FANTASTICHE NOVITA’ TARGATE NERO PRESS EDIZIONI

Tornano gli amici di Nero Press Edizioni con due nuove collane che vanno a coprire nuovi generi, allargando sempre di più il parco sia delle pubblicazioni sia delle tematiche di questa agguerrita giovane casa editrice: al via per cominciare la collana di saggistica “Indagini” e non poteva esserci debutto più veemente. Con il saggio CHARLES “SATANA” MANSON: DEMITIZZAZIONE DI UN’ICONA SATANICA (222 pagine; 13 euro), l’autrice Biancamaria Massaro ci mostra i retroscena di una personalità che nel corso degli anni ha più volte sbalordito – e inorridito – a causa di quel carisma folle che lo ha reso così celebre.

Un estratto dalla prefazione di Ruben De Luca, noto criminologo, è di per sé molto esplicativa: “Se conoscete la storia di Charles Manson solo per sentito dire e per le molteplici rappresentazioni mediatiche e non avete mai letto niente di scientifico su di lui, il libro che avete tra le mani è lo strumento perfetto per dipingere un quadro fedele alla realtà, non solo della vita e dei crimini di Manson, ma anche di un intero periodo storico e della relativa cultura dell’epoca”.

E ancora: “Biancamaria Massaro non si limita a raccontarci chi è Charles Manson, ma ci prende per mano e ci porta a conoscere “i favolosi anni ‘60″, il fermento della società americana della fine del decennio, i Beatles, la guerra del Vietnam, le comunità hippies, i “figli dei fiori”, tutti gli elementi che hanno creato un contesto unico nel quale l’influenza nefasta di Manson ha potuto manifestarsi, attirando nella sua ragnatela tanti giovani sbandati in cerca di una guida carismatica. Senza la concomitanza di tutti questi fattori, non sarebbe stato possibile trasformare Charles Manson in un mito che resiste ancora oggi.

Ma perché “demitizzazione”? Come ben evidenziato dall’Autrice, il gruppo fondato da lui aveva le caratteristiche di una setta, ma con il satanismo non aveva assolutamente nulla a che fare”.

In breve, questo saggio rappresenta una pietra miliare per chiunque sia interessato alla figura di Manson, alla verità celata dietro le molteplici interpretazioni date anche da cosiddetti “esperti della materia” e, come dice lo stesso De Luca, a “la nuda e cruda verità, così come dovrebbe essere in ogni saggio criminologico che si rispetti”.

Biancamaria Massaro è una scrittrice romana. Tra i suoi scritti troviamo opere di genere fantascientifico (I Signori del Malsem, Kipple Officina Libraria, 2008), thriller psicologico (Mistero a quattro voci, SBC Edizioni, 2013; Senza corpo non c’è reato, Tabula Fati, 2007) e fantastico (La Quercia dai Rami d’Oro, Tabula Fati, 2005). Nel 2009 ha pubblicato per la Nemo Editrice il romanzo per ragazzi Si può credere ai fantasmi? Alcuni suoi racconti sono presenti in varie antologie multiautore. Appassionata di criminologia, da qualche anno scrive saggi e articoli sull’argomento. Nel 2013 ha collaborato al capitolo X, Pubblico, mass media e percezione del crimine presente in Anatomia del crimine in Italia a cura di Ruben De Luca, Concetta Macrì e Barbara Zoli (Giuffrè Editore). Nel 2010 ha pubblicato con La Giovane Holden Edizioni il breve saggio Mostri solo se lo dicono i media? H. H. Holmes, Jack lo Squartatore e le madri assassine. Dal 2009 si occupa sul sito “La Tela Nera” del progetto Cereal Wiki, una sorta di mini enciclopedia dedicata ai serial killer e alla criminologia in continua evoluzione. Dal 2011 si occupa della rubrica Tagli di nera per il sito “Nero Cafè” e alcuni dei suoi articoli sono apparsi sulla rivista Knife.

Secondo volume della collana di saggistica “Indagini” è TIM BURTON: FROM GOTHAM TO WONDERLAND (120 pagine; 13 euro) di Giulio Muratore, che rappresenta un ideale sentiero letterario verso la scoperta dell’universo gotico-visionario di Tim Burton. Il saggio intende ripercorrere le tappe più significative del cineasta americano attraverso un approccio anticonvenzionale, non rigidamente vincolato allo sviluppo cronologico della sua filmografia ma piuttosto orientato a indagare quegli aspetti della sua poetica fino a oggi poco noti, in parte trascurati o subordinati a questioni di maggior interesse commerciale: la figura dell’outsider, la rappresentazione dell’infanzia, il ruolo femminile nell’evoluzione dell’eroe, l’elusione della sessualità nel percorso narrativo, l’ispirazione gotica e le contaminazioni di matrice espressionista. Un’analisi che non vuole essere puro divertissement ma possa legarsi all’esperienza umana e ai valori sociali coi quali l’autore è cresciuto e nei quali ha operato, regalando al lettore e all’appassionato dell’opera burtoniana una nuova prospettiva sull’opera di questo affascinante personaggio.

