LA SPADA A TRE LAME

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: The Sword and the Sorcerer
Anno: 1983
Regia: Albert Pyun
Sceneggiatura: Albert Pyun, Tom Karnowski e John Stuckmeyer
Direttore della fotografia: Joseph Mangine
Montaggio: Marshall Harvey
Musica: David Whitaker
Effetti Speciali: Jim Doyle, Greg Cannom, John Carter e Frank Carrirosa
Produzione: Brendon e Marian Chase
Origine: USA
Durata: 1h e 35’
 
CAST
Lee Horsley, Richard Lynch, Kathleen Beller, John Moll, Simon McCorkindale, Robert Tessier, Jeff Corey, George Maharis, Nina Van Pallandt, Reb Brown
 
TRAMA
In un non meglio specificato medioevo, Titus Cromwell l’usurpatore rovescia il pacifico regno di Eh-Dan, con l’aiuto del redivivo negromante Xusia, tradito immediatamente dopo dal monarca stesso e apparentemente eliminato. Della famiglia reale di re Riccardo sopravvive solo il giovane Talon, che dopo dodici anni d’esilio ritorna in cerca di vendetta. I ribelli del despota Cromwell, guidati dalla regina Alana e dal legittimo principe Mahik, trovano in Talon un valido alleato. Contro Cromwell si pone anche Xusia, sopravvissuto alla pugnalata e ad un salto nel vuoto, nei panni del suo consigliere Machelli, cosicché Talon si ritrova ad affrontare con la sua spada a lame eiettabili due pericolosi nemici. Crocifisso da Cromwell, Talon si salva grazie ad un’insurrezione, riprendendo a combattere. Usurpatore e stregone dalle dita laser vengono alla fine eliminati dall’avventuriero, in uno scontro ad esaurimento di lame, ma Talon rifiuta l’offerta di Mahik di restare a palazzo e preferisce una vita libera e avventurosa ai fasti di corte.
 
NOTE
Sebbene il nome di Robert E. Howard non compaia affatto nei titoli di testa (la vicenda formalmente non ha nulla a che fare con i mondi dello scrittore texano, svolgendosi in un imprecisato medioevo europeo) non è difficile ravvisare in più punti una sua marcata influenza: la resurrezione dello stregone all’inizio del film è una puntuale ricostruzione del primo capitolo dell’unico romanzo originale di Howard dedicato al barbaro, Conan il conquistatore, la crocifissione del protagonista rimanda alla celebre scena tratta da Nascerà una strega e magistralmente utilizzata anche nel film di Milius, l’uccisione “a cuore aperto” di una negromante, con l’organo pulsante che schizza dal petto tra le mani del Xusia, viene dal racconto Gli Accoliti del Cerchio Nero, gli stessi nomi dei personaggi hanno evidenti assonanze con quelli inventati da Howard (Conan/Talon, Xaltotun/Xusia), il titolo originale della pellicola “The Sword and The Sorcerer” è un palese omaggio al genere stesso che Howard creò. Nel complesso al film non manca un’accurata ricostruzione scenografica e un notevole impegno fantastico, con atmosfere gotiche e barbariche furbescamente maneggiate, violenza e splatter quanto basta, un’accattivante colonna sonora e discreti effetti speciali. Alla sua uscita in Italia, sulla scia appunto di Conan il barbaro (di cui è un clone con guizzi originali di proprio), ebbe un fulminante successo ma in seguito scomparve nel dimenticatoio, ed oggi è scarsamente visto anche in televisione. Un peccato, perché senz’altro è il miglior film di Albert Pyun, regista hawaiano specializzatosi poi in insulsi TV-movie fantascientifici all’insegna della più becera idiozia come “Cyborg”, “Nemesis”, “Omega Doom”.

 

24/10/2007, Michele Tetro