OLTRE LO SPECCHIO 2020: I VINCITORI

Si è conclusa la seconda edizione di OLTRE LO SPECCHIO – FESTIVAL DELL’IMMAGINARIO FANTASTICO E DI FANTASCIENZA che arriva al termine di un 2020 che sembra stato scritto apposta per uno dei film della selezione. E dopo un anno di conference call, mail e spedizioni di file, la kermesse ha cambiato forma, proponendo gli eventi online del 28 e 29 novembre – con tavole rotonde e incontri con ricercatori, scrittori, studiosi e critici da tutta Italia – e quindi le proiezioni dal 15 al 22 dicembre con 23 lungometraggi e 20 cortometraggi da tutto il mondo sul sito della manifestazione, terminate con una cerimonia di chiusura e consegna dei Premi Ciciarampa rigorosamente in diretta streaming. E’ stata decisamente una seconda edizione iniziata sotto i peggiori auspici, ma che finisce con un bilancio positivo di offerta e risposta del pubblico, grazie agli esperimenti e alle strade percorse per ripensare la selezione e la fruizione, immaginando una nuova forma di proposta culturale e di intrattenimento. E non è forse a questo che servono il fantasy e la sci-fi?

“Siamo molto soddisfatti del risultato - ha detto Stefano Locati, direttore artistico di OLTRE LO SPECCHIO –. Come tutti non vediamo l’ora di riproporre film in presenza, in una vera sala cinematografica. Questo anno ci ha sicuramente fatto apprezzare di più l’importanza dell’esperienza condivisa cinema, ma anche fatto acquisire nuove competenze che saranno al servizio delle prossime edizioni per permettere una maggiore inclusività”.

Festival significa anche premi, e questa edizione di OLTRE LO SPECCHIO si è conclusa con i giudizi della giuria che il 22 dicembre ha proclamato i vincitori in una divertente cerimonia di chiusura in live streaming e con gli sfondi dei giurati come tappeto rosso. Tra una consegna dei Premi Ciciarampa e un video di accettazione da parte dei registi, si è chiacchierato di presente e futuro, potere dell’immaginazione e del cinema. Con Stefano Locati e la giornalista Sara Sagrati, hanno partecipato le due giurie per la sezione competitiva del festival Cine Futuro, suddivisa in lungometraggi e cortometraggi. Per i lunghi, la giuria, presieduta dalla scrittrice di fantascienza, traduttrice e docente all’Università degli studi di Milano Nicoletta Vallorani, era formata da Silvia Casolari, fondatrice e direttrice artistica di MUFANT (MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza) di Torino, Emanuele Manco, giornalista, scrittore e informatico (Delos Digital, FantasyMagazine.it) e Giorgia Priolo, produttrice delegata e responsabile dello sviluppo progetti cinema e serie tv per EDI effetti digitali italiani. La giuria della sezione Cine Futuro cortometraggi era formata invece da Andrea Corsini, regista e sceneggiatore (il suo corto “Ferine” è stato premiato in numerosi festival internazionali), Joana Fresu de Azevedo, coordinatrice Sedicicorto Forlì International Film Festival e Festival del Cinema di Porretta, e Cristina Resa, giornalista e critica cinematografica (Loudvision).

Vediamo ora i vincitori proclamati dalla giuria cortometraggi.

Premio Ciciarampa Corto più originale va a “Avarya” di Gökalp Gönen (animazione, Turchia) con la seguente motivazione: “Toccante racconto di fantascienza esistenzialista che ribalta alcuni tópoi del genere in modo intelligente. Avarya ripensa il rapporto tra esseri umani e macchine, partendo da temi quali la solitudine e l’autodeterminazione. Gökalp Gönen ci regala una narrazione contemporanea, che conserva il tocco lieve della fantascienza dell’epoca d’oro. La grande originalità del film sta, tuttavia, nelle modalità con cui viene narrata questa storia essenziale, attraverso un’animazione in 3D curata e soluzioni visive estremamente ricercate”.

Premio Ciciarampa al Miglior corto va a “BBQ” di Jeanne Mayer (Francia) con la seguente motivazione: “Un’opera di grande impatto che mescola i generi e usa i linguaggi giovanili con straordinaria consapevolezza. “BBQ” è allo stesso tempo fantascienza distopica, dramma adolescenziale e film musicale, in cui regia tradizionale, animazione, estetica del videoclip e del videogioco coesistono in modo fluido e coerente con il messaggio sociale di cui si fa portatore. Con questa molteplicità di linguaggi, Jeanne Mayer riesce a rappresentare la straordinaria vitalità di una generazione che sente di non avere un presente, ma che reclama con forza la possibilità di avere un futuro. Una generazione spesso sottovalutata da quelle precedenti, qui raccontata attraverso una storia narrativamente asciutta, visivamente audace e ricca di sfumature, che stimola la riflessione anche a posteriori”.

Passiamo adesso ai vincitori proclamati dalla giuria lungometraggi.

Premio Ciciarampa Menzione speciale va a “Lucky” di Natasha Kermani (Usa) con la seguente motivazione: “Cosa succede nella mente di una donna vittima di violenza domestica? Il racconto di un abuso narrato da un unico punto di vista, quello della vittima che rifiuta di riconoscerlo. Un horror femminista con un ritmo talmente efficace da tenere lo spettatore incollato alla storia, una storia che ci mostra come il riconoscimento e l’accettazione siano condizioni ineludibili per il cambiamento. Merita una menzione speciale”.

