GLI IMPERI TREMANO

Uscirà il 25 luglio nella collana “Narratori delle riserve” di Transeuropa Edizioni il romanzo di fantascienza ucronica “Gli imperi tremano” di Jacek Dukaj (168 pagine; 13,50 euro).

Immaginate che l’Unione Sovietica non sia crollata nel 1991. Immaginate che, oggi, il suo impero totalitario sia ancora vivo e vegeto, e tenga nella sua morsa popoli e paesi dell’Est Europa. Tra questi paesi c’è la Polonia, impegnata da decenni in una lotta di Resistenza che non disdegna veri e propri atti di terrorismo sanguinario. A guidare l’Esercito Polacco di Liberazione c’è lui, l’inafferrabile Xavras Wyzryn, comandante spietato e visionario che sogna di portare una bomba atomica nel cuore di Mosca, per detonarla e vendicarsi di decenni di soprusi. Ian Smith, reporter di guerra statunitense, attraverserà una terra dilaniata dalla guerra, abitata da mutanti figli dei bombardamenti atomici che l’Unione Sovietica ha ordinato negli anni Quaranta per sterminare i ribelli, e conoscerà finalmente Xavras, seguendolo come un’ombra nella guerriglia. Ma dove sta il bene, dove il male in una guerra che trucida uomini, donne e bambini da entrambe le parti, dove la lotta armata è disposta a sacrificare tutto per un futuro lontano di libertà, che per ora è soltanto il profilo sfuggente di una premonizione, l’ombra sognata di un’utopia? O è forse solo umana, disperata vendetta?

“Gli imperi tremano” è un romanzo che reinventa la storia in nome della fantascienza, la storia della ricerca della libertà, attraverso la violenza, il destino e, soprattutto, la volontà.

Se volete un breve assaggio, giusto per rendervi conto di quanto vi aspetta, ecco qua:

«Stammi a sentire, Smith, non me ne frega un cazzo di come farai, ma devi essere la sua ombra, non mollarlo di un solo passo, devi tenerlo a fuoco per tutta la battaglia, prendi il suo viso, prendilo con il fuoco sullo sfondo, con quelli che sparano sullo sfondo, con quelli che muoiono sullo sfondo, prendilo con le armi in mano, e quando dà degli ordini, e urla ai soldati, e quando siede, e quando corre, e quando dorme, e quando attacca, e quando scappa, e quando vince, e quando perde, e quando muore, guai a te, Smith, guai a te se ti fai scappare il momento della sua morte, la sua morte appartiene a noi, tu devi riprenderla; perciò che non ti venga in mente di morire prima. Mi senti, Smith? Mi senti?…».

Jacek Dukaj nasce a Tarnów, Polonia, nel 1974 ed è il fuoriclasse della nuova generazione di autori di fantascienza, tanto da essere considerato uno degli autori più importanti della nuova letteratura di fantascienza europea.  Le sue opere sono tradotte in inglese, russo, tedesco, ungherese, ceco.

Laureato in filosofia, ha esordito giovanissimo con alcuni racconti pubblicati nel 1990 in rivista, per arrivare nel 1997 al romanzo con “Gli imperi tremano”.

Nell’opera d’esordio, così come in quelle successive (tra cui “Cattedrale”, tradotta anche in inglese e diventata un lungometraggio animato candidato agli Oscar nel 2003, e “All secrets”, anch’essa trasposta al cinema), aggiorna al nuovo millennio, tra fisica e filosofia, le classiche considerazioni della fantascienza d’autore intorno al futuro dell’uomo, arreso alle continue pressioni della Storia, del mondo e dell’evoluzione.

Vincitore di molti premi, tra cui il “Kościelscy Award” e lo “European Literary Award” e considerato spesso il più talentuoso tra gli eredi di Stanisław Lem e Philip K. Dick, Jacek Dukaj era finora inedito in Italia. Dopo “Gli imperi tremano”, Transeuropa Edizioni pubblicherà nel 2013 l’altro capolavoro, “Extensa”.

Buona lettura.

Davide Longoni