosa succederebbe se Matrix incontrasse il Signore degli Anelli?”, poi mi sto dedicando molto al mio blog “All’Ombra del Signore” (umbradei.wordpress.com) che è stato partorito da una mia intensa esperienza di fede, lì parlo di Dio. E infine, vi dico in anteprima che stiamo lavorando a un fumetto di “Oddwars” che spero di vedere in uscita al più presto. Nel cassetto al momento c’è il sogno di trovare le chiavi per la Batcaverna.
26/07/2008, Davide Longoni