FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 07 – PARTE 14

RITORNO AL PIANETA ROSSO (2000) – PARTE 14

Film inediti – Parte 01

Atlantis Falling per la regia di Kenneth Morse ci trasporta nella mitica città perduta di Atlantide che è coinvolta in una brutale guerra civile, e le persone superstiti del paradiso sottomarino ora devono affrontare un futuro incerto e una possibile estinzione.

Border Patrol, una co-produzione tra Stati Uniti e Australia per la regia di Mark Haber, ci porta a conoscere il detective Freddie Chavez il quale si è appena rimesso da gravi ferite subite per mano di un serial killer, il dottor Helms, il quale è morto durante la lotta. Come risultato della sua esperienza di pre-morte, Chavez entra in contatto con le attività di un servizio infernale. In questo mondo inferiore, criminali come il dottor Helms cercano di fuggire dall’inferno. Lo spettrale detective Cal Newman pattuglia il confine tra la vita e la morte. Nella versione statunitense il film ha una durata di 89 minuti, mentre in quella australiana sono ben 120.

Foiled, un film inglese anch’esso inedito come gli altri e come quelli che seguiranno, è diretto da Henry Burrows: ora gli alieni non partono più all’attacco delle alte sfere di comando terrestre no, sotto la viscida forma di tuberi gelatinosi, assalgono un povero ragazzo addetto alla consegna delle pizze e ne assumono il controllo. Ora deve uccidere i testimoni che hanno visto la scena e cioè i quattro ragazzi a quali le pizze erano destinate…

Proboscis, diretto da John Hamilton, ci racconta di una piccola cittadina del Minnesota, dove un complesso industriale poco fuori dell’abitato, scarica nell’aria scorie radioattive che inquinano anche la foresta poco lontano. Qualche tempo dopo la cittadina è terrorizzata da una gigantesca zanzara che fa scempio di bestiame, uomini e vari campeggiatori che sostano nella foresta. Il Ranger Bob Trooper richiede l’aiuto di un’entomologa per venire a capo del caso ed è subito chiaro che il “mostro” altro non è che una mutazione genetica derivata dalle scorie della fabbrica. I due combatteranno strenuamente per porre fine all’inquinamento andando anche contro i potenti che per denaro non si arrenderanno facilmente.

Acne di Rusty Nails é un film molto breve, vecchio stile, dura solo 65 minuti, e ci avvisa che, anche se nessuno ancora se ne è accorto, le scorie di uno stabilimento petrolifero assommate ai rifiuti scaricati da una fabbrica di cioccolata hanno inquinato le acque della tranquilla cittadina di Barrington. I soli (stranamente) a farne le spese sono gli adolescenti, e per primi i fratelli Franny e Zoe, che, una mattina, bevendo un sorso d’acqua, vedono il viso ricoprirsi di pustole ripugnanti e sentono di perdere progressivamente il controllo delle proprie azioni. Trasformati, di fatto, in due contagiosi zombi affamati di cibi dolci e cremosi, i ragazzi diffondono l’epidemia tra i coetanei fino a diventare ben presto un vero pericolo pubblico. La polizia e le forze armate si mobilitano e cominciano a dar la caccia ai mostri (tutti riconoscibili da un voluminoso brufolo che spunta bizzarramente sulle loro teste) per catturarli e sottoporli alle cure del caso o, alla peggio, per eliminarli.

Agent Red, invece, interpretato da Dolph (“Ti spiezzo in due”) Lundgren e diretto da Damian Lee, e anche da Jim Wynorski anche se non ufficialmente accreditato, ci presenta una situazione iniziale sempre più auspicabile: nel quadro delle nuove strategie internazionali della coesistenza pacifica tra blocco comunista e Occidente, la Russia restituisce agli Stati Uniti “Agent Red”, un’arma batteriologica capace di polverizzare milioni di vite contro la quale non si conoscono difese, sottratta ai laboratori americani durante gli anni della Guerra Fredda. Ma il sottomarino che trasporta il terribile virus viene sequestrato da un gruppo di fanatici terroristi russi guidati dal folle Kretz che progetta di distruggere contemporaneamente Mosca e New York simboli dell’odiato nuovo corso della distensione politica. Impadronitisi del sommergibile, i criminali credono di avere la vittoria in pugno ma non hanno fatto i conti con l’agente Matt Hendricks (Dolph Lundgren appunto), il quale, nascosto tra i prigionieri e insieme con la dottoressa Lynda Christian, non ha nessuna intenzione di restare con le mani in mano.

