IL RITO DELLE STREGHE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: The Craft Legacy

Anno: 2020

Regia: Zoe Lister-Jones

Soggetto: Zoe Lister-Jones, su personaggi creati da Peter Filardi

Sceneggiatura: Zoe Lister-Jones

Direttore della fotografia: Hilary Spera

Musica: Heather Christian

Effetti speciali: Mark Ahee, Michael Innanen, Stephen Van Allen, Grant Miller, Kymberly Murphy e David Lebensfeld

Produzione: Columbia Pictures, Blumhouse Productions e Red Wagon Entertainment

Origine: Stati Uniti

Durata: 1 h e 37’

CAST

Cailee Spaeny, Gideon Adlon, Lovie Simone, Zoey Luna, Nicholas Galitzine, Michelle Monaghan, David Duchovny, Fairuza Balk

TRAMA

La giovane Lily si trasferisce con la mamma psicologa in una nuova città, per vivere con il nuovo compagno della madre e i tre fratellastri. A scuola Lily incontra non pochi problemi di bullismo, ma conosce tre nuove amiche Frankie, Tabby e Lourdes, e scopre di avere poteri magici, stabilendo una congrega con le compagne. Il quartetto inizia a fare magie per migliorare il prossimo, scatenando però una serie di eventi anche tristi, mentre Lily scopre di essere stata adottata e che il suo patrigno è una minaccia, emblema di un potere patriarcale che vuole annientarla.

NOTE

“The Craft Legacy” nasce come remake ma soprattutto come seguito di “Giovani Streghe”, cult anni Novanta che ha rilanciato sotto una luce nuova la figura archetipa della strega, con una trama molto accattivante, incentrata su un’amicizia che poi diventa rivalità magica. Da “Giovani Streghe” sono nati tutta una serie di successi, a cominciare dal serial cult “Streghe”, che riprendeva uno dei temi della colonna sonora.

“Il rito delle streghe” riprende alcune cose della storia originale, presentando di nuovo una ragazza straniera che arriva in una nuova città dove si unisce a una congrega di streghe adolescenti, non più nell’assolata Los Angeles ma in una città del Nord, nella realtà i dintorni di Toronto, che si rivela molto meno efficace.

I caratteri delle quattro ragazze, outsider ognuna alla sua maniera, del film originale, qui spariscono, si percepiscono problemi di bullismo ma tutto resta molto sullo sfondo, per una storia che non vuole osare rivalità e scontri interni, ma un’amicizia alla fine non poi così ben tracciata, con tanta carne al fuoco ma dove ci si perde dietro stereotipi e luoghi comuni.

Il politically correct imperante impone un personaggio gay, non particolarmente riuscito, e presenta non una guerra interna tra i poteri delle ragazze, ma lo scontro tra il potere femminile e quello del patriarcato, ma anche qui senza osare fino in fondo, in un contesto alla fine senza vera magia, con dietro uno staff tutto al femminile che non si rivela all’altezza di quella che avrebbe potuto essere una storia interessante.

Nel cast spicca David Duchovny, l’indimenticabile agente Mulder di “The X-Files”, qui decisamente invecchiato e poco simpatico, e spiace un po’ vederlo ridotto così. Risulta essere molto più interessante il cameo di Fairuza Balk, la folle e estrosa Nancy del primo film, peccato però che il suo personaggio non venga approfondito e nemmeno la storyline che avrebbe reso questo seguito più interessante e intrigante.

“Il rito delle streghe” si presenta più come un pilot non eccelso di una serie televisiva che non come un film; gli unici guizzi ce li ha con Fairuza Balk e nei titoli di testa, in cui cita il film originale, ma per il resto sembra più un’occasione persa, che non convincerà comunque chi, un quarto di secolo fa, andò al cinema a vedere “Giovani streghe”, prima storia di tante interessanti con protagoniste le donne di magia nel mondo di oggi.

Elena Romanello