I MYSTERI DELL’EROS 04: L’EROS DELLA MAGIA ESOTERICA

Definiva sé stesso La Grande Bestia – con ovvio riferimento all’Apocalisse giovannea:

“…Poi vidi un’altra bestia che saliva dalla terra…

Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia;

perché è un numero d’uomo. E il numero è seicentosessantasei”.

(San Giovanni, Apocalisse, XIII, 11)

Si compiaceva del fatto che lo definissero l’uomo più perverso del mondo.

Fu alpinista, poeta, scrittore, scacchista, forse agente segreto, ma sicuramente fu profondo conoscitore e cultore degli aspetti più esoterici della “sessualità magica”.

Si chiamava Aleister Crowley e ci accompagnerà, insieme ad altri adepti dell’Eros esoterico, in un breve excursus alla ricerca di tracce riguardanti la profonda influenza che da sempre la sfera sessuale, le energie “sottili” ad essa legate, il simbolismo che le alimenta hanno esercitato su quella complessa entità biologica (e non solo…) che è l’Uomo. E, naturalmente, anche sull’altra metà del cielo: la Donna!

Aleister Crowley (1875 – 1947) in uno dei suoi frequenti ieratici atteggiamenti.

Nato nel 1875, battezzato con i nomi di Edward Alexander, Crowley si considerava una delle incarnazioni di vari personaggi del passato in leggero “odor di zolfo”, tra i quali un antico sacerdote egizio della XXVI Dinastia, Ankh-f-n-Khonsu, un discepolo di Lao-Tze, di nome Ko-Hsuan, ma anche Papa Alessandro VI Borgia noto anche per qualche incesto e per non disdegnare del tutto “soluzioni cruente” in caso di disaccordo con chi non la pensasse proprio come lui. Amava tanto le gesta di questo Papa da utilizzare come talismano – durante le sue operazioni di Magia sessuale – una moneta d’oro coniata sotto il pontificato dell’ineffabile pontefice. Si era inoltre prefisso di portare in Occidente la saggezza orientale, soprattutto complessi riti derivanti dallo yoga tantrico e di restaurare in Europa una sorta di paganesimo alla cui base dovevano esserci – come sbagliarsi? – rituali pratiche sessuali.

La Bestia 666 dell’Apocalisse

Aleister Crowley – la Bestia 666 – era affascinato anche da alcuni profetici passi biblici in cui si nominava la Donna Scarlatta

“…E scorsi una donna seduta su una bestia selvaggia

che era piena di nomi blasfemi e

che aveva sette teste e dieci corna

E la donna era vestita di porpora e scarlatto…

e aveva in mano un calice d’oro pieno…

delle cose impure della sua fornicazione…”.

(San Giovanni, Apocalisse, XVII, 3-4)

…e orientò quasi tutte le sue scelte sessuali verso donne che, in qualche modo, rispondessero a canoni estetici rispondenti all’idea che di tale personaggio biblico egli si era fatta.

A venti anni andò a studiare al Trinità College di Cambridge, ma trasse sempre scarso profitto da studi di carattere istituzionale. Dedicò molto tempo, invece, alle ascensioni sulle Alpi. Scalò lo Jungfrau, l’Eiger, il Monhjoch, il Petersgrat e molti altri picchi che avrebbero impensierito alpinisti ben più esperti di lui.

Ma fu nel 1898 che fece l’incontro che dette il definitivo orientamento alla sua esistenza.

In quell’anno, a Zermatt, incontrò in un albergo il chimico Julian L. Baker. Discussero a lungo di alchimia e Crowley ritenne di aver incontrato un “Maestro” che lo avrebbe illuminato sui veri scopi dell’esistenza, alla ricerca di quello che la Grande Bestia definiva il Santuario Segreto dei Santi.

Baker non poteva essere il “Maestro” che Crowley cercava ma – tornati entrambi a Londra – gli presentò un altro chimico, George Cecil Jones, membro di una importante società magica, la Golden Dawn. Di questa società faceva parte anche un eclettico personaggio che rispondeva al nome di Samuel Liddell Mathers il quale aveva trascorso anni nelle biblioteche di Parigi e di Londra alla ricerca di antichi manoscritti sulle “arti magiche”. Recuperò, tra l’altro, frammenti manoscritti de La Chiave di Salomone, di cui pubblicò una traduzione nel 1899, e – nella Biblioteca dell’Arsenale, di Parigi – Il Libro della magia sacra di Abra-Melin il Mago.

