NOCTURNO PRESENTA: BLUE MOON, IL CINEMA DEI LUPI MANNARI

Torna “Nocturno”, la rivista di cinema di genere, televisione e cultura (pop)olare, con un nuovo numero ricco di articoli e dossier dedicati a “Halloween”, tutti i film su Alice e quegli sugli angeli nel cinema horror, “Codice: Genesi”, “Daybreakers”, Dan O’Bannon e molto altro ancora.
E anche stavolta il magazine presenta un ricco dossier, questa volta intitolato “BLUE MOON”, ovvero una guida completa al cinema dei lupi mannari, a cura di Manlio Gomarasca. Si tratta di un percorso che parte dalle radici del mito per arrivare all’odierno “Wolfman” attraversando autori, film e tendenze che negli anni hanno contribuito a mantenere in vita il mito cinematografico dell’uomo lupo. 
Leggiamo insieme l’introduzione, intitolata “Storie Mannare”: “Abbiamo scelto di aprire con uno dei maggiori classici sull’argomento, “The Werewolf” (1933) del reverendo Montague Summers, il quale scrive: «Vecchia come il tempo e vasta come il mondo, la credenza nel lupo mannaro dimostra, proprio per la sua antichità e universalità, che dietro l’accumulo di fatti e immemori tradizioni vi è quantomeno un elemento significativo e vitale: un nucleo di verità che nei tempi successivi la fantasia degli autori di saghe, ballate e romanzi fantastici avrebbe distorto e mascherato notevolmente. Ma le origini del lupo mannaro restano oscure e si perdono nei meandri del mito primevo, e quando cerchiamo di spingerci troppo in là con le teorizzazioni scopriamo di esserne beffati e stupefatti, in balìa del caso e delle più assurde congetture….»” (Estratto dal numero di febbraio 2010).
Il dossier si compone di più parti, suddivise secondo la canonica struttura a saggi. In ogni sezione, sono raggruppati una serie di film che, oltre ad appartenere al medesimo filone, condividono soprattutto un’affinità tematica, e in cui la figura del licantropo ha una funzione simbolico-narrativa ben precisa.
La prima sezione s’intitola “I fiori del male”e approfondisce la figura del lupo come metafora storica e sociale.
La seconda, “La tenerezza del lupo”, rintraccia nella doppia natura di uomo-bestia l’espressione di appetiti sessuali.
La terza, “Teen Wolf”, raggruppa quei film in cui la trasformazione in licantropo simboleggia il cambiamento del corpo e la scoperta della femminilità in adolescenza.
“Al chiaro di luna (piena)” è invece la sezione che affronta i classici licantropeschi fino ai lupi mannari americani degli anni Ottanta.
I più insoliti e bizzarri film dedicati all’uomo lupo sono trattati nella parte “Lupus in fabula”, in cui si passano in rassegna alcuni film tangenti al filone erotico e pecoreccio.
Infine troviamo il capitolo “El Hombre Lobo”,che è dedicato al mito spagnolo del grande Paul Naschy.
A corredo del dossier, sono state inserite altre due schede: “Che bocca grande!”, ovvero il mito del lupo dalle fiabe di La Fontaine a Walt Disney, e “Altri vaghi ululati”, dedicato alla saga di “The Howling”.
Ecco comunque una carrellata dei principali film che troverete all’interno del dossier: “L’Uomo Lupo”, “Il segreto del Tibet”, “Un lupo mannaro americano a Londra”, “Europa”, “L’implacabile condanna”, “Underworld”, “La donna lupo di Londra”, “Una lupa mannara”, “Il bacio della pantera”, “The Howling”, “I was a teenage werewolf”, “Voglia di vincere”, “Cursed”, “La bella e la bestia”, “Wolfen”, “Le notti di Satana” e “Las noches del hombre lobo”.
Per ulteriori dettagli sul nuovo numero di “Nocturno” vi rimandiamo al solito al sito ufficiale della rivista.

Buona lettura! 

23/02/2010, Davide Longoni