Premio Ciciarampa Migliori Effetti Speciali va a “Mortal” di André Øvredal (Norvegia) con la seguente motivazione: “La gestione molto professionale e competente delle risorse offerte dagli effetti speciali e visivi non è fine a sé stessa, ma è tesa a rendere tali effetti parte integrante del racconto. Dopo una parte iniziale anche molto intimista, che coniuga bene il superomismo con la normalità, la rappresentazione del superpotere inizialmente incontrollabile da parte del protagonista ci mostra le conseguenze sulla natura e sui rapporti con gli altri esseri umani, evocando terrori ancestrali alla base del mito, dei culti e delle superstizioni. Tutti elementi ancora radicati nella moderna civiltà che, insieme al sempre ricorrente terrore e mancata accettazione del “diverso”, portano a conseguenze tragiche”.

Premio Ciciarampa Lungo più originale va a “Dead Dicks” di di Chris Bavota e Lee Paula Springer (Canada) con la seguente motivazione: “Decisamente Cronenberg, un viaggio allucinato nelle fessure di un’enorme vulva. Basterebbe questo agli estimatori del maestro per apprezzare il “Dead Dicks” di Chris Bavota e Lee Paula Springer. Un viaggio in realtà nelle crepe e fessure di una mente psicotica che disperatamente cerca di uscire da se stessa. L’incubo qui non è la morte, ma la sua assenza. Una horror comedy che riesce a tenere insieme come un bravo equilibrista elementi anche molto diversi: il grottesco, l’ironico e il dramma psicoanalitico, con una certa e “sana” dose di splatter. Bella prova dei due coprotagonisti imprigionati in una sola e claustrofobica location.”

Premio Ciciarampa Migliore Regia va a “The Day of Destraction” di Toshiaki Toyoda (Giappone) con la seguente motivazione: “Toyoda Toshiaki ha costruito un’opera in divenire, integrando l’aspetto più drammatico della contemporaneità, la pandemia, e realizzando un film magmatico e frammentato ma allo stesso tempo coerente e urgente. Premiamo una regia istintiva e visionaria, capace di trovare senso e bellezza anche in elementi casuali, uno sguardo solido e sicuro, vero e proprio centro unificante del film. Toyoda Toshiaki padroneggia e integra tutti gli strumenti del linguaggio cinematografico. Dipinge con le ambientazioni e con la fotografia, muovendosi disinvolto tra la poesia del bianco e nero iniziale, e la profondità vibrante del colore, dal rosso del sangue, al verde dei boschi, al grigio dei grattacieli di Tokio; coinvolge con le performance di straordinari interpreti; spiazza con l’uso del sonoro e delle musiche. “The Day of Destruction” è una marea in piena di immagini, suoni e parole che cattura come un mantra ipnotico lo spettatore, disorientandolo ma comunicando la rabbia e l’angoscia della nostra società in preda alla pandemia e lanciando un appello al cambiamento per liberare il mondo delle logiche del capitalismo.”

Premio Ciciarampa Migliore Film va a “Noise” di Jeremie Laval (Francia) con la seguente motivazione: “Pur essendo un’opera prima, il film di Jeremy Laval dimostra una notevole maturità stilistica nella gestione di un tema non facile, ovvero la reazione del protagonista a una improvvisa disabilità la cui successiva compensazione è rappresentata dallo sviluppo di poteri telepatici. La sordità del personaggio principale e il successivo manifestarsi della capacità di “sentire” i pensieri degli altri sono eventi molto ben resi attraverso effetti sonori non facili da governare, e tuttavia molto ben calibrati. Credibile risulta anche la progressiva assunzione di consapevolezza e responsabilità del protagonista, nella cui vicenda la tematica dei superpoteri prende corpo in un intreccio noir che non lascia piste scoperte né risoluzioni confuse. Complessivamente, il film si presenta come una straordinaria prova di esordio che calibra molto bene le tematiche della narrazione di genere e le esigenze del racconto cinematografico”.

“Nonostante la pandemia ci abbia spinti verso l’online, ci dicono gli organizzatori, OLTRE LO SPECCHIO rimane un evento culturale e popolare pensato e realizzato per e nella città di Milano. Il festival è organizzato da Cineforum Robert Bresson, in collaborazione con Long Take, e realizzato con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, il patrocinio di Comune di Milano, l’intesa con Università degli studi di Milano – Polo di mediazione linguistica e culturale e Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e il supporto tecnico di Festivalscope e Shift72. OLTRE LO SPECCHIO si inserisce nel programma di rigenerazione urbana Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, nato per trasformare le periferie, a partire da Milano, in luoghi di aggregazione sociale anche attraverso interventi culturali e creativi. Per Lacittàintorno è vitale favorire il protagonismo e la partecipazione dei cittadini promuovendo e producendo attività culturali e artistiche nei quartieri e integrando questi ultimi nelle “nuove geografie” cittadine.

Abbiamo scelto di chiamarci OLTRE LO SPECCHIO perché, come Alice, vogliamo fare un passo attraverso lo specchio della realtà per andare oltre il qui e ora e costruire uno spazio in cui l’immaginazione possa ritrovare centralità”.

Arrivederci al prossimo anno per una nuova e fantastica terza edizione.

A cura della redazione