NORMAN SPINRAD… E LA POLITICA INTERNAZIONALE

Uno dei vantaggi di imbattersi nei grandi scrittori o intellettuali in genere, è quello di ascoltarne i vasti orizzonti e le interpretazioni lungimiranti. E’ quanto avvenuto a noi nel corso della “StarCon” svoltasi a Bellaria-Igea Marina (Rimini) dal 29 aprile al 3 maggio, della quale abbiamo parlato su La Zona Morta in un ampio reportage. Lì abbiamo avuto il privilegio di ascoltare prima e avere un colloquio dopo con Norman Spinrad, il noto scrittore newyorkese di fantascienza, già Prix Apollo e finalista nei premi Hugo e Nebula, autore di oltre trenta romanzi di fantascienza, alcuni di grande successo.

Abbiamo seguito il grande autore nella conferenza tenuta venerdì 1° maggio nel salone del Palacongressi dove, stimolato dal giornalista Paolo Attivissimo (che frattanto lo traduceva) e dal direttore della “Italcon”, Armando Corridore, parlava di letteratura, fantascienza e della saga spaziale di “Star Trek”, per la quale nel 1967 ha sceneggiato un episodio dal titolo La macchina del giudizio universale (The Doomsday Machine).

A fine conferenza non ci potevamo far sfuggire l’occasione di un breve incontro per porgergli qualche domanda. Così, aiutati dall’abilità di una traduttrice di professione del livello di Annarita Guarnieri, gli abbiamo chiesto un’intervista. Il nostro intento era quello di parlare di letteratura e in parte ci siamo riusciti anche se  il colloquio è scivolato in un’altra passione di Spinrad, la politica internazionale della quale lo scrittore ha una chiara visione.

Ovviamente, da cronisti non ci siamo tirati indietro. Opinabile o no il suo pensiero politico è sicuramente una sfaccettatura inedita del personaggio. Ecco quello che è venuto fuori.

SIGNOR SPINRAD, POSSO CHIEDERLE QUALI AUTORI O LETTERATI ITALIANI HA LETTO?

Non molti in quanto la letteratura italiana è poco tradotta negli Stati Uniti, comunque  conosco Italo Calvino e Umberto Eco.

COS’ALTRO CONOSCE DELL’ITALIA?

Beh, un po’ le città. Ho visitato Milano, Roma, Bologna che amo molto, e la Repubblica di San Marino, dove sono stato per una convention di fantascienza, non ricordo in quale anno.

MANCAVA DALL’ITALIA DA TEMPO. L’HA TROVATA CAMBIATA? CHE IDEA HA DEL BELPAESE?

Nulla mi sembra cambiato negli anni.  In Italia tutto è politica. Secondo me il vostro Paese è stato sempre molto particolare sotto questo aspetto, ma credo che adesso con i problemi sempre  crescenti  dell’Europa e degli immigrati extracomunitari sarà costretto ad avere rapporti più profondi con gli altri Stati.

LEI SCRIVE ROMANZI DA MOLTI ANNI. QUANTO PENSA CHE LA LETTERATURA RIESCA A INFLUENZARE LA SOCIETA’?

Ci sono stati parecchi autori che con la loro scrittura sono riusciti a cambiare alcune cose, ma è la politica l’arma più potente.

AD OGGI NEI SUOI LIBRI RITIENE DI ESSERSI ESPRESSO AL MEGLIO DI QUELLO CHE POTEVA?

Penso di essere cresciuto negli anni. Infatti, i primi libri che ho scritto credo non abbiano la stessa profondità di quelli che sono venuti dopo.  Certo, si cambia e se non ci evolve non si arriva da nessuna parte.

QUAL ERA IL COMPITO CHE SI PREFIGGEVA QUANDO HA PENSATO DI FARE LO SCRITTORE?

Di scrivere quello che volevo e l’ho fatto. Ma più si scrive, più si diventa ambiziosi, più ci si pongono mete difficili. Adesso ho appena realizzato la sinossi di un romanzo e se riuscirò a pubblicarlo diventerà la cosa più difficile che abbia mai scritto.

COME SI E’ TROVATO A LAVORARE CON GENE RODDENBERRY, L’IDEATORE DI “STAR TREK”?

Molto bene. Tra l’altro avevamo la stessa visione politica di apertura. Lui era lungimirante, contro il colonialismo e per l’emancipazione delle donne. Politicamente non aveva preclusioni tanto che inserì un personaggio che interpretava l’ ufficiale russo, Pavel Chekov,  sul ponte di comando dell’USS Enterprise. Ma questo tutti i fan  di “Star Trek” lo sanno.

PER LEI IL FUTURO E’ POSITIVO O NEGATIVO? E’ ALLA “STAR TREK” O ALLA “BLADE RUNNER”?

Nessuno dei due. Credo che la nostra specie supererà i problemi che abbiamo adesso, sebbene la politica ne crei tanti.

COME PENSA CHE LA POLITICA STIA AFFRONTANDO I GRAVI PROBLEMI ATTUALI? PER ESEMPIO, PRIMA FACEVA RIFERIMENTO ALLA TEMATICA DELL’IMMIGRAZIONE VERSO L’EUROPA…

Su questo credo che l’Unione Europea dovrebbe tendere maggiormente la mano all’Italia.

CHE IDEA HA DELL’UNIONE EUROPEA?

C’è troppa burocrazia, troppi presidenti. Se Barack Obama deve telefonare a un presidente chi deve chiamare?

C’E’ BISOGNO DI UN’EUROPA PIU’ UNITA?

Occorre eliminare la burocrazia! Cancellare le commissioni e a mio parere occorre strutturare l’Unione come un unico Paese, come gli Stati Uniti che hanno un Governo federale.

E COSA PENSA, INVECE,  DEI LEADER EUROPEI?

In Francia il presidente Francois Holland passa un periodo negativo e c’è il rischio che venga rieletto Sarkozy.  Mi piacerebbe che Holland stipuli un accordo con il vostro premier Renzi e con i Paesi più piccoli per controbilanciare la politica della cancelliera tedesca Angela Merkel, il cui potere grava su tutta l’Europa.

QUALE IDEA SI E’ FATTO DELLA POLITICA DELLA CANCELLIERA ANGELA MERKEL?

E’ un ottimo politico tedesco e tende a proteggere l’economia del suo Paese. La Germania ha sempre timore dell’inflazione perché ha avuto l’esperienza negativa della Repubblica di Weimar il cui risultato è stato l’avvento al potere di Hitler e come lei sa esistono i corsi e i ricorsi storici. Certo, la Germania di oggi non vuole conquistare l’Europa, ma tenersi in piedi.

SULLA QUESTIONE GRECA QUAL E’ IL SUO PUNTO DI VISTA?

La Grecia fa bene a protestare, ma non ha alcuna forza politica per far valere le proprie ragioni.

IL PROSSIMO ANNO SARA’ ELETTO IL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D’AMERICA. HILLARY  CLINTON CORRE PER I DEMOCRATICI. LA VOTERA’?

E per chi altri dovrei votare? La Clinton ha una grande esperienza e capacità mentre i repubblicani non hanno nessuno. Comunque non so se questo le basterà per essere un buon presidente.

UN’ULTIMA DOMANDA, COSA SIGNIFICA PER LEI , POLITICAMENTE, APPARTENERE ALLA DESTRA O ALLA  SINISTRA?

Ritengo che queste siano, oramai, soltanto delle superflue etichette!

Filippo Radogna