Ma ciò che contraddistinse la Golden Dawn nel corso della sua esistenza furono pratiche di Magia sessuale.

Due recenti pubblicazioni sulla Magia sessuale.

La “Magia sessuale” della Golden Dawn

Non è assolutamente possibile riassumere in queste poche pagine le complesse vicende della Golden Dawn ma è bene ricordare che esse si collegano direttamente ad un’altra importante associazione magica nota come Ordo Templi Orientis (O.T.O.) fondata nel 1895 da Karl Kellner allo scopo di praticare, a fini “esoterici” – cioè per “controllare la realtà” sfruttando le energie messe in atto durante l’unione fisica tra l’uomo e la donna – la Magia sessuale. L’Ordo Templi Orientis è ancora attivo, soprattutto in USA.

Kellner introdusse alcune pratiche derivate dallo Yoga tantrico e dalla filosofia Samkhya, esercitando egli stesso la funzione di “Gran Sacerdote” e officiando insieme alla moglie definita “Grande Dea”.

Aveva addirittura modificato appositamente parte della sua casa dove, in una camera senza finestre, si svolgevano i riti di Magia sessuale in cui si preparavano “elisir” ricavati dai fluidi sessuali maschile e femminile.

Una curiosa posa di Aleister Crowley in età matura.

È abbastanza probabile che mentre… officiavano, Kellner, l’altro “mago” Theodor Reuss, Crowley e le donne necessarie al completamento dei riti, seguissero anche gli insegnamenti esposti da Pascal Beverly Randolph nel suo celebre Magia Sexualis (Edizioni Mediterranee, Roma, s.d.) e soprattutto che assumessero alcune droghe necessarie a raggiungere – all’acme del rapporto – l’illuminazione necessaria a focalizzare le energie sessuali verso l’obiettivo da conseguire.

Nominato da Reuss (o autonominatosi: la cosa non fu mai chiarita) capo della sezione inglese dell’Ordo Templi Orientis – denominata Mysteria Mystica Maxima – Crowley pensò di utilizzare anche commercialmente i segreti sessuali appresi nella società magica, con un progetto finalizzato a diffondere l’Amrita – l’Elisir della Vita – prodotto utilizzando le secrezioni sessuali. Ma la cosa rimase allo stato di progetto…

Ma in cosa consiste, in pratica, la Magia sessuale?

[…] Bisogna partire dall’idea, riconosciuta da ogni seria tradizione iniziatica, che la possibilità di provocare per via extranormale, magica, determinati fenomeni e di influenzare leggi e processi è condizionata essenzialmente da uno stato speciale dell’operatore, stato che potremmo chiamare di “autotrascendimento attivo […]”.

Così si esprime Julius Evola nella prefazione al già citato libro di Randolph, ricordando inoltre che con tecniche legate alla sfera dell’Eros – siano esse di carattere eterosessuale, omosessuale o autosessuale – si possono superare i limiti imposti dalla coscienza individuale, raggiungendo una condizione simile all’estasi mistica, come già aveva sostenuto Platone quando aveva assimilato al veggente, all’iniziato dionisiaco, al vate chi è “rapito” dall’estasi erotica.

“Ama e fai ciò che vuoi”

Crowley – sarà bene precisarlo – non concepiva l’Eros, il sesso da un punto di vista edonistico: l’atto sessuale doveva sempre essere finalizzato a manifestare la “vera volontà” dell’individuo, quasi in ossequio al detto di S. Agostino Ama e fai ciò che vuoi. Tra i vari gradi in cui si suddividevano i riti sessuali dell’Ordo Templi Orientis, quello dell’VIII grado, ad esempio, era un rito di natura autosessuale in cui l’adepto meditava su un “sigillo” magico consacrato ad un demone oppure si concentrava sull’immagine di un fallo, entrando così in comunicazione con il proprio “Super-Ego”, tentando di influenzare così gli eventi reali, di dominare la realtà, mirando a quello che, in pratica, è il vero scopo della “Magia”.