Di ben altro spessore è invece Alien erotica 2, il primo episodio di questa sexy serie era intitolato The sex files file 1: Alien erotica. Questo di cui trattiamo è diretto da Mark Delaroy e la trama, se trama si può chiamare è questa: l’agente Forrest dell’FBI, sezione Sex – Files torna a indagare sul fungo alieno che riprende a impossessarsi delle donne facendole diventare ninfomani e su una misteriosa stanza d’albergo dove la gente scompare.

Amazone è una coproduzione tra la Francia e la Spagna. Il film è diretto da Philippe de Broca ed è interpretato da Jean-Paul Belmondo e ci parla di un oggetto volante non identificato che precipita tra le foreste dell’Amazzonia. I suoi segnali, captati dai tecnici di un osservatorio, lasciano supporre la presenza di una forma di vita intelligente che vuole mettersi in contatto con l’umanità e la dottoressa Margot, accompagnata da agenti del servizio segreto, si mette alla guida di una spedizione per rintracciarla. L’UFO è caduto nelle vicinanze del singolare accampamento del solitario Eduard (Jean-Paul Belmondo), un avventuriero ricercato dalla giustizia che vive sugli alberi, su piattaforme improvvisate. Eduard incontra una strana bambina che si aggira tra gli alberi e sostiene, in perfetto francese, di provenire da un mondo lontano. Tra i due nasce una profonda simpatia…

The atrocity exhibition, per la regia di Jonathan Weiss, è tratto dal romanzo di James G. Ballard “La mostra delle atrocità” ed è stato girato in parte a colori e in parte in bianco e nero. Si tratta, in pratica, di una serie di episodi in cui il protagonista, presentato ogni volta con nomi leggermente diversi (Traven, Travis, Talbert, Travers) si trova ad assistere a scene cruciali e brutali della storia dell’umanità quali l’esplosione della bomba atomica di Hiroshima, le rappresaglie durante la guerra del Vietnam, i primi lanci spaziali e altro ancora e non solo: diventa anche parte integrante dell’agonia resa in maniera spettacolarizzata di personaggi dell’immaginario collettivo come John Kennedy, Marilyn Monroe, Che Guevara, Ronald Reagan, e altri ancora con l’eccitazione sessuale di un guardone. A far da collante un prologo (suggerito al regista dallo stesso Ballard, che pare abbia apprezzato il film) che spiega il mosaico a cui lo spettatore assisterà come un viaggio nel lavoro di uno psichiatra sperimentale.

Surreale e divertente è questo film greco intitolato The attack of the giant moussaka di Panos Koutras. Ora, per chi non lo sapesse, la moussaka, una specialità e vanto della cucina greca, è un appetitoso sformato di melanzane, carne, patate, pomodori, aglio, cipolla e senape. In questo film si trasforma in un mostro gigantesco che aggredisce la sonnolenta città di Atene fagocitando tutto quanto incontra al suo passaggio. La spaventosa “cosa”, sgocciolante sugo e salsa, è l’effetto di un incontro ravvicinato tra un piatto della gustosa pietanza e un disco volante da poco sceso in città con un equipaggio di scatenate aliene bisessuali. Un gruppo di personaggi eccentrici e bizzarri, scienziati omosessuali e politicanti corrotti, studia la maniera per combatterla, ma l’eroe di turno si rivela Tara, un’avvenente ragazza che in realtà è un travestito.

