LA BELLA E LA BESTIA

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Beauty and the Beast

Anno: 2017

Regia: Bill Condon

Soggetto: ispirato alla fiaba di Madame Le Prince de Beaumont e al film d’animazione del 1991 sceneggiato da Linda Woolverton

Sceneggiatura: Evan Spiliotopoulos e Stephen Chbosky

Direttore della fotografia: Tobias A. Schliessler

Montaggio: Virginia Katz

Musica: Alan Menken

 

Effetti speciali: Paul e Sophie Corbould

Produzione: David Hoberman, Todd Lieberman, Jeffrey Silver, Thomas Schumacher e Don Hahn

Origine: Stati Uniti

Durata: 2 h e 9’

CAST

Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Stanley Tucci, Ian Mc Kellen, Emma Thompson, Gugu Mbatha-Raw, Hattie Morahan

TRAMA

Nella Francia del Settecento un signorotto nobile vive nel suo sontuoso castello, ed è egoista e arido: una sera rifiuta una rosa da una vecchia mendicante che si presenta durante una festa chiedendo ospitalità per la notte, trovandosi di fronte a una fata che lo maledice, lo trasforma in una bestia, fa sparire la memoria di lui e della sua servitù e lo lega alla rosa magica, che se perderà tutti i petali prima che lui impari ad amare e ad essere amato resterà una bestia per sempre.

Alcuni anni dopo, in un villaggio vicino vive Bella, ragazza amante dei libri e in anticipo sui suoi tempi, figlia di un inventore scappato da Parigi dopo che la peste ha ucciso sua moglie, pronta a respingere la corte dell’arrogante maschilista Gaston che non capisce la sua voglia di essere diversa dalle altre. Quando suo padre si smarrisce nella foresta e viene preso prigioniero dalla Bestia, Bella si offre al suo posto e scoprirà presto che in quel castello forse ci può essere quello di cui lei ha bisogno.

NOTE

Continuano gli adattamenti dal vivo dei film d’animazione Disney: La bella e la bestia è ancora oggi uno dei più amati, con al centro la prima principessa veramente interessante e protagonista.

Mentre in Maleficent si è cercata una nuova chiave di lettura, qui ci troviamo di fronte all’apparenza a una fotocopia del film d’animazione, sostenuta comunque da un’ottima scenografia, che ricostruisce un Settecento con echi di Amadeus e di Barry Lindon, e da costumi che restituiscono un film d’epoca non falso e fuori dal tempo.

Le canzoni sono le stesse del cartone animato, anzi ce ne sono in aggiunta, e forse alla lunga non appesantiscono un po’ una storia in cui comunque rimane la morale di fondo dell’importanza dei libri, del rispetto per il diverso, della ricerca di se stessa. Non è un caso che il cattivo sia il bello e stupido del villaggio, che si trasforma in un arringatore di folle con toni che purtroppo ricordano quelli di certi leader politici nella vita reale.

Detto questo, il film funziona comunque, con strizzate d’occhio per i cinefili al capolavoro anni Quaranta di Cocteau di Jean Marais, una Emma Watson che si rivela ancora una volta una delle attrici più interessanti della sua generazione, la storia gay di Letont che è accennata ma è importante che sia presente, una storia che riesce ad appassionare sia chi magari ha visto il film al cinema un quarto di secolo fa sia chi l’ha conosciuto grazie all’home video perché è nato anni dopo.

La storia presenta alcuni fatti in più per legare meglio la storia e calarla di più in questo Settecento da fiaba, dal ruolo della fata Agatha al passato di Bella e della Bestia al villaggio con regole da talebani sul ruolo delle donne, con spazio in più per Maurice, interpretato da un Kevin Kline in stato di grazia, molto più convincente della macchietta del cartone animato.

Le giovani leve sono rappresentate, oltre che da Emma Watson, dal reduce di Downton Abbey Dan Stevens, da Luke Evans, un Gaston molto più riuscito che a cartoni e dal goffo Josh Gad. Oltre a Kline, risultano grandiosi i veterani Emma Thompson, Ian McKellen, Ewan Mc Gregor, Stanley Tucci divisi tra oggetti e umani, cosa che si perde in parte nella versione italiana, dove però hanno le voci dei loro doppiatori abituali.

Ognuno deciderà se preferisce la versione animata o il film dal vivo, che si confrontano entrambi con una fiaba tentata di leggere in modo più moderno senza perdere incanto, magia e avventura.

Elena Romanello