IL RACCONTO DEI RACCONTI

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Il racconto dei racconti (noto anche con il titolo internazionale di Tale of tales)

Anno: 2015

Regia: Matteo Garrone

Soggetto: da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile

Sceneggiatura: Matteo Garrone, Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso

Direttore della fotografia: Peter Suschitzky

Montaggio: Marco Spoletini

Musica: Alexandre Desplat

Effetti speciali: Andrea Eusebi, Elio Terribili e Andrea Giomaro

Produzione: Matteo Garrone, Jean Labadie, Jeremy Thomas, Nicki Hattingh, Alessio Lazzareschi e Anne Sheehan

Origine: Italia / Francia / Regno Unito

Durata: 2h e 5’

CAST

Salma Hayek, Toby Jones, Alba Rohrwacher, Vincent Cassel, Shirley Henderson, Bebe Cave, Stacy Martin, Massimo Ceccherini

TRAMA

Tanto tempo fa, in tre regni fantastici si intrecciano tre storie, tra splendori, miserie, magie e prodigi. La regina di Selvascura vuole a tutti i costi avere un figlio e per questo spinge il marito a portarle il cuore di un drago: l’impresa gli costerà la vita, ma sia la regina che la serva che ha cucinato il cuore metteranno al mondo due figli uguali, che crescendo saranno più che fratelli. Ma una sovrana non può accettare che un principe sia amico di un popolano, e per dividerli farà qualsiasi cosa, anche distruggere se stessa dopo il marito… Nel vicino reame di Roccaforte, il re vive una vita a base di orge, attratto da tutto quello che è giovane e bello, finché una voce di donna non accende nuovi desideri in lui. La voce appartiene a una vecchia lavandaia, che vive insieme alla sorella, e che ricorrerà anche alla magia per essere giovane e bella, condannando la sorella a una fine orrenda ma venendo poi lei stessa travolta dal destino e dalla fugacità della magia e della giovinezza. Ad Altomonte, l’annoiato re pensa che nessuno potrà mai indovinare che la pelle che ha è di una pulce che ha cresciuto amandola più di sua figlia Viola e che nessuno porterà via mai da lui quest’ultima. Ma un orco sequestra la principessa, che dovrà liberarsi da sola e chiedere conto al padre del suo egoismo e della sua follia.

NOTE

Dopo i fratelli Taviani con Maraviglioso Boccaccio, un altro regista italiano, Matteo Garrone, si interessa a un altro corpus di storie italiane, scritte quasi trecento anni dopo Il Decamerone, e dai toni decisamente più fiabeschi. Lo cunto de li cunti o Il Pentamerone parte da una cornice narrativa a una corte di dame e cavalieri che si intrattengono con storie, ma stavolta le vicende narrate sono fantastiche, fiabe che ispireranno autori come Perrault, i fratelli Grimm, Andersen.

Le novelle scelte sono tre e sono raccontate in modo da intersecarsi, in un unico universo comune e in tre diversi posti, per narrare tre vicende parallele di magia, incanto, crudeltà, realismo.

Gli effetti speciali, non invasivi ma molto suggestivi (la grotta del drago colpisce) accarezzano veri panorami dell’Italia centrale e meridionale, montagne, borghi, castelli, foreste, fiumi, dirupi, creando una nuova strada al fantastico e al fantasy, sempre un po’ disdegnato dal cinema di casa nostra, o frequentato con risultati non eccelsi.

Stavolta le intenzioni sono ottime e il risultato lusinghiero, per un film che va oltre il modello solo effetti speciali, partendo da un classico poco noto e che meriterebbe una rilettura, magari nella traduzione che fece Benedetto Croce dal napoletano originale.

Magie, incantesimi, filtri, agnizioni, creature fantastiche, castelli, viaggi iniziatici: gli elementi del fantastico ci sono tutti e tutti funzionano, ma Il racconto dei racconti è un film meritevole anche perché recupera il lato oscuro delle fiabe, quello che spaventa e fa riflettere, ricordando come le storie di magia in realtà non erano delle cosette per bambini da non turbare, ma metafore del mondo e delle sue pulsioni.

Senza contare che, come capita sempre nel fantastico di qualità, le storie di magia e incanto sono un pretesto per parlare di temi molto attuali e realistici, presenti in quel mondo barocco fotografato con suggestioni di Caravaggio ma anche dei preraffaelliti e di Klimt come oggi. Nelle storie de Il racconto dei racconti si parla di maternità a tutti i costi, di egoismo e non accettazione che un figlio o una figlia è altro da sé, di rifiuto per la vecchiaia, di ricercare la giovinezza a tutti i costi, di vizi che accecano, di violenze familiari, con tanto di principessa moderna che si salva da sola senza aspettare il principe azzurro che non esiste in quest’universo colorato, opulento, crudo e a tratti terribile.

Il racconto dei racconti è un film che non lascia indifferenti, capace di coniugare fantastico e impegno autoriale, di sommergere di immagini, musiche e suggestioni ma nello stesso tempo di mettere davanti i temi e le ossessioni di un’umanità che non cambia.

Elena Romanello