Di tenore ben diverso e presentato in lingua originale al XXI Fantafestival di Roma è invece The attic expedition di Jeremy Kasten dove un diabolico esperimento viene perpetrato all’interno di una inconsapevole mente umana…

Batoru Rowaiaru, il cui titolo internazionale è Battle Royale, per la regia di Kinji Fukasaku, regista dei dimenticabili Il Fango Verde e Guerra tra le Galassie, è stato presentato al terzo Science + Fiction Film Festival di Trieste. Il film è ambientato due anni dopo l’effettiva realizzazione: per cercare di fermare la cieca violenza di scolari ribelli i quali vedono nei loro insegnanti solo dei bersagli da colpire, viene creato il gioco “Battaglia Reale” dove, ogni anno, gli alunni di una classe estratta a sorte devono combattere tra di loro su un’isola deserta. Tutto dura tre giorni e a ognuno di loro viene consegnato del cibo e un’arma, ma solo uno deve sopravvivere…

Battle Queen 2020, conosciuto anche come Millenium Queen e girato da Daniel D’Or, è un film canadese che ci pone davanti a un pericolo mortale: la collisione con un enorme asteroide ha spostato l’asse terrestre e sollevato nubi di polvere che oscurano il Sole. Ora sulla Terra si sta svolgendo una nuova Era Glaciale e i pochi sopravvissuti a questo Armageddon vivono sotto terra e tra le rovine delle città. Tutto ciò che c’è di commestibile è sato salvato ed è tenuto sotto controllo da una casta appositamente detta “Elite” che tiene in questo modo in schiavitù la popolazione usando i giovani per il proprio esercito e le donne per il proprio piacere. Le cose cominciano a cambiare grazie a Gayle, una giovane coraggiosa e volitiva che si ribella alla condizione in cui versano lei e la sua gente. Lei sarà la scintilla di speranza per il futuro della specie umana.

Blood Red Planet è un film girato a tre mani: Jon McBride, John Polonia, Mark Polonia e soprattutto gli ultimi due sono specializzati in filmetti a basso consumo realizzati con effetti spesso meno che amatoriali. Comunque sia, in questo caso, veniamo a sapere che da oltre la galassia arriva un pericolo che si sta dirigendo verso la Terra distruggendo ogni cosa nel suo percorso: un planetoide di colore sanguigno i cui effetti gravitazionali vengono avvertiti fin sul nostro pianeta. Dopo aver distrutto la base Lunare 6, l’astronave Omega 1 viene mandata verso l’asteroide e l’equipaggio scopre che si tratta dell’avamposto di una prossima invasione della Terra da parte di alieni. La Omega 1 e la Omega 2 cercano di opporre le loro forze a quelle del nemico…

Bug Wars di Timothy Hines tratta di un esperimento di criogenesi che viene compiuto su quattro volontari, però solo due donne sopravvivono, ma si svegliano dopo 100 anni e trovano la Terra distrutta da guerre galattiche e attaccata da una sorta di extraterrestri insettiformi, i quali stanno approntando un gas che, convertendo l’atmosfera, è capace di annientare tutta l’umanità. Le due donne combattono contro i perfidi invasori e il robot da guerra che comandano.

Carnivore di Joseph Kurtz e Kenneth Mader vede quattro amici che vogliono sfatare le chiacchiere di paese secondo le quali in una casa abbandonata si celerebbero pericolosi spettri e quindi decidono di trascorrervi allegramente la notte. La casa è stata abitata dal dottor Westman, uno scienziato che sperimentava manipolazioni genetiche top secret in previsione di una guerra biologica, ma la sua repentina morte ha fatto sì che “Carnivore”, la creatura da lui generata, si rintanasse nei sotterranei dell’edificio in attesa di qualche visitatore con cui… sfamarsi. La carneficina potrà essere evitata solo da una squadra speciale inviata dal Governo per svolgere indagini approfondite sulle dicerie in corso.