Ai tempi di Crowley veniva chiamata Abbazia di Thelema, ma in realtà era Villa Santa Barbara, proprietà privata, purtroppo ora quasi completamente distrutta internamente.

Aleister Crowley, nell’Abbazia di Thelema, a Cefalù (Palermo), insieme ad una delle sue “Donne Scarlatte”, Leah Hirsig, e due bambini avuti dai suoi rapporti con le sue compagne di avventure di Magia sessuale.

Nell’Abbazia di Thelema sono sopravvissuti solo alcuni strani dipinti come quello qui illustrato, realizzati da Crowley e dai suoi adepti. Tutti con riferimenti di carattere esoterico- sessuale.

I riti autosessuali dell’VIII grado ci consentono di introdurre un altro inquietante personaggio che, oltre alle arti visive, fece della Magia sessuale il vero scopo della sua stranissima esistenza: Austin Osman Spare.

Austin Osman Spare (1885 – 1956) in tarda età. Personaggio strano, amante dei gatti, valentissimo artista, profondo conoscitore dei riti della Magia dell’VIII grado, ovvero di carattere autosessuale, volti alla creazione dei cosiddetti “sigilli magici”.

Nato o il 31 dicembre 1888 o l’1 gennaio 1889 (non lo sapeva neppure lui!) a Snowhill, nei pressi di Londra, iniziò giovanissimo a scrivere un libro in “odor di zolfo”, The Book of Pleasure, in cui cercava uno stretto connubio – quasi una vera e propria sinergia – tra l’arte e il sesso per esplorare il misterioso universo del Subconscio. Spare fu “iniziato” ai misteri della “stregoneria” da un’anziana donna di colore, la signora Paterson, che si diceva discendesse dalle streghe di Salem sterminate (non tutte evidentemente…) da Cotton Mather.

Austin Osman Spare aveva messo a punto un rituale che utilizzava la cosiddetta Vergine di terracotta, costituita da un’urna realizzata con la forma e le dimensioni di un pene eretto, con un piccolo spazio all’estremità interna atto a creare una sorta di vuoto quando in essa si inseriva il fallo. In questa cavità si inseriva il “desiderio sigillato” – cioè un biglietto su cui si scriveva il fine ultimo dell’operazione magica – che veniva “consacrato” dallo sperma al momento dell’orgasmo, reso insolitamente prolungato proprio dall’azione suggente del vuoto creatosi nella Vergine di terracotta. All’acme del rituale “accoppiamento con l’atmosfera” – come Spare definiva questa forma di autoerotismo – la cosa o l’azione desiderata doveva essere visualizzata vividamente il più a lungo possibile. Quando l’immagine iniziava a scomparire dalla mente, l’urna, la <Vergine, veniva sigillata ermeticamente e sepolta in terra. Così, assicurava Spare, si otteneva ciò che si era intensamente desiderato durante il compimento del rito di Magia sessuale. Aggiungeva che questa era la formula usata dagli antichi sigillatori di urne nell’antica Grecia e che la leggenda orientale dei desideri esauditi dal Genio rinchiuso in un vaso sigillato derivava proprio da tale pratica. Ma qui ci sarebbe ancora molto da indagare…

Tutte le opere artistiche di Austin Osman Spare sono ispirate alla sua ricerca nel campo della Magia sessuale.

Quel che appare certo è che in un’opera di Payne Knight pubblicata a Londra nel 1865 e intitolata Discorse on the Worship of Priapus è raffigurato un uomo itifallico il quale sta per inserire sul pene eretto una sorta di guaina, un vaso di… forma adatta. L’illustrazione seguente mostra l’uomo, ad orgasmo ormai raggiunto, cinto da splendidi frutti, simbolo dell’adempimento del rito e del raggiungimento dello scopo prefissato.

Sembra che tale pratica di “magia autosessuale” sia illustrata in un opera di Reinach, pubblicata a Parigi nel 1899 e intitolata Répertoire des Vases Peints. Ma – ed è un invito ai lettori de La Zona Morta – anche in tal caso bisognerebbe indagare ulteriormente…

Sopra, il libro in cui sarebbe descritta una delle operazioni sessuali con i “sigilli” poi descritte da Austin Osman Spare. Sotto, un altro libro dedicato al dio Priapo dove un uomo itifallico sta per inserire sul pene eretto una sorta di guaina, un vaso di forma adatta, per un’operazione magica…

La Magia sessuale praticata da Spare era indubbiamente a più ampio spettro e non è assolutamente possibile in questa sede illustrarla in toto.

È bene però ricordare che Spare era un ottimo artista e che riuscì a sintetizzare efficacemente nei suoi stupendi disegni la vera essenza della sua filosofia, del suo credo, della sua visione della Vita e dei complessi rapporti – per lui mediati dalle “energie sessuali” – tra l’Immanente e il Trascendente.

Uno degli strani disegni autografi di Austin Osman Spare, in cui la sessualità viene interpretata in chiave “magica”.

Prima di tornare alla Grande Bestia, accennerei ora, fugacemente, anche a Violet Mary Firth (1891 – 1946), più nota, a chi si interessa degli aspetti esoterici dell’Eros, come Dion Fortune. Ella era in contatto con Aleister Crowley, dal quale aveva appreso alcuni particolari riti legati allaMagia sessuale, e aveva notato la stretta correlazione tra alcuni “stati alterati di coscienza”, le tecniche dello yoga tantrico e particolari aspetti della Tradizione cabalistica occidentale.

Violet Mary Firth (1891 – 1946), più nota, come Dion Fortune, studiosa della Magia sessuale.

Entrò a far parte, fin dal 1919, della Golden Dawn e, dopo il matrimonio con il medico Penry Evans, dedicò tutte le sue energie alla Fratellanza della Luce Interiore, associazione di studi ermetici basata sulla dottrina della “polarità sessuale”, affine, per certi versi, anche alle teorie orientali basate sulle energie Yin e Yang.

Ma torniamo ancora a Crowley.

La Grande Bestia iniziò i primi veri e seri esperimenti di Magia sessuale intorno al 1913. Egli abbandonò in tali circostanze le operazioni eterosessuali del IX grado dell’Ordo Templi Orientis ed elaborò per l’occasione dei rituali di natura omosessuale, definiti dell’XI grado O.T.O.

Scelse come partner un discepolo di nome Victor Benjamin Neuburg, dal nome “magico” di Frater Omnia Vincam. Frater Perdurabo – ossia Crowley – aveva scoperto l’efficacia dei riti omosessuali durante un “casuale” rapporto con Neuburg nel deserto del Nord Africa, non molto lontano dal villaggio di Bou Saada mentre si dedicava all’esplorazione degli Aethyr Enochiani, una sorta di “universi multidimensionali” – definiamoli sommariamente così… – a cui si accederebbe mediante le operazioni magiche denominate Chiavi o Chiamate enochiane, cioè gli incantesimi del mago elisabettiano John Dee e del suo medium Edward Kelley, apprese da Crowley nella Golden Dawn e anche nella “Sezione Manoscritti” del British Museum e nell’Ashmolean Museum di Oxford.

Il mago elisabettiano John Dee e il suo medium Edward Kelley, in un cimitero, durante una cerimonia necromantica.

In questi riti di Magia sessuale dell’XI grado O.T.O. (Ordo Templi Orientis) Frater Omnia Vincam svolgeva di solito il ruolo di soggetto “passivo” e riceveva il “sacramento”, il fluido sessuale del Sacerdote, Frater Perdurabo, mentre entrambi innalzavano un’invocazione a Thoth-Hermes seguendo il Rituale 671 di Crowley, intitolato La Costruzione della Piramide

“Il Mago si unisce al Mago: inclito re della verga,

Mercurio, vieni recando il Verbo ineffabile…”

Crowley diceva di vedere allora, sul “piano astrale”, l’aria riempirsi di Caducei di Mercurio, con i serpenti vivi e in rapido movimento.

No, non è un’antica raffigurazione né di un rito sessuale del IX né dell’XI Grado secondo le teorie di Crowley! È qui mostrato San Fiacrio (607 – 668 d.C.) il quale sembra fosse particolarmente esperto nella cura delle emorroidi!

Sempre in tali circostanze il medium, Frater Omnia Vincam, rispondeva a domande prima appositamente preparate che avrebbero dovuto “illuminare” i praticanti sui loro futuri destini, su come migliorare i rituali e, soprattutto, su come acquisire lo sterco del Demonio, ovvero il vil danaro!

Sopra, Victor Benjamin Neuburg, dal nome “magico” di “Frater Omnia Vincam”, operatore “passivo” nei riti di Magia omosessuale dell’XI grado praticati con Aleister Crowley, “Frater Perdurabo”, sotto.

Nel 1914 Aleister Crowley abbandonò temporaneamente i riti omosessuali dell’XI grado O.T.O. e si dedicò a quelli eterosessuali del IX grado O.T.O – da lui denominati Opus – soprattutto con la Donna Scarlatta di turno, Leila Waddell, e riportando ogni particolare delle operazioni nel suo diario intitolato Rex de Arte Regia.

Ma il periodo in cui la Grande Bestial’uomo più perverso del mondo – praticò più intensamente la Magia sessuale furono i tre anni (dal 1921 al 1923) trascorsi in Italia, a Cefalù, in Sicilia, in quella che da Crowley stesso fu chiamata Abbazia di Thelema. In quella che in realtà si chiamava – e si chiama tuttora – Villa Santa Barbara, Crowley operò “magicamente” con un’altra Donna Scarlatta, Leah Hirsig, ex insegnante di canto di New York, che aveva il nome “magico” di Alostrael.

Nell’estate del 1921 si dedicarono anche a cruenti riti che prevedevano il sacrificio di un caprone – dapprima indotto a copulare con la Donna Scarlatta – a cui fu recisa la carotide proprio nel momento in cui raggiungeva l’orgasmo…

Tra riti eterosessuali e omosessuali – sempre, ovviamente, alla ricerca del cosiddetto autotrascendimento attivo, di Evola, del Fay ce que vouldras di Rabelais o della vera volontà dell’individuo di Crowley ! – Frater Perdurabo ne fece tali e tante in terra siciliana che Mussolini, nel 1923, lo espulse dall’Italia.

Leah Hirsig, ex insegnante di canto di New York, la quale con il nome “magico” di “Alostrael”, con Aleister Crowley, partecipava ai riti di Magia eterosessuale del X Grado.

O almeno così sembra, anche se presso l’Archivio Centrale di Stato di Roma, per l’anno 1923, non risulta alcun provvedimento di espulsione a carico del “Mago”.

Nel 1947 anche la Grande Bestia lasciò questa “valle di lacrime” con le parole Sono perplesso.

E perplessi – navigando, in queste poche pagine, in quel mare magnum che è l’Universo della Magia sessuale – è probabile siano rimasti anche alcuni lettori a i quali consiglierei, ove possibile, la lettura di alcuni libri sul Crowleyanesimo, a partire da La Grande Bestia – Vita e Magia di Aleister Crowley (Edizioni Mediterranee, 1972), continuando con Il cammino del Serpente – Storia, riti e misteri della Magia sessuale (Edizioni Mediterranee, 1971) e terminando (si fa per dire…) con Il risveglio della Magia di Kenneth Grant (Edizioni Astrolabio, 1973) e Aleister Crowley – La natura della Bestia (Gremese Editore, 1990).

Che Choronzon vi assista…

Roberto Volterri


In questo libro pubblicato da Enigma Edizioni – che Roberto Volterri ha impostato come una sorta di “Manuale per esperimenti” – troverete ciò che mai un cultore di studi alchemici “di stretta osservanza” vorrebbe rinvenire in un testo in cui compaia la magica parola Alchimia! D’altra parte di libri sull’Alchimia ne esistono a centinaia, tutti più o meno validi su un argomento che coinvolge moltissimi campi del sapere, da quelle lontane ricerche che aspiravano ad essere annoverate nell’ambito delle “vere scienze”, alla filosofia “occulta”, ad un esoterismo che più incomprensibile non avrebbe potuto essere. Questo libro coniuga la ricerca scientifica rigorosa, la storia, l’analisi su alcuni dei più affascinanti misteri del nostro passato e soprattutto la possibilità di riprodurre direttamente alcuni esperimenti alchemici tra cui la trasmutazione dell’oro! Un invito alla ricerca e allo studio e alla scoperta del nostro passato.