EPICTRONIC RECORDS… IL GENERE FANTASTICO A PORTATA DI ROCK

L’etichetta italiana Epictronic Records si sta rivelando come una delle label indipendenti più interessanti del sottobosco rock metal, e non solo, con un mix di progetti musicali che si ispirano o prendono ispirazione dal genere fantastico di grande impatto e molto interessanti.

Diamo uno sguardo alle ultime proposte iniziando dal nuovo lavoro di Vivienne Cure, musicista e artista visiva britannica.

Il suo lavoro ha mescolato elementi di sound scape doom metal sperimentale e rock gotico alternativo.

La sua collezione di opere musicali giace al centro di un vortice che turbina frammenti di ricordi profondamente personali guidati dal suo conflitto interiore e dalla sua reazione alla tristezza collettiva della società offrendo un’estetica oscura di buon gusto con un eccentrico fascino horror.

I suoi progetti precedenti sono stati presentati con Kerrang!, NME Clash e MTV.

Il video del nuovo singolo “Fire Flies”, tratto dal prossimo EP “Violet Ashes”, esteticamente definisce ulteriormente l’amore di Cure per l’horror noir mentre usa la sua palpabile abilità musicale e il suo stile vocale inquietante per affrontare i problemi del trauma dell’abbandono e del disprezzo di sé.

Passiamo al progetto Dungeon Synth del solista canadese FrazyL che debutterà questo mese con l’album “Mon Odyssée”.

Il lavoro è ispirato al poema epico di Omero, l’Odissea. In questo album non viene esplorata solo la mitologia greca, ma anche quella celtica e nordica. “Ha sede nelle selvagge terre invernali precedentemente chiamate Nouvelle-France, ha dichiarato l’artista, dove i miei antenati si stabilirono secoli fa. Ogni canzone è guidata dagli aspetti filosofici e mistici che quei miti e la storia ancestrale mi hanno ispirato”. “Mon Odyssée” nasce come colonna sonora progressiva: inizia con un’atmosfera introspettiva e si sviluppa poi verso un ambiente più epico. Esplorando diversi stili, dal Neoclassical, al Dungeon Synth e al Dark Ambient, questo viaggio invita a lasciarsi trasportare dalla musica attraverso il patrimonio europeo.

Questa la tracklist dell’album: Vercingétorix Face à l’Empire, L’Initiation Mystique d’Odin, La Marche des Spectres dans le Blizzard, Les Mystères d’Éleusis, Prière en Nouvelle-France, Perdu dans les Dédales du Minotaure, La Grande Traversée e infine Orphée, Eurydice & les Lamelles d’Or.

Jérôme R. Desrosiers ha suonato la batteria in diverse band Black Metal e Death Metal, esibendosi in spettacoli e pubblicando album. Alla fine degli anni ’90, mentre scopre Burzum, Mortiis e Wongraven e gli viene in mente l’idea di iniziare a scrivere la propria musica. Compra un vecchio sintetizzatore e inizia a comporre i suoi primi brani, ispirati alla musica classica e alle colonne sonore dei film. Decide così di lasciare tutte le band nel 2009 per dedicarsi solo al proprio lavoro, senza compromessi. Lo stesso anno, sotto il nome di Vril-Ya, pubblica un album goth metal indipendente chiamato “Émergence”. Anche se Jérôme ha composto regolarmente musica synth per oltre 20 anni, creando molte canzoni, non ne ha mai rivelata nessuna. È stato all’inizio del 2018 che ha finalmente deciso di mostrare il suo lavoro, tenuto all’oscuro per tanto tempo, condividendo le sue tracce più recenti su internet. Nasce così FrazyL, un progetto solista di synth basato su vari interessi e ispirazioni.

E veniamo ora a parlare di 800 Throats, un one-man Industrial Electro project e al suo EP intitolato “Day Of The Woman”, un lavoro di 4 tracce che fonde chitarre heavy guitar con stilistici sintetizzatori elettronici e dark in atmosfere industrial. È il suono futuro della nostra esistenza condannata, con contenuti di testo che esplorano la nostra dipendenza dalla tecnologia, la violenza contro le donne e le attuali tendenze al ribasso nella società: questo EP è progettato per far interrogare l’ascoltatore sul mondo che lo circonda, mentre si fa schioccare il collo a brani da headbanging con riff accattivanti nel processo.