Code name Phoenix, diretto da Jeff Freilich, ci racconta la storia di Aurora, amministratrice di una industria di cosmetici, che accetta di acquistare la formula, scoperta dal professor Fong, per produrre farmaci che arrestano l’invecchiamento dei tessuti umani. La produzione su scala mondiale di questi cosmetici arricchirebbe Aurora e altri speculatori, ma rischia di far crollare l’economia internazionale. La polizia giapponese è sulle tracce del malvagio professor Fong e per questo invia un suo agente per catturarlo, ma gli industriali non appena sanno del suo arrivo, si alleano con i capi corrotti delle forze dell’ordine incriminandola come terrorista. Ad aiutare l’agente a sventare il complotto, ci pensa un altro agente americano e i due insieme sgomineranno il folle scienziato e i suoi protettori.

The Corpse Grinders 2 di Ted V. Mikels è il sequel del primo film girato nel 1972 e stavolta la Lotus Cat Food Company è al centro dell’attenzione degli abitanti del pianeta Ceta (uomini-gatto), in quanto la carne umana, venduta come cibo per gatti, è l’alimento ideale per loro. I soci della Lotus Cat verranno smascherati da veterinari che scoprono l’ingrediente umano nel cibo per gatti e faranno chiudere la fabbrica divenuta assai remunerativa.

Dead hate the living di David Parker racconta della passione per il cinema horror che spinge degli studenti a realizzare una loro storia usando dei locali di un ospedale abbandonato e, mentre ne esaminano le stanze, trovano un video che mostra un uomo che sta fuggendo da una creatura molto simile a uno zombie. In più, in un altro locale, trovano un cadavere dentro a una cassa. Il morto è lo stesso che si vedeva inseguito nel filmato. I ragazzi sono contenti del ritrovamento perché in questo modo possono rimpolpare il loro film, ma quando spostano il cadavere commettono il più grande errore della loro vita perché aprono una porta tra il mondo dei morti e quello dei vivi. Il tutto è dovuto agli esperimenti condotti da uno scienziato che altri non sarebbe che il cadavere trovato dai giovani, il quale si è impegnato in un esperimento quanto mai pericoloso: mettersi in contatto con il mondo dei morti per poter riportare in vita la propria moglie…

Donggam (titolo Usa: Remember Me), diretto da Kim Jung-Kwon, è un film coreano che ha molti punti in comune con un film americano uscito lo stesso anno: Frequency – Il Futuro è in ascolto (Frequency) di Gregory Hoblit. Questa la storia: So-eun è un giovane radioamatore che entra in comunicazione con una ragazza ed entrambi scoprono che frequentano la medesima università per cui i due decidono di incontrarsi il giorno successivo. So-eun è puntuale ma Ji-in, la ragazza, non si presenta e quando i due si rimettono in contatto via radio è proprio lei ad accusarlo di non essersi fatto vedere. Nessuno dei due è convinto delle giustificazioni dell’altro, ma a un certo punto della conversazione So-eun accenna all’anno in cui sta vivendo: il 1979, mentre la ragazza dice di essere nel 2000. In realtà hanno ragione entrambi e tutto è stato causato da un’insolita eclissi di Luna per cui loro hanno adesso modo di parlarsi attraverso il tempo. Una volta accettata la situazione i due continueranno a incontrarsi e lei si renderà conto che la sua stessa esistenza è stata condizionata da ciò che So-eun gli ha detto… ventuno anni prima…

Falcon down, diretto da Phillip J. Roth, ci trasporta a bordo del 1000 XB- Mach – 6 bombardiere stealth conosciuto come il progetto Falcon, che viene cancellato a seguito di una grave catastrofe durante il suo primo volo di prova. Imperterrito, un gruppo di ex-militari continua a sviluppare la stealth in segreto, sapendo che una volta completato, la vendita ai cinesi per miliardi di dollari, è assicurata. Per fare questo creano un ingegnoso piano di copertura: ottenuto il finanziamento da parte di importanti compagnie aeree civili, trasformano il velivolo nell’aereo di linea Falcon garantendo di coprire in appena due ore la rotta New York – Parigi. Un team di esperti progetta quindi di far dirottare l’aereo e, tra essi, c’è l’unico uomo in grado di far volare la nuova tecnologia stealth, Hank Thomas (Dale Midkiff), un americano pilota di caccia che involontariamente si trova coinvolto nell’operazione. Una volta a bordo, il dirottamento inizia e il commandos russo fa scendere l’aereo sulla calotta glaciale artica dove avviene la vera e propria battaglia per la sopravvivenza. Il ghiaccio è troppo sottile per sostenere lo straordinario peso del Falcon. Migliaia di metri sotto la superficie, Hank non solo deve combattere contro lo spietato commando, ma deve anche sfuggire alla gelida tomba che minaccia lui e i passeggeri.

