GLI AVVINCENTI ROMANZI DI CLAUDIO VASTANO E LE DEVASTAZIONI DELL’UOMO VERSO L’AMBIENTE

Il romanzo “Simbionti” con il quale Claudio Vastano ha vinto il Premio Urania 2017 (pubblicato nel n. 1660 di novembre 2018 nella Collana Urania Mondadori) è una combinazione tra azione e anticipazione scientifica, con un ritmo incalzante e in un quadro di attualità proprio come avveniva nei libri di un colosso della fantascienza come Michael Crichton (1942 – 2008).

L’ambientazione e le possibili implicazioni catastrofiche di sperimentazioni biotecnologiche azzardate da parte dell’uomo, la precisione delle descrizioni tecnico-scientifiche con gli effetti di verosimiglianza degli elementi descritti fanno emergere la formazione di Claudio. Infatti egli, dopo gli studi intermedi all’Istituto tecnico agrario “D. Anzilotti” di Pescia (Pistoia), si è laureato in Scienze Naturali e in Scienze Geologiche all’Università di Firenze. In ambito lavorativo ha dapprima operato nel campo dell’analisi genetica delle varietà agronomiche e poi in quello delle energie rinnovabili. Sotto l’aspetto narrativo in passato il Nostro aveva già dato alle stampe con Dunwich Editore i romanzi di sf “Ragni” e “Il Pozzo delle Tenebre”, oltre ai gialli “L’agghiacciante caso del gatto nella minestra”, “L’oscuro caso delle luci di Roccaverde” e “Lo strano caso della bestia delle nebbie”. Mentre per Nero Press ha pubblicato l’horror dal titolo “Sentieri Infernali”. Da segnalare il saggio scientifico “Garfagnana, la valle dei terremoti” (Garfagnana editrice). Oltre alla fantascienza e al fantasy legge romanzi storici, tra gli hobby vi è la fotografia. E’ nato e vive a Lucca.

CON “SIMBIONTI” HAI VINTO IL PREMIO URANIA 2017, MASSIMO RICONOSCIMENTO PER LA NARRATIVA DI FANTASCIENZA ITALIANA. E’ UN ROMANZO MOLTO ANIMATO, CHE TIENE CON IL FIATO SOSPESO, NEL QUALE CI SONO POSSIBILI IMPLICAZIONI SCIENTIFICHE, PERICOLOSI ORGANISMI CREATI IN LABORATORIO, SCIAMI IMMENSI DI INSETTI, IN UNA DIMENSIONE ORRORIFICA E CATASTROFICA. C’E’ UNA IMPRONTA CRICHTONIANA NELLA TECNICA DI SCRITTURA?

Crichton è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza della nostra epoca, e non nego che sia uno dei miei autori di riferimento. Il primo dei suoi romanzi che lessi fu “Congo”, libro di lettura di terza media. Da allora non ho mai perso una sua uscita.

E DAL PUNTO DI VISTA DELL’IDEA?

Per quanto riguarda l’idea dei simbionti mi sono rifatto alla tecnologia dei biosensori e dei superbatteri, e più in generale agli ultimi ritrovati delle biotecnologie al servizio dell’ecologia.

SI NOTA LA TUA FORMAZIONE TECNICO-SCIENTIFICA CHE SICURAMENTE E’ UNO DEI PUNTI DI FORZA DEL ROMANZO. RITORNA SPESSO NELLE TUE STORIE?

La fantascienza è di per sé uno dei generi letterari più eterogenei che esistano. Può mescolare elementi horror con il giallo, l’avventura e, come insegna l’epopea di George Lucas, persino con il fantasy. Personalmente mi trovo più a mio agio con la fantascienza che attinge dalla scienza reale. Trovo che le ultime scoperte nei campi della fisica, della genetica, dell’astronomia e della geologia ci offrano una miriade di spunti da sviluppare su cui nessuno ha mai messo mano.

TRA L’ALTRO HAI PUBBLICATO UN SAGGIO TECNICO-SCIENTIFICO DAL TITOLO “GARFAGNANA, LA VALLE DEI TERREMOTI”. COME TI TROVI NELLA DIMENSIONE DELLA SAGGISTICA?

