X-MEN 3: CONFLITTO FINALE

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: X-Men: The Last Stand
Anno: 2006
Regia: Brett Ratner
Soggetto: dal fumetto di Stan Lee, Jack Kirby, Chris Claremont e Frank Miller
Sceneggiatura Michael Dougherty e Dan Harris
Direttore della fotografia: Philippe Roussellot e Dante Spinotti
Montaggio: Mark Goldblatt, Mark Hellfrich e Julia Wong
Musica: John Powell
Effetti Speciali: Gordon Smith, Rick Baker, Michael Fink e Michael J. McAllister
Produzione: Lauren Schuler Donner, Stan Lee, Avi Arad e Ralph Winter
Origine: USA
Durata: 1h e 50’
 
CAST
Patrick Stewart, Ian McKellen, Hugh Jackman, Famke Janssen, Halle Berry, James Marsden, Rebecca Romjin, Michael Murphy, Ben Foster, Kelsey Grammer, Ken Leung, Shauna Kain
 
TRAMA
A sconvolgere ulteriormente la società americana, dove si agitano gruppi di mutanti pacifici e reazionari, è la scoperta di un siero in grado di annullare il gene mutante e riportare alla normalità i “diversi”. Per Magneto, leader dei mutanti rivoluzionari, si tratta di un’arma che gli umani impiegheranno per debellare la nuova stirpe, per Charles Xavier, guida degli X-Men, forse di una speranza per il futuro. Mentre si inaspriscono le tensioni sociali, Jane Grey, la più potente degli X-Men data per morta, resuscita nei panni di Fenice, una creatura instabile che provoca la morte del compagno Scott Summers. Satura di potere e di ira repressa Fenice si scontra con l’ex mentore Xavier, uccidendolo e finendo tra le file di Magneto, pronte a scatenarsi sull’isola di Alcatraz dove è rinchiuso il mutante adolescente da cui viene estratto il siero. Con la scuola di Xavier allo sbando, i nuovi capi Logan e Tempesta radunano gli X-Men rimasti per opporsi a Magneto, che con i suoi poteri sradica il Golden Gate per marciare su Alcatraz. Si scatena una immane battaglia tra mutanti. Gli X-Men hanno la meglio grazie all’aiuto dell’alato Angelo e dell’irsuto Hank McCoy, riuscendo a neutralizzare con il siero tutti i mutanti di Magneto. Ma Fenice si appresta a distruggere ogni cosa: nonostante l’amore che prova per lei, Logan è costretto ad ucciderla. Con Magneto privato dei poteri e la libera scelta da parte dei mutanti di utilizzare o meno il siero, gli X-Men riattivano la loro scuola, in onore di Xavier.
 
NOTE
La saga degli X-Men ha sempre goduto di un grande successo di pubblico, presentando forse i super-eroi più emblematici della scuderia Marvel: personaggi rifiutati dalla società che li teme in virtù delle loro facoltà straordinarie, ma che da essi viene strenuamente difesa contro le forze del male che vorrebbero annientarla. Lo stesso Magneto, nei fumetti ma anche nei film, risulta un carattere psicologicamente ben tratteggiato, sempre in bilico sulla crisi di coscienza, pur se propenso ad agire oltre la morale umana. La prima pellicola di Bryan Singer, uscita nel 2000 (ma ricordiamo il film TV del 1996 “Generazione X” di Jack Sholder), recuperava parte dei conflitti interiori degli X-Men, tenendo l’aspetto necessariamente più spettacolare non in posizione privilegiata, con buoni effetti, finale aperto, equilibrio formale e interesse per conflitto tra mutanti e società oppressiva, tematica resa già nota dall’opera di David Cronenberg. Anche “X-Men 2”, sempre di Singer, si rivelò all’altezza del predecessore, con saggia politica di contenimento di effetti speciali e ricerca di elementi più caratterizzanti, come la battaglia per i diritti civili messa in atto dai mutanti temuti e disprezzati dal consorzio umano, la ricerca della propria identità da parte di Wolverine-Logan, il desiderio di tolleranza tra esseri diversi ma fondamentalmente umani, il tema della scelta vincolata che porta al sacrificio personale, un’atmosfera più greve del tutto. Col cambio di regista, la terza parte della saga può ritenersi naturale evoluzione delle precedenti due, anche se va riscontrata questa volta una più marcata tendenza per lo spettacolo fine a se stesso: effetti speciali frastornanti, moltiplicazione di mutanti e coralità dell’azione, con buone sequenze per tutti (oltre ai canonici appaiono la Bestia, Angelo, il Fenomeno, Callisto, Multiple Man, l’Uomo di Ghiaccio, Colosso), addirittura morte di alcuni personaggi chiave. Si può dire che la trilogia termini dignitosamente, bilanciandosi gradevolmente tra spettacolarità e, una volta tanto, storia narrata.
23/11/2007, Michele Tetro