For the cause, conosciuto anche come Final encounter, diretto a quattro mani da David e Tim Douglas, è un film ambientato nel futuro su un pianeta lontano nel quale si sono stanziate due colonie umane. I coloni erano giunti fin lassù per avere un rifugio dalla guerra che aveva devastato la Terra, ma questa oasi di pace era morta quando le colonie iniziarono a combattere una guerra di cento anni, riducendo la loro città un tempo potenti in macerie. La città costruita in muratura di Brecca è a nord dei confini di Obsidian, una città di vetro nero ad alta tecnologia. La guerra si trascina con le vestigia delle tecnologie una volta potenti, e grandi eserciti che non esistono più: ora sono gli orfani adolescenti a combattere e morire per una causa non hanno mai conosciuto. A meno che la guerra non finisca, un’altra generazione di bambini da entrambe le fazioni perirà in battaglia, quindi il capo militare di Brecca, il generale Murren, decide di utilizzare l’ultima delle armi antiche di Brecca per porre fine alla guerra. Quest’arma si chiama Warhammer, un’arma costruita cento anni prima per paralizzare gli Obsidian che utilizza quasi più la magia che la scienza. Murren conduce una piccola squadra a Obsidian per impossessarsi dell’arma e porta con sé il suo più fedele soldato, Sutherland, insieme ad Abel, una donna bellissima che è l’ultimo Maestro delle armi antiche. Temuta anche dalla sua stessa gente, Abel usa la sua abilità antica per canalizzare l’energia in forme letali. Murren seleziona anche Evans, un guerriero abilissimo con un passato misterioso che ha imparato che la pace è più grande vittoria. Il piccolo gruppo si propone di penetrare le difese della città nemica e impossessarsi dell’arma, ma mentre Murren e i suoi si incamminano verso Obsidian, nascono problemi con il suo popolo a Brecca, lacerato da un secolo di conflitto.