Sicuramente il romanzo lascia molto più spazio all’immaginazione e alla creatività. Il saggio sui terremoti di Garfagnana è un caso un po’ particolare, perché è uno degli argomenti di cui mi occupai personalmente durante gli anni della facoltà di geologia. Non una tesi di laurea ma quasi.

FACCIAMO UN PASSO INDIETRO E TORNIAMO AL PREMIO URANIA. QUEST’ANNO SEI GIUNTO IN FINALE CON IL ROMANZO “ACQUARIUS” E NEL PASSATO AVEVI AVUTO LO STESSO RISULTATO CON “MICELIO”, COSA RIGUARDAVANO?

“Micelio” è stato il primo romanzo con cui partecipai al premio Urania. Ridendo e scherzando sono trascorsi dieci anni da allora. Fra le altre cose si tratta della prima avventura che scrissi per il protagonista di “Simbionti”. “Aquarius” è invece un romanzo apocalittico ambientato su Europa, la luna gioviana dove si presume possa esistere un oceano sotterraneo e (forse) la vita.

TRA GLI ARGOMENTI DI RIFERIMENTO DEI TUOI LIBRI VI E’ L’AMBIENTE E LE PROBLEMATICHE AD ESSO COLLEGATE. E’ UN MODO PER CONTRIBUIRE A TENERE ACCESO IL DIBATTITO SUI PERICOLI CHE L’UMANITA’ CORRE CONTINUANDO NELLA DIREZIONE INTRAPRESA?

Il cambiamento climatico rappresenterà indubbiamente il tema dominate dei prossimi decenni. Occupandomi di notizie legate all’ambiente, all’ecologia e allo sviluppo delle tecnologie green per una piccola testata giornalistica on-line, ho avuto modo di seguire l’evolversi del dibattito che da almeno una trentina d’anni ruota attorno all’argomento. L’impressione che se ne trae è che il problema è stato sottovalutato troppo a lungo, e le “toppe” con cui si sta cercando di arginarlo sortiranno un’utilità tutto sommato modesta. Anche per quanto riguarda “Simbionti”, ad esempio, fino a venti o trent’anni fa sarebbe stato quantomeno azzardato cercare di trasporre un argomento apparentemente “banale” come lo smaltimento degli inquinanti in un romanzo di fantascienza. Negli ultimi tempi, però, abbiamo preso coscienza del fatto che, a causa dell’esplosione demografica e dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali, il nostro pianeta è divenuto un ricettacolo sempre più fragile e angusto. E su questo tema la narrazione fantascientifica non può che trovare terreno fertile su cui prosperare.

HAI SCRITTO ANCHE THRILLER E HORROR E NEL 2011 SEI STATO TRA I VINCITORI DEL CONCORSO “GARFAGNANA IN GIALLO”. VERSO QUALE GENERE TI SENTI PIU’ PORTATO?

Prima di “Simbionti” ho pubblicato due gialli con Dunwich Editore… gialli sui generis, per la verità. Il protagonista è un investigatore privato scalcinato e “toscanaccio” che coltiva cannabis in garage. Non che abbia qualcosa contro questo genere letterario, tuttavia mi trovo sicuramente più a mio agio con la fantascienza. Al concorso “Garfagnana in Giallo” partecipai con un racconto breve (allora non c’era ancora la sezione romanzi) ambientato in un istituto scolastico. Però la strada del giallo e del thriller non è quella che percorro più spesso…

IL FINALE DI “SIMBIONTI” SEMBRA APERTO, STAI PENSANDO AD UN SEGUITO?

In questo momento sto lavorando a un’altra avventura “scientifica e fantascientifica” di Robert Hansen, che però non avrà come protagonisti i simbionti…

E ALLORA ASPETTIAMO LA TUA PROSSIMA USCITA PER LEGGERE UN’ALTRA SUGGESTIVA STORIA E MAGARI TORNARE A PARNARNE SULLA NOSTRA WEBZINE!

Filippo Radogna