L’ACCADEMIA DEL BENE E DEL MALE

Soman Chainani, laureato ad Harvard con una tesi sul fascino degli archetipi femminili negativi nel fantastico e video maker, esordisce nella narrativa per ragazzi con L’accademia del bene e del male, libro fantasy per un pubblico giovanile ma non solo, che si ispira come altre storie di questi anni alle fiabe ma che presenta vari livelli di lettura, per il suo pubblico ma non solo.

Nel regno fiabesco di Gavaldon, in cui i protagonisti di storie note sono realtà e Storia, la bionda Sophie aspira fin dall’infanzia al ruolo di principessa buona delle favole, mentre la sua, malgrado tutto, amica Agatha sembra perfetta come strega malvagia. Ma quando vengono scelte per l’Accademia del bene e del male, il luogo che forma eroi e antagonisti, contro ogni previsione Sophie finisce con i cattivi e Agatha con i buoni. Entrambe le  ragazze si ribelleranno al destino che è loro imposto, scoprendo che la vita è più complessa e avventurosa di quello che sembra e che alla fine ognuno è padrone del proprio destino contro luoghi comuni e schemi che circondano e costringono.

Senz’altro nelle pagine di questo libro si possono trovare echi di Harry Potter, anche se Hogwarts era una cosa diversa, c’è anche qualcosa di fumetti come “Winx” e “Witch”, echi di manga come “Sailormoon” anche nello stile dei disegni, realizzati in parte dell’italiano Jacopo Bruno, e l’idea di rileggere le fiabe di tante storie come Once upon a time e non solo.

Ma L’accademia del bene e del male è anche altro, un romanzo di formazione, ma anche un modo per parlare di stereotipi, di strade predefinite che vengono imposte anche nella vita reale, soprattutto se si è ragazzine, di etichette, di spezzare gli schemi, perché non è detto che, se ci si è comportati in un modo o si è stati spinti a fare così, quello sia un destino preordinato.

L’accademia del bene e del male è un libro per ragazzine (e ragazzini) curiose e per chi vuole sovvertire gli schemi preordinati a qualunque età. Come fanno Sophie e Agatha, principessa non perfetta ma convinta di dover essere così sin da bambina e aspirante strega non convinta del suo ruolo, che scopriranno che c’è tutta una vita da costruire. E speriamo che ispirino anche qualche lettrice almeno, a trovare altre strade, un po’ da strega e un po’ da principessa, ma soprattutto essendo se stesse.

Elena Romanello