Gojira tai Megagirasu jo sometsu sakusen (titolo internazionale: Godzilla Vs. Megaguirus) è diretto da Maasaki Tezuka: sono rimasti inediti in Italia alcuni film di Godzilla, purtroppo non ne è previsto il doppiaggio per i troppi costi, anche solo per sottotitolarli. Questo è uno di quelli. Un satellite sperimentale in orbita sta sparando dei piccoli buchi neri aprendo un varco attraverso il quale una libellula preistorica entra nel nostro universo e deposita un uovo prima di riattraversare di nuovo il varco. Un ragazzo trova l’uovo e lo porta con sé quando si trasferisce a Tokyo. L’uovo però comincia a trasudare un liquido strano per cui il ragazzo lo butta nelle fogne. L’uovo, in realtà, è un insieme di centinaia di uova; si divide e inizia a crescere in presenza di acqua e nascono così delle larve di libellula chiamate Meganulon che escono dalla fogna affamate e voraci causando subito un’ inondazione di una parte della città, mutando poi, attaccate agli edifici, in esemplari adulti: i Meganula. Nel frattempo, il dinosauro atomico Godzilla appare: è alla ricerca di una fonte di energia nucleare, nonostante l’ordine di chiudere tutte le fonti di energia nucleare dopo le sue tre precedenti e devastanti apparizioni. Mentre Godzilla sta combattendo la G-Force (la sezione anti-Godzilla giapponese), che è assistita dallo scienziato ribelle Hajime Kudo, lo sciame di Meganula viene attratto a sua volta dall’energia di Godzilla e lo attacca. La maggior parte delle Meganula viene uccisa, ma una fuga dell’energia di Godzilla permette a qualcuna di esse di tornare nelle fogne e, con un ultimo sforzo, esse iniettano questa energia in un enorme larva gigante addormentata: un gigantesco, pulsante bozzolo dal quale nasce Megaguirus, la regina delle Meganula. Dopo aver distrutto parte della città con le onde d’urto generate dal battere delle ali, Megaguirus, che è una creatura territoriale e che considera cioè la città come suo terreno di caccia, combatte contro il rettile invasore. I due si impegnano in una lunga battaglia: lei usa la sua velocità per evitare gli attacchi di Godzilla il quale però alla fine usa questa velocità contro di lei. Infatti, mentre vola verso Godzilla, si slancia in avanti con la sua pinna dorsale e il nostro gliela recide. Durante la battaglia una particolare capacità di Megaguirus si rivela: dopo essere stata mutata dalla energia di Godzilla, può generare un’esplosione simile al suo fiato atomico per cui emette un’enorme palla radioattiva che butta giù il rettile. Lui si rialza, e va contro l’insetto con intenzioni tutt’altro che amichevoli. Questi si getta in avanti con il pungiglione sulla sua lunga coda abbassata, cercando di colpire Godzilla tra gli occhi. In un momento culminante, Godzilla cattura il pungiglione nella sua bocca e lo morde schiacciandolo. Megaguirus s’impenna per il dolore, e Godzilla ha la possibilità di colpirlo con il suo alito atomico facendolo esplodere in una fiammata. Quindi si scopre che Godzilla è stato attratto dall’energia di un progetto nucleare segreto tenuto presso l’Istituto di Scienze, in violazione del divieto, dal professor Yoshino Yoshizawa. La G-Force è orientata a uccidere Godzilla, ma invece gli uomini della sezione anti-Godzilla riescono a spedirlo nella marea dimensionale generata dal satellite. Godzilla svanisce e tutti festeggiano. In un postludio, tuttavia, si sta indagando per delle sospette attività sismiche, poi in una scena dopo i titoli di coda si sente di nuovo il suo inconfondibile ruggito…

Adesso parliamo di un film croato intitolato Granice svemira, diretto da Zvonimir Miksic: dopo anni che era stata abbandonata, la corsa alla Luna riprende. Un ex militare viene assunto da una compagnia privata per guidare il mezzo che li porterà nuovamente sulla Luna. La scelta dell’equipaggio viene fatta selezionando dei giovani ma anche dei vecchi e abili amici del pilota stesso. Poco prima della partenza si viene a sapere che un’altra nazione sta preparando un viaggio alla volta del nostro satellite per lo sfruttamento militare e logistico delle ricchezze minerarie del satellite… Corsi e ricorsi storici…

In The Human quality, conosciuto anche come The Flesh Hunters e diretto da George Blumetti e Kay Cole, facciamo la conoscenza dello sceriffo Williams che ha un incarico psicologicamente molto difficile: deve scortare nella prigione di un’altra contea un pazzoide psicopatico che tempo addietro era penetrato nella sua casa e aveva ucciso sua moglie. Il viaggio, attraverso una zona boschiva frequentata soltanto da giovani campeggiatori, è improvvisamente interrotto dall’incontro con un gruppo di extraterrestri che sono scesi sulla Terra perché, è noto, i terrestri costituiscono un boccone sopraffino per alieni cannibali…

Il figlio de Il Santo, Hijo del Santo (Jorge Guzmàn), il famoso lottatore americano, appare in questo film messicano intitolato Infraterrestre o anche Santo Infraterrestre diretto da Héctor Molinar: un gruppo di rapitori sta terrorizzando il mondo, ma non si tratta di criminali terrestri, bensì di alieni che, dall’interno della Terra e guidati da Blue Panther, vogliono conquistare il mondo. Con l’aiuto di un ragazzo che sa riconoscere gli alieni anche se hanno assunto un aspetto umano, il figlio del Santo sconfiggerà i nemici.

