ANDREA MARTIN

Abbiamo già avuto modo di conoscere "Sir Benson" e presto lo vedremo anche all’opera su LA ZONA MORTA con le sue incredibili avventure, ma prima è il caso di conoscere meglio il suo autore, Andrea Martin, classe 1970… giusto per darvi il quadro della situazione! Veneto, appassionato di cinema e letteratura fanta-horror, di serie televisive e di cartoni animati, oltre ad occuparsi di cartoni animati e fumetti in prima linea, dipinge e suona il pianoforte.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ANDREA MARTIN?
Direi che potrei riassumerlo in un paio di righe: una persona con la passione per il mondo del fantastico, in ogni sua rappresentazione, attratto dal lato ironico dell’arte e a cui piace disegnare.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI FATTO UN PO’ DI TUTTO: ILLUSTRAZIONI, FUMETTI, CARTONI ANIMATI. QUALE TRA QUESTE FORME DI ESPRESSIONE È QUELLA CHE SENTI PIÙ VICINA A TE E PERCHÉ?
Senza dubbio i cartoni animati. Fin da quando disegnavo solo fumetti il mio sogno è sempre stato quello di vedere animati i miei personaggi, ma agli inizi del ’90 era impensabile potersi realizzare da solo e con pochi strumenti un cortometraggio animato. Ora è tutto molto più accessibile ed è quindi facile realizzare un’animazione e mostrarla ad altri; l’unico limite è la propria fantasia.
COME GENERI TI DESTREGGI TRA IL MISTERO ED IL FANTASY. CHE SIGNIFICATO HA PER TE IL FANTASTICO?
Il fantastico ha sempre esercitato su di me un fascino particolare sin da ragazzino. Il primo film che guardai alla tv (avrò avuto circa quattro anni) fu "Nosferatu" di Murnau. Ricordo ancora i brividi della scena in cui si spalanca la porta della camera di Hutter e il vampiro entra minaccioso fissando la cinepresa e girandosi poi verso la sua vittima. Fu una sequenza che mi impressionò molto ma che fece nascere in me la passione per il mistero. Poi qualche anno più tardi (parlo della fine degli anni settanta) rammento un film di cui assolutamente non ricordo il titolo e che trasmettevano due o tre volte al mese in una delle primissime tv locali e che parlava di un mortale che per poter sposare una principessa immortale doveva superare tre prove: raccogliere una spiga d’oro da una strega, una mela d’oro e infine una chiave d’oro dall’interno di una torre cava priva di ingresso. Questo accese in me l’interesse per il fantasy esploso poi con film come "Guerre Stellari®" e "Scontro di Titani®".
COMINCIAMO CON LA TUA OPERA PIÙ RECENTE, SIR BENSON, UN CARTONE ANIMATO FANTASY SATIRICO. VUOI PARLARCENE?
