MATCHED

Il fantasy domina ormai da diversi anni la letteratura per ragazzi, con risultati non sempre all’altezza, mentre la fantascienza non è poi molto presente: per cui è interessante salutare la pubblicazione per Fazi Editore di Matched, primo volume di una trilogia di Ally Condie, che presenta una delle varianti più popolari della fantascienza, quella dell’universo distopico, una possibilità negativa di sviluppo del mondo.

Secondo la fantascienza distopica, in un futuro più o meno lontano ci sono società all’apparenza perfette, dove i conflitti sociali sono spariti, ma dove il prezzo di questo è semplicemente atroce, e ha ripetuto i meccanismi di sopraffazione dei regimi totalitari in maniera ancora più insidiosa e distruttiva della libertà individuale: George Orwell, Ray Bradbury e in tempi più recenti Kazuo Ishiguro hanno raccontato questi universi, oggi ahinoi più credibili che non l’idea dei viaggi armonici di Star Trek.

Matched  racconta un mondo futuro, dove gli esseri umani, o meglio una parte di loro, vivono in piacevoli quartieri residenziali, possono scegliere se essere single o se farsi una famiglia e in questo secondo caso vengono accoppiati a diciassette anni con una cerimonia decisa da un computer con un altro coetaneo o coetanea. A ventun anni si sposano, entro i trentun anni devono fare figli, e poi a ottant’anni muoiono serenamente, anche se si scoprirà come tutto questo viene programmato, in un mondo in cui il mangiare ti arriva a casa tramite rullo trasportante.

In questo mondo, dove si è apparentemente felici, dove si ricordano i conflitti del passato come qualcosa di terribile, dove si è scelto che storie e poesie conservare, dove ci sono comunque gli emarginati, l’eroina, Cassia Maria Reyes, celebra il suo assegnamento con il suo amico d’infanzia Xander, quando sullo schermo compare Ky, un suo conoscente, visto da tutti come un emarginato, che le svelerà il lato oscuro di quel mondo solo all’apparenza perfetta.

Cassia comincerà un percorso contro un ordine che tutti intorno le presentano come l’unico possibile, scoprendo tutte le pecche di un sistema che mette in tasca ai suoi abitanti tre pillole, di cui una per dimenticare le cose spiacevoli, e che distrugge il libero arbitrio perché porterebbe all’infelicità, senza capire la grandezza di poter scegliere, con la quale la protagonista si scontrerà.

Nelle pagine di un libro per ragazzi ma piacevole anche se si ha qualche anno in più e si viene da altre letture si riflette su che tipo di società si vuole imporre dall’alto, sui limiti dell’ingerenza dello Stato, sul libero arbitrio, che porta caos, certo, ma fa vivere.

Matched diventerà presto un film, ma non è il nuovo Twilight, anche se c’è una storia d’amore, anzi un triangolo: dietro c’è un discorso non solo sentimentale e non solo di puro intrattenimento e quel mondo che emerge dalle sue pagine ha già qualcosa nel mondo di oggi.

Elena Romanello