ANABASI – TUTTE LE FERITE DEL MONDO: I FINALISTI SHORTKIPPLE 2020

L’e-book ANABASI e TUTTE LE FERITE DEL MONDO (35 pagine; 0,95 euro) di Irene Drago e Marco Milani è uscito in digitale per la collana “Capsule” di Kipple Officina Libraria: si tratta di due tra i racconti più suggestivi del Premio Short Kipple, dove il mondo inferiore è collegato a quello superiore. Un’apocalisse ha generato un nuovo sistema di rapporti in cui la speranza continua ad avere il suo posto e ogni cosa in questo nostro mondo contemporaneo ha una potenzialità commerciale da esplorare o rimodernare. Anche il pantheon che vive da eoni ha necessità di rinverdire la propria comunicazione, e qual è la via migliore per farlo?

Leggiamo due brevi estratti, iniziando da ANABASI di Irene Drago: “Avevano trovato la tana in uno dei tunnel laterali: il bozzolo, accartocciato nella rientranza sopra un groviglio di tubi e cavi elettrici, sarebbe stato distrutto dalla seconda squadra, mentre loro avrebbero continuato la caccia.

Aya e Artos correvano davanti a lui, ai lati; alle sue spalle, i fruscii di Kore e i passi pesanti di Lana scandivano il ritmo del gruppo più di tutte le informazioni sui visori e i circuiti della tuta potenziata. Kal, in realtà, avrebbe preferito spegnere tutto e affidarsi solo all’altro senso: il calore delle tubature che s’incrociavano sotto le terme lo invitò a chiudersi alle coscienze che, pigre, formicolavano qualche chilometro più in alto, e si estese attorno al gruppo, insinuandosi nelle imperfezioni delle pareti. Ignorò le scintille più piccole, scarafaggi, topi, qualche ragno innervosito dal loro passaggio: le emozioni della creatura in fuga si dipanavano davanti a lui e gli indicavano la strada. Venti minuti dopo, ne sentirono il gorgoglio rabbioso: Kal si legò a lei prima ancora che il visore notturno mostrasse a tutti e cinque i denti affilati, gli occhi grandi, il muso scuro e il corpo privo di peli. Era bloccata in un angolo, acquattata contro le pareti umide di liquami maleodoranti, non aveva scampo. Ringhiò.

La squadra si aprì in una formazione a ventaglio; Kal, al centro, allargò le braccia e fece un passo in avanti. Il legame con la creatura bruciava di paura: si costrinse a percorrerlo, avanti e indietro.

Guardami. Non voglio farti del male”.

E passiamo ora a TUTTE LE FERITE DEL MONDO di Marco Milani: “Cammino nella precarietà della sabbia, cerea di rialzi e depressioni affini a frangenti oceanici in un basso fondale, tra schegge di pietre simili a denti rotti o cariati. Vedo ancora talune inverosimili cornici in cielo, semplici linee in verità, ma allo stesso tempo un preannuncio ostile come solo la paura dell’ignoto può indurre all’anima scossa. È una notte di luna esangue, priva di brezza.

Non ho un obiettivo, se non camminare ancora un po’ fino al confine. Lo percepisco poco avanti in una ben distinta riga d’orizzonte. Procedendo, la sabbia cambia in caliginosa tonalità, e alle pietre esposte se ne contrappongono alcune sovradimensionate: di taglio alieno, evidentemente…

L’inesorabilità scandisce i miei passi fino alla strada: è la linea di confine tra i miei sogni e quelli di qualcuno o qualcos’altro. È notte, il mattino è ancora distante e l’altra parte forse ancora un’utopia.

La retta d’asfalto balugina davanti a me, slavata delle quattro lune vermiglie e di quella bianca alle mie spalle, il silenzio è interrotto solo da un appena percepibile brusio non localizzabile. Tentenno un solo momento prima di appoggiare il piede sull’asfalto: visioni di sabbie mobili; scaccio il pensiero. Una sequenza di deflagrazioni mi accoglie con abbacinanti balenii metallici tra le due lune rossastre mediane, in qualcosa che non sembra un messaggio di benvenuto.

Quando sono al centro della strada, giusto sulla linea di demarcazione delle corsie, il brusio si trasforma in un sinistro fragore d’insieme. Al passo successivo la superficie trema e il cielo è uno sfolgorio abbacinante di sequenze elettriche argento. Sembra una minaccia; che i sogni di qualcuno mi stanno avvertendo di tenermi alla larga?”.

Irene Drago è medico ed è nata a Genova nel 1990, città dive ancora vive. Ha iniziato a scrivere da adolescente, con articoli per il giornalino del liceo Andrea D’Oria, “Dragut”. Ha pubblicato per La Ponga Edizioni, Altrimedia Edizioni, Delos Digital, Kipple Officina Libraria e Watson Edizioni, mentre sotto lo pseudonimo di Oskar Felix Drago ha scritto racconti per Cordero Editore, Delmiglio Editore, Liberodiscrivere, Edizioni Tabula Fati, Edizioni della Sera. Sempre sotto pseudonimo ha collaborato a “Guida alla letteratura fantastica” e “Guida alla letteratura esoterica” (Odoya Edizioni), entrambe a cura di Claudio Asciuti, e a “Io Scrivo per Voi”, iniziativa dello scrittore Andrea Franco dedicata alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016, alle quali sono stati devoluti tutti i fondi raccolti. Con il suo vero nome, infine, ha scritto per Thrillernord e PULP Libri.

Marco Milani è nato a Como nel 1964. Residente a Stienta, provincia di Rovigo, è e-writer e scrittore principalmente di science-fiction, fantastic e horror. Tra i fondatori del movimento Connettivista (con Sandro Battisti e Giovanni De Matteo) e della rivista “NeXT”, fino al 2013 è stato editore e curatore con EDS e webmaster di DOMIST – Letteratura e Pace, nel cui ambito ha collaborato con varie associazioni, editori, e-zines e siti. Nella sua carriera è stato finalista Premio Urania 2017, Premio Kipple 2014 e finalista 2017, infine finalista Premio ShortKipple 2020.

“Capsule” è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai piccoli capolavori del fantastico e della SF prettamente italiana, contraddistinti dalla rapidità di lettura e dalla qualità unita alla fruibilità, dove il basso costo di copertina rende le proposte editoriali imperdibili.

L’e-book è disponibile sul sito www.kipple.it e sui principali store online.

Buona lettura.

A cura della redazione