DARK RESURRECTION – VOLUME 0

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Dark Resurrection Volume 0

Anno: 2011

Regia: Angelo Licata

Soggetto: Angelo Licata

Sceneggiatura: Angelo Licata e Fabrizio Rizzolo

Direttore della fotografia: Diego Casciola

Montaggio: Fabrizio Rizzolo

Musica: Bruno Di Giorgi

Effetti speciali: Fabrizio Fenner, Angelo Licata, Riccardo Gallino, Mirco Paolini e Gianni Melito

Produzione: Angelo Licata e Fabrizio Rizzolo

Origine: Italia

Durata: 1h e 00’

CAST

Giuseppe Licata, Elena Cucci, Mattia Stancanelli, Fabrizio Fenner, Nina Senicar, Fausto Brizzi, Marco Martani, Daniel McVicar

TRAMA

Al centro delle vicende è il passato del Maestro Sorran: lo Jedi decaduto è ossessionato dalla ricerca di un’antica civiltà che, secondo la leggenda, custodisce il segreto dell’immortalità. Sarà il ritrovamento della “Resurrection”, la nave stellare di Nevar, il secondo guardiano di Eron, la più potente della flotta, a portare Sorran alla scoperta dell’origine del lato oscuro della Forza.

NOTE

Il “Volume 0” originariamente sarebbe dovuto essere il prologo del “Volume 2”, ma poi si è optato per realizzare un prequel a “Dark Resurrection - Volume 1” per raccontare meglio i fatti che hanno portato Lord Sorran e diventare un Sith. Nel “Volume 2” invece, già in fase di lavorazione, capiremo come Lord Sorran si sia convinto di essere l’Eletto e come intende portare a termine il suo piano. Intanto Hope, dopo essere entrata nel Tempio, riesce con fatica a ricostruire i ricordi della sua infanzia e scopre la terribile verità. L’unica possibilità per i Jedi è fermare Sorran, mentre imperversa la battaglia all’ultimo sangue tra la Repubblica e le Forze Imperiali.

Per realizzare le spade laser lo staff degli effetti speciali ha realizzato un lungo lavoro di “compositing” in After Effects: il metodo utilizzato è il posizionamento “frame by frame” dei fasci di luce, in quanto, a causa dell’eccessiva rapidità dei movimenti, non è possibile effettuare un “tracking” funzionante. E’ un lavoro chiamato tecnicamente Rotoscoping e consiste nel creare maschere mobili che delimitano l’area del “Core” della lama, a cui poi viene applicato un “Glow” del colore necessario. E’ un’operazione che richiede molto tempo e precisione, ed è anche terribilmente noioso. Da anni, è Fabrizio Fenner a occuparsi di questo pesante incarico.

Le esplosioni invece sono realizzate, quasi completamente, con tecniche di compositing, ma spesso si utilizza materiale video realizzato filmando esplosioni e fuoco su sfondo nero o blu. Alcuni frammenti che volano in alto e in camera, il fumo e la polvere, sono invece un misto di tecniche 2d e 3d.

Davide Longoni