Questi i titoli dei 4 brani: The Feed, Scrape, Day Of The Woman e Society.

800 THROATS è un progetto one-man di Industrial Metal che fa capo all’artista sudafricano Dubstep/Psytrance EDM LUKA, che ha iniziato a lavorare durante gli spasimi della pandemia quando il mondo è entrato in isolamento, quando le persone sono state private dell’uscire, costrette a rimanere in casa e alle prese con l’angoscia esistenziale delle loro scelte di vita. Frustrati dalle misure restrittive, privati di concerti o festival, 800 THROATS è nato come fuga per espellere l’accumulo creativo di essere privati di certe libertà. Il risultato è stata un’esplosione di rabbia sconvolgente fusa nella prima uscita in EP intitolata “The Madness”, un lavoro crudo, nodoso e intenso di 4 tracce che ha catturato l’essenza dell’essere confinati, pubblicato a metà del 2021. Le influenze di 800 THROATS sono in continua espansione, attingendo a influenze elettroniche come Aphex Twin e Skrillex, per sostenere le potenze industrial metal di Fear Factory, Static-X, Ministry e Rammstein, per non parlare dei Tool. Questa fusione di stili ha permesso a 800 THROATS di coltivare la propria estetica unica, soprannominata Cyber Metal, che sebbene familiare, offre qualcosa di diverso per l’ascoltatore che desidera una nuova interpretazione della musica estrema.

Infine vogliamo portare alla vostra attenzione il Prog / Psychedelic Rock Prodigy di Road Trip, che rilascerà questo mese l’album “Merry Go Round”, progetto solista dietro al quale si cela Dave Hulatt e che è il risultato di parecchi anni di esperienze nel campo della musica dal vivo, della registrazione e della produzione sia come musicista e compositore sia come sound engineer e producer.

L’album racchiude molte influenze da un’ampia gamma di artisti rock progressivi/psichedelici come Ozric Tentacles, Pink Floyd e Hawkwind, da generi folk e cantautori come John Martyn, Nick Drake e anche influenzati da gruppi rock come Led Zeppelin e Rush. Dal punto di vista dei testi, l’ispirazione è venuta dalla lettura di fantascienza e da autori come Phillip K. Dick o George Orwell, e può essere ascoltata in brani come “Cracks in Space” o “Welcome To The Dark”. Queste influenze si fondono e si sintetizzano con interpretazioni della vita, riflessioni su eventi attuali, relazioni e tutto ciò che attraversiamo all’interno della condizione umana. La traccia “The Light of Perfection” per esempio è quasi come una metafora per la luce e l’energia che proviene dal sole, e come ciò può farci sentire vivi, liberi e felici nel momento di quella sensazione/fuga in quel luogo perfetto.

Questa la lista completa dei pezzi che compongono l’album: Cracks In Space, The Rabbit Hole Of Time, The Light of Perfection, Station in the Sky, The Maze, Times Gone By, Welcome to the Dark, The Trip e Merry Go Round.

Road Trip è in realtà un viaggio psichedelico attraverso la mente di tutti noi. Riguarda il nostro viaggio della vita senza confini artificiali, una fuga dal mondano all’altro e ritorno. Road Trip è iniziato come un progetto puramente solista, come evoluzione dei precedenti contesti di esecuzione/scrittura nelle molte band che hanno preceduto questo progetto di Dave Hulatt, tra cui The Dream Circuit, che si sono esibiti a HRH Prog, Kozzfest e molti altri piccoli palchi di festival qualche anno fa. Il primo EP di Road Trip intitolato “Sun Daze” è stato rilasciato nel 2015 e ha avuto airplay in tutto il mondo su piattaforme di streaming oltre a vendere bene al pubblico dei festival come prodotto fisico. Personalmente come chitarrista di sessione è stato visto suonare al fianco di luminari come Nick Turner o Dave Anderson degli Hawkwind.

Buona visione e buon ascolto a tutti.

A cura della redazione