Uno degli aspetti più interessanti del cinema di Tim Burton riguarda sicuramente il rapporto con il cinema classico: come è stato notato da numerosi e autorevoli critici cinematografici, «i suoi film costituiscono un universo che fa volentieri a meno della regia e della narrazione tradizionale del cinema americano». Ciò nonostante, è proprio questo carattere che ha messo il cineasta di Burbank sotto le luci della ribalta, consacrandolo a enfant prodige del cinema postmoderno. Il carattere distintivo, sovversivo, originale e innovativo dei suoi mondi e delle sue opere consiste proprio in questa continua ricerca e affermazione dell’autorialità, attuata mediante un ribaltamento totale delle regole e dei codici espressivi.

Grazie a uno stile e a una visione artistica estremamente personali e identificabili, Tim Burton è riuscito a imporsi nel panorama hollywoodiano come una delle figure più originali e affascinanti degli ultimi venti anni. Proprio le sue singolarissime visioni hanno spinto la critica a coniare il neologismo «Burtoniano» («Burton-esque» nei paesi anglofoni), un termine che evoca immediatamente mondi e scenari onirici che possono scaturire solo dalla mente di Tim Burton.

Giulio Muratore è nato a Fiesole nel 1988. Nel 2013 consegue la laurea magistrale in Pro.S.M.Art. (Produzione di Spettacolo, Musica, Arte e Arte Tessile) presso l’Università degli Studi di Firenze. Nello stesso anno pubblica il saggio Italia Horror Underground, primo studio ufficiale sul cinema di genere contemporaneo.

La seconda nuova collana che invece ci propone Nero Press Edizioni è la collana “Inizi”, dedicata ai più piccoli e che vede la sua terza uscita con IL SUSSURRO DELL’UOMO NERO (202 pagine; 15 euro), un vero e proprio romanzo scritto dall’ottimo Emanuele Corsi e illustrato dai pennelli della straordinaria Ilaria Tuti.

Lisa è una ragazzina dalla fervida immaginazione, le piace raccontare storie e nella sua stanza ci sono moltissimi giocattoli. Una notte, la sua bambola preferita, Corinna, viene avvicinata dall’Uomo Nero, che le sussurra all’orecchio qualcosa di misterioso. Da quel momento, la vita di Lisa diviene un Inferno. Corinna, la delicata damina di porcellana, inizia a plagiare gli altri giocattoli contro la padroncina e riesce persino a rivoltarle contro le persone a lei più care! L’unico che le resterà fedele è un vecchio pupazzo, così brutto da non avere neanche un nome. O meglio, Lisa l’ha sempre chiamato solo “Coso” e con lui fuggirà in soffitta, attraverso un teatrino polveroso, ritrovandosi in un altro mondo, dove i ruoli sono invertiti: i giocattoli sono vivi mentre lei diventa di plastica.

Leggiamo un breve estratto: “La soffitta urlò, o qualcosa del genere. Per un attimo Lisa vide tutto ciò che aveva davanti tendersi all’infinito verso il teatrino, e “oltre” il teatrino: poi fu lei stessa ad allungarsi a dismisura, risucchiata nella finestra insieme al suo pupazzo. E, infine, tutto si fece scuro”.

L’avventura di Lisa e Coso è appena cominciata e non sarà facile per loro riuscire a sventare il piano ordito da Corinna, che farebbe di tutto pur di vendicarsi della sua piccola padrona, che non l’ha mai fatta giocare come lei avrebbe voluto…

La narrazione, ampiamente alla portata anche dei lettori più grandi, vi trascinerà nel bizzarro e variopinto Mondo in Soffitta insieme a Lisa, Coso e agli amici Bart e Cristina, in quello che potremmo definire un moderno Wonderland tutto italiano.

Da sempre prolifico story-teller a beneficio di pochi intimi, Emanuele Corsi negli ultimi anni conduce una doppia vita: di giorno consulente informatico e padre di famiglia, di notte scrive mentre dorme (o dorme mentre scrive). Trova il tempo di aggiornare un blog, “Il pigro creativo”, contenente racconti inediti e articoli su cinema TV e narrativa, e nel 2013 pubblica il racconto Processi irreversibili nella raccolta Scimmiette di mare Project: Kill your writer (Nero Press Edizioni), opera con cui “uccide” Valerio Evangelisti (che poi firma la prefazione al volume), dopo aver vinto l’omonimo concorso. È finalista con un racconto horror al “Premio Algernon Blackwood 2013”.

Ilaria Tuti, friulana, ha invece pubblicato il suo primo romanzo nel 2012 (Isabel, Edizioni Montag). Per Delos Digital ha pubblicato in e-book La fame e l’inferno, con Carlo Vicenzi, Ceneri e Nido di carne nella collana The Tube; i romanzi brevi Cerberus, Egemona e Profondo Alpha, per la collana Chew-9. Ha pubblicato diversi racconti in antologie, tra cui ricordiamo Fiore d’inverno ne I Racconti del Laboratorio (Nero Press Edizioni), ed è stata finalista al “Premio Algernon Blackwood 2013”. Ama dipingere e realizza illustrazioni e cover per romanzi; sue le copertine de L’Autunno di Montebuio e Per ironia della morte, entrambi libri editi da Nero Press Edizioni.

Buona lettura.

A cura della redazione