SIBILUM

Dopo il successo del suo primo corto horror intitolato MALUM AETERNI, che ha vinto anche un buon numero di premi nei ben 56 festival italiani e internazionali in cui è stato proiettato, Luigi Scarpa ha scritto e diretto SIBILUM, un secondo lavoro “molto più intimo e circoscritto, come ci ha detto lo stesso regista.

E’ stata una vera sfida sia per le limitazioni del periodo che per tutto il resto, ma ho cercato di giocare a mio favore e prendendo spunto da questo”.

La trama vede protagoniste una madre e una figlia in un tranquillo appartamento cittadino. Il rumore di una macchina da caffè scandisce lo scorrere del tempo in una serata tranquilla. Tutto sembra normale… ma è solo l’inizio. Ovviamente l’inizio dell’incubo!

Tempo fa Luigi ci aveva detto che il suo secondo corto sarebbe stato “meno narrativo, dove oserò di più e che avrà come filo conduttore la paura delle persone, per creare un gioco perverso per una totale identificazione dello spettatore. Cercherò proprio di indagare il concetto stesso della paura e sarà molto di atmosfera… e mi tocca studiare tanto per renderlo vero”.

Scarpa ha poi di recente aggiunto, proprio in merito a SIBILUM: “Per me un film horror deve portare l’irreale nel reale e i due elementi devono bilanciarsi per funzionare. Ecco che la pandemia con i suoi devastanti effetti, diventano il punto di partenza per una riflessione artistica ad ampio raggio…”.

Con atmosfere alla “Suspiria”, giocato tutto sui colori pastello della tranquillità e quelli blu dark dell’incubo, Luigi Scarpa dirige la piccola Elektra Gaudioso (la figlia) e Federica Pasini (la madre) in un crescendo di tensione narrativa da pelle d’oca: in poco più di 6 minuti il regista segue un movimento ondivago che ci accompagna dapprima nella serenità del focolare domestico, poi ci fa precipitare dentro la paura per poi riportarci sul ciglio di una normalità appena abbozzata e scaraventarci infine giù per il dirupo senza fine dell’horror più puro.

Il cast tecnico vede ancora un buon numero di professionisti del settore audiovisivo, non famosi, ma che hanno saputo dare al film un’impronta da grande cinema, come già in MALUM AETERNI.

Ora sta a voi cercare questa nuova chicca nei vari festival sparsi per la penisola: vale davvero la pena vederlo!

A cura della redazione