ALICE IN WONDERLAND

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Alice in Wonderland

Anno: 2010

Regia: Tim Burton

Soggetto: liberamente ispirato al romanzo di Lewis Carroll

Sceneggiatura: Linda Woolverton

Direttore della fotografia: Dariusz Wolski

Montaggio: Chris Lebenzon

Musica: Danny Elfman

Effetti speciali: Michael Lantieri e Michael Dawson

Produzione: Joe Roth, Suzanne Todd, Jennifer Todd, Tim Burton e Richard D. Zanuck

Origine: Stati Uniti

Durata: 1 h e 48’

CAST

Mia Wasikowska, Johnny Depp, Anne Hathaway, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Crispin Glover, Frances de La Tour, Marton Csokas

TRAMA

Alice ha ormai 19 anni, e della sua infanzia ricorda l’amato papà, morto troppo presto, e qualcosa di una lontana esperienza in un luogo fuori dal tempo. Purtroppo per la sua famiglia i tempi non sono ottimi, e viene organizzata per lei una festa di fidanzamento, dove dovrà scegliere un marito che risollevi le sue sorti finanziarie come si conviene ad ogni fanciulla vittoriana. Di colpo, riappare il Bianconiglio e Alice lo insegue, precipitando di nuovo nel Paese delle Meraviglie. Qui recupererà la memoria dei fatti di un tempo, incontrerà amici di sempre come lo Stregatto, il Brucaliffo e soprattutto il Cappellaio Matto, e dovrà aiutare la Regina bianca a sconfiggere la Regina rossa e a riportare la giustizia. Un’avventura che le farà prendere le redini in mano anche della sua vita in questo mondo.

NOTE

Più che una nuova versione del libro di Lewis Carroll, qui ci troviamo di fronte a un seguito, che dalla storia originale prende personaggi e situazioni (a cominciare dalle bevande che fanno ingrossare e rimpicciolire) ma con una storia nuova, che rilegge il tutto in chiave moderna, anche se rimaniamo nell’Inghilterra vittoriana, e femminista.

Con queste premesse comunque il film funziona, se non altro per i colori del Paese delle Meraviglie, luogo archetipo e folle, rappresentato in maniera meno eccentrica che non per esempio nel lungometraggio Disney del 1950 ma sempre accattivante, tra realtà, computer graphic, richiami al cinema di Burton, soprattutto al mondo del film La fabbrica di cioccolato, e all’illustrazione vittoriana.

Certo, non mancano alcune forzature, buon ultima Alice che si trasforma nel finale in un misto tra Xena e Giovanna D’Arco, del resto il film voleva essere un seguito e un omaggio aggiornato e non un’operazione filologica. E da questo punto di vista funziona, facendo comunque rivisitare alla protagonista personaggi, situazioni e avventure della storia originale, avvenuta nel mondo raccontato anni prima.

Effetti speciali, costumi, scenografie e fotografia sono molto importanti per il risultato finale di un film che si rivolge non solo, anzi molto poco, a un pubblico infantile, ma occorre sprecare alcune parole anche per altri.

Linda Woolverton dimostra ancora una volta talento e interesse ad aggiornare le fiabe in una prospettiva dalla parte delle donne, presentando personaggi femminili interessanti sia nelle buone Alice e Regina bianca, sia nella cattiva Regina Rossa, ma anche in ruoli di contorno, come tutte le damigelle e signore vittoriane vittime di una società a cui solo Alice dirà loro di ribellarsi.

Buoni gli interpreti, con una menzione speciale per Johnny Depp, di nuovo attore feticcio di Burton, in uno dei suoi ruoli più riusciti e che da solo potrebbe reggere tutto il film. Brave anche le interpreti, Mia Wasikowska che ha talento nei ruoli in costume senza diventare una pupattola, Anne Hathaway più diafana del solito e soprattutto Helena Bonham Carter, che fa da contraltare al femminile a Depp come ruolo di icona del film.

Al di là di tutto, Alice in wonderland è stata l’ennesima prova della vita eterna di un’icona del fantastico come Alice, che quest’anno ha compiuto centocinquant’anni e che è più amata e popolare che mai, capace di reincarnarsi e reinventarsi in mille nuove forme e vite.

Elena Romanello