STRIX – LE GLADIATRICI DEL CERCHIO DI FUOCHI

Per la collana “Odissea Digital” di Delos Digital, vi segnaliamo l’uscita del romanzo storico e dark, con sfumature horror, intitolato STRIX – LE GLADIATRICI DEL CERCHIO DI FUOCHI (227 pagine) di Riccardo Coltri, che parla di streghe della tradizione romana: sono ladre, assassine, figlie di sacerdotesse barbare, condannate a morte. Il loro riscatto è un gioco sanguinario che le può rendere semidee agli occhi del popolo. Ispirato a un componimento di Orazio, questo è il romanzo delle combattenti strigi.

Vediamo la trama. 36 a.C. Ragazze catturate in varie zone del mondo conosciuto e considerate maghe sono costrette a lottare in cruenti combattimenti notturni, all’ultimo sangue, come vere e proprie gladiatrici. Grande è l’abilità di Veia, giovane lottatrice del Nord Italia romano, e la voce si sparge. Uomini sono disposti a lottare, per averla. Portata nel cuore della Repubblica, in una Roma gigantesca e nera, la ragazza dai capelli color sangue dovrà diventare presto la migliore, se vorrà sopravvivere, scoprire se stessa ed essere, per tutti, la signora del cerchio di fuochi.

L’autore ci ha raccontato: “Strix si discosta notevolmente da tutto quello che ho scritto finora. Spero sia un romanzo più maturo rispetto ad altri che ho pubblicato. Ѐ un weird storico, abbastanza crudo e violento. Non un horror puro. Reinterpreto molto, molto liberamente un’opera di Orazio, Epodi-V, dove compaiono le streghe Canidia, Folia, Sagana e Veia (che commettono un assassinio). Veia è la protagonista del mio romanzo: non una vecchia maga ma una giovane schiava combattente, che ha qualche volta visioni e che prega le muse. La storia si svolge, all’inizio, in un freddo e brutale Nord Italia, poi la vicenda si sposta in una Roma gigantesca e quasi sempre notturna. Non specifico mai l’anno ma da alcuni dialoghi si dovrebbe intuire che siamo proprio nell’epoca di Orazio (il poeta stesso fa una brevissima comparsa nella storia, come spettatore durante un combattimento). Cito, inoltre, la battaglia di Nauloco. Tutto è visto attraverso gli occhi di Veia, che ha conoscenza del mondo limitata. I dialoghi e i pensieri sono in latino, attraverso espedienti avviene sempre un’immediata traduzione (in altri casi non è stato necessario, dove il latino era molto simile all’italiano). La gestazione del romanzo è stata lunga, sono state numerose le riscritture. La storia si basa anche su antichi testi. Molte le persone che mi sono state d’aiuto, da Daniele Bonfanti che si è occupato dell’editing, all’amico Filippo Tapparelli, alla professoressa che mi ha aiutato con il latino, e Gianfranco “Nero” Nerozzi, Franco Forte, Luca Crovi.”

Riccardo Coltri, veneto, ha pubblicato, oltre a racconti su riviste e antologie collettive dedicate al fantastico, i romanzi Non c’è mondo (Bonaccorso, 2001, horror), Zeferina (Larcher, 2007, fantasy, riedito in versione ampliata nel 2009 da Asengard Edizioni), La corsa selvatica (Edizioni XII, 2009, fantasy), Goetia (Asengard Edizioni, 2011, fantascienza).

Buona lettura.

A cura della redazione