FANTASCIENZA STORY 184

MAI FIDARSI DELLE GELATINE (1988) – PARTE 02

«Niente può fermare questo fluido mortale…»

(Fluido Mortale di Irwin Yeaworth Jr.)

IL FLUIDO CHE UCCIDE (The Blob)

La regia della pellicola è affidata, questa volta, a Chuck Russell, in questo remake che usa, ovviamente, degli effetti speciali indubbiamente più sofisticati, sia nelle scene di stop motion e cioè quando la creatura gelatinosa si rivela, a differenza della prima, pure dotata di tentacoli e di un incredibile ruggito (ma come fa?), sia nella computer graphic che nei modelli animati che simulano, in verità con risultato meno angosciante, i movimenti della massa amorfa.

Un meteorite cade nei pressi della cittadina di Arborville, da esso fuoriesce una massa gelatinosa che attacca il braccio di un vagabondo il quale non riesce a staccarsela di dosso e, in una fuga disperata, incontra dapprima il giovane Brian Flagg (Kevin Dillon) che si stava aggirando per i boschi con la sua motocicletta e poi rischia di essere investito dalla macchina guidata da Paul Taylor (Donovan Leitch) che ha a bordo anche la giovane Meg Penny (Shawnee Smith). Il vecchio viene portato in ospedale ma il fluido non solo lo fagocita ma ingoia anche Paul. Solo Meg ha assistito alla orribile morte del ragazzo, però non viene creduta, i suoi genitori la riportano a casa ma, di nascosto, Meg fugge e incontra Brian. I due assistono, dentro a una tavola calda, alla orribile morte del cuoco e sono inseguiti a loro volta dalla creatura, trovano rifugio all’interno della cella frigorifera e lì il mostro si ferma. I due cercano il vicesceriffo e lo trovano nel bosco assieme a uno strano gruppo di persone rivestite da una tuta protettiva. A capo del gruppo c’è uno scienziato, il Dottor Meddows (Joe Seneca) con il suo assistente Jennings (Robert Axelrod) e a capo del gruppo dei militari il Generale Jebkey.

Meddows è a capo della Squadra di Sorveglianza Biologica ed è venuto con i suoi uomini in seguito alla caduta del meteorite.

Meg: «Che sta succedendo laggiù?»

Meddows: «Quella è la fonte delle nostre preoccupazioni, uno scomodo ricordino giunto dallo spazio!»

Meg: «Cosa?»

Meddows: «Un meteorite. Non avvicinatevi troppo, c’è pericolo di contaminazione!»

Meg: «Non riesco a capire.»

Meddows: «Lasciate che vi racconti una storia. I dinosauri hanno dominato il nostro pianeta per milioni di anni eppure, nell’arco di una sola notte, si sono praticamente estinti. L’ipotesi più attendibile è che una meteora sia caduta sulla Terra portando un batterio sconosciuto!»

Meg: «Un’epidemia? Ecco perché c’è questo schieramento!»

Meddows: «Prevenzione.»

Brian: «Allora pensa che questa meteora abbia portato qualche germe mortale.»

Meddows: «È un avvenimento che avevo previsto e a cui mi sono preparato studiando per tutta la vita.»

Brian: «La sua meteora ha portato sicuramente qualcosa, ma se è un germe è il più grosso figlio di puttana che abbia mai visto!»

Dopo aver fagocitato due pacifici giovani che avevano fermato la macchina in un posticino isolato per scambiarsi effusioni, l’essere combina uno spaventoso massacro nel cinema penetrando dalla cabina dopo essersi ingoiato l’operatore. Intanto Meddows aveva caricato i due giovani su un furgone per portarli in città e riunirli agli altri abitanti del paese. Ma Brian non è convinto delle sue buone intenzioni e preferisce fuggire forzando la serratura. Meg, invece, giunge in paese giusto in tempo per raggiungere il cinema e fuggire con suo fratello minore e un suo amico nelle fognature inseguiti da vicino dal blob. Brian, intanto, sta cercando di raggiungere la sua moto nel bosco ma il percorso lo riporta vicino al campo base dei militari giusto nel momento in cui essi stanno recuperando quello che doveva essere un meteorite e che si rivela essere, invece, un satellite terrestre.

Meddows: «Sospettavamo che la vita nello spazio avrebbe causato una mutazione sui batteri, ma questo…»

Jennings: «Deve essere stata la sua potenza a far uscire dall’orbita il satellite.»

Meddows: «Certo, sembra che il nostro piccolo virus sperimentale sia cresciuto diventando una forma di vita plastica autonoma che va a caccia delle sue prede, un terribile predatore, è fantastico!»

Jennings: «Signore, l’organismo sta crescendo in proporzione geometrica. Secondo i calcoli è grande almeno mille volte la sua massa originaria.»

Jebkey: «Questo porrà la difesa degli Stati Uniti in vantaggio rispetto ai Russi!»

Jennings: «Ma non capisce? Di questo passo, fra una settimana, scompariranno gli Stati Uniti!»

Meddows: «Sciocchezze! Non dobbiamo far altro che contenerlo adeguatamente e per gli abitanti della zona si tratta di una semplice quarantena, nessuno entra e nessuno esce.»

Jennings: «Dottor Meddows, per essere assolutamente chiari, io non sono d’accordo, la vita di quella gente è in grave pericolo!»

Meddows: «Crede forse che non lo sappia anch’io? Questa non è una semplice esercitazione da manuale, caro Signor Jennings, questo è un esperimento di guerra biologica, o non lo aveva ancora capito? Quell’organismo è potenzialmente la più importante scoperta bellica dopo la fissione dell’atomo. Le nostre ricerche influiranno sugli equilibri di potere mondiale! In realtà è in pericolo la vita di intere nazioni ed è molto più importante di una manciata di persone in questa piccola città; ecco la croce che devo portare io, mio caro Signor Jennings. Vada subito ad eseguire gli ordini!»

In quel momento arriva la comunicazione dai soldati nella cittadina che il mostro si trova ora nelle rete fognaria.

Meddows: «Ci serve una pianta del sistema fognario, lo bloccheremo là sotto, voglio prendere quell’organismo vivo!»

Jebkey: «E come faremo con gli abitanti?»

Meddows: «È un sacrificio indispensabile!»

Brian viene scoperto dai soldati ma riesce a fuggire e a raggiungere lo scarico delle fogne, a entrarvi con la moto e a salvare Meg la quale, a sua volta, ha messo al sicuro suo fratello mentre il suo amico è stato fagocitato dal blob.

Meddows cerca di imprigionarli dentro alle fogne ma Brian, usando un piccolo bazooka di un soldato fa saltare in aria il tombino. Una volta che i due sono usciti, Brian lancia le sue accuse contro Meddows davanti alla cittadinanza, ma la creatura, con uno dei suoi tentacoli, afferra Meddows e lo fagocita così come, scatenatosi all’aperto, assimila pure il generale. La marcia dell’essere sembra inarrestabile, Brian cerca di fronteggiarlo lanciandogli contro della neve artificiale, avendo scoperto che l’essere non resiste al freddo, aiutato anche da Meg fa esplodere la cisterna e il mostro si cristallizza.

Sembra tutto finito, sennonché il prete del paese, impazzito per la paura e semiustionato dal fuoco di un incendio, conserva dentro a un barattolo, un piccolo frammento della creatura che ha raccolto quando era cristallizzata davanti alla cella frigorifera, pronto a liberarla nel mondo quando il Signore gli darà un segno…

(2 – continua)

Giovanni Mongini