Passiamo invece ora a un film spagnolo che s’intitola Invasión travesti di Las Perras de Satán che è anche il nome della compagnia spagnola “Las perras de Satán”. Tutta la troupe proviene dal teatro sperimentale o dai circuiti del cinema alternativo, qui è al suo debutto cinematografico. Questa la storia: degli alieni prendono il posto degli abitanti di una cittadina della Spagna. Prendono forme ibride di individui bisessuati in modo da poter seminare il caso e la confusione fra i terrestri e la loro società. A scoprire il diabolico disegno è Guillermo Furiasse, un prete tornato al suo paese d’origine dopo lunghi anni trascorsi all’estero come missionario. Una volta che egli incontra gli abitanti del luogo e che si si imbatte nei locali abbandonati di una clinica psichiatrica, nella sorella Barbara in evidente stato confusionale e deciso a prendersi cura di lei, Guillermo chiede ospitalità agli abitanti di un vicino villaggio, rimane sconvolto dai loro scandalosi comportamenti…

In Jack Frost 2 – Revenge of the mutant killer snowman di Michael Cooney, Sam ha fatto fatica a riprendersi dall’incontro con il pupazzo di neve mutato noto come Jack Frost da quando ha imperversato nella sua città lo scorso Natale. Per guarire da questo stato di stress, la moglie di Sam, Anne, suggerisce una vacanza tropicale in uno dei capanni lontani nel Pacifico. Sam accetta con riluttanza e solo dopo l’intervento del suo medico curante. Nel frattempo, l’FBI sta usando l’anti-gelo nel suo laboratorio dopo aver sciolto Jack nel primo film, nel tentativo di testane i resti del materiale genetico, quando accade un incidente: uno dei custodi fa cadere accidentalmente una tazza di caffè nel serbatoio dell’antigelo risvegliando Jack e causando la rottura del serbatoio stesso e facendo volare cocci di vetro per tutta la stanza colpendo e uccidendo il guardiano. Jack Frost si dirige verso i tropici e questo poiché Sam è stato ferito da Jack nel primo film, il suo sangue è colato nell’antigelo usato per scioglierlo, per cui, che lo voglia o no, è legato alla psiche di Sam. Intanto Sam, Anne, con Marla e Joe, arrivano ai tropici. I festeggiamenti iniziano molto presto, ma le cose prendono una brutta piega quando Jack uccide tre donne, trasformandosi in un’incudine di ghiaccio che frantuma Ashley, impalando con i suoi ghiaccioli Paisley e colpendo con un paio di pinze gli occhi di Rose. Poi egli continua la sua furia uccidendo una modella di nome Sarah facendole esplodere la testa dopo che lei lo ingoia come un pezzo di ghiaccio e accoltellando con la sua carota/naso un cameraman. Sam comincia a sospettare che qualcosa non stia andando per il verso giusto quando si imbatte in Manners che indossa una benda sull’occhio, dopo le ferite riportate da Jack nel primo film. Manners dice che è fuggito ai tropici per allontanarsi da ogni tipo di neve o pupazzo di neve, e vuole farla finita con Jack una volta per tutte. Chiede il suo aiuto. Intanto Jack, dopo aver ucciso un’altra modella sulla spiaggia congelandola nella piscina, decide che ai tropici c’è troppo caldo e provoca neve e gelo di cui ne fa subito le spese il bagnino. Alla festa Jack attacca sparando palle di neve dotate di zanne che combinano un macello. Sam, Anne, Marla, Manners e Joe si chiudono nella loro stanza, utilizzando dell’antigelo per tenere Jack a bada. Sam e Manners decidono di utilizzare il liquido nel freezer (che utilizza lo stesso materiale). Preparano una trappola con una piscina colma di antigelo, ma non funziona in quanto Jack è diventato molto più resistente agli anti-gelo a causa del suo tempo trascorso in laboratorio. Fugge nel bosco inseguito da Manners fino a un capannone dove vede che Jack ha sputato su molti, molti bambini le micidiali palle di neve. Chiama gli altri e dice loro ciò che ha visto, ma prima di partire viene attaccato e divorato dai piccoli pupazzi di neve che uccidono altri sette turisti. Alla fine, Anne si rende conto che Jack può essere ucciso da delle banane (dal momento che Sam è allergico alle banane, così lo è Jack, dato che ne ha assorbito alcuni geni di Sam durante il combattimento). In questo modo, mescolando insieme centinaia di banane, uccidono i piccoli pupazzi di neve. Questo fa arrabbiare Jack, che continua le sue stragi. Ora è Anne che è attaccata da Jack, ma, poco prima di ucciderla, Sam colpisce Jack con una banana allegata a una freccia che lo fa, esplodere. Anne e Sam si abbracciano, e si avviano verso l’oceano, pronti a lasciare l’isola con uno qualsiasi degli altri ospiti sopravvissuti. Durante i titoli di coda però due marinai sulla barca di approvvigionamento sono schiacciati da una carota gigante, implicando così che Jack è ancora vivo e che ci sarà un sequel.

Jubunairo (titolo internazionale: Juvenile) di Takashi Yamazaki è un film giapponese che ci presenta Yusuke, un ragazzino di 11 anni che con i suoi compagni di classe è accampato in un bosco, quando improvvisamente tutti vedono una striscia brillante di luce sopra le cime degli alberi e nei boschi. I ragazzi si dirigono nel bosco verso la luce. Nel terreno trovano un piccolo oggetto rotondo e metallico che cresce davanti a loro. Come Yusuke arriva a toccare l’oggetto misterioso questo si apre in una serie di occhi e dice di chiamarsi Tetra e di essere venuto per incontrare Yusuke e i suoi amici. E’ giunto sulla Terra per aiutare gli abitanti a respingere un’invasione aliena che vuole dominare il pianeta. Molti di questi alieni sono già arrivati e hanno assunto aspetto umano per cui Tetra deve preparare dei congegni per poter riconoscerli e aiutare così i terrestri. I ragazzi tengono nascosto il robot che così comincia a costruire le armi adatte a combattere l’invasione.

Junk: Shiro-Gari è un altro inedito giapponese per la regia di Atsushi Muroga: un gruppo di banditi rapina una gioielleria e si danno appuntamento in un capannone per trattare il prezzo della rivendita della refurtiva con la Yakuza. Il guaio è che quel posto è stato usato segretamente da scienziati militari per sperimentare la possibilità di riportare in vita i cadaveri e qualcosa di letale è rimasto…

Kaze Wo Mita Shonen (titolo internazionale.: The boy who saw the wind), diretto da Kazuki Omori e Toshiya Shinohara, liberamente tratto da un romanzo di C. W. Nicol, racconta del giovane Amon che possiede il potere di controllare il vento ma, anche se i suoi genitori gli hanno proibito di usarlo, le sue capacità vengono a conoscenza del malvagio Brannik che, tramite lui, vuole dominare il mondo. Amon fugge alla ricerca delle sue vere origini aiutato da Maria del Popolo del Mare, ma lo scontro con Brannik sarà comunque inevitabile.

Krokodylus (titolo USA: Blood Surf o Crocodile) di James D. R. Hickox è un film australiano dove abbiamo un produttore televisivo che vuole girare un video utilizzando due provetti surfer. Il guaio è che, prima della ripresa, i due si procurano delle leggere ferite e questo è sufficiente per attirare gli squali della zona: il tutto è stato fatto per far risultare più emozionanti le riprese, ma quando davanti a loro si erge la sagoma di uno squalo e di un enorme coccodrillo marino… beh le cose cambiano…

Kurosufaia (titolo internazionale: Pyrokinesis) è un altro prodotto giapponese diretto stavolta da Shusuke Kaneko. Il film si basa su un racconto di Miyuki Miyabe: Junko è nata con un tipo di ESP chiamato pirocinesi che lei può usare per incenerire chiunque e qualsiasi cosa a suo piacimento. E’ segretamente innamorata di Kazuki, un giovane che lavora con lei. Sua sorella viene uccisa e un ragazzo di nome Masaki è sospettato, ma la polizia non lo arresta. Junko dice a Kazuki dei suoi poteri e si vendica.

(14 – continua)

Giovanni Mongini & Mario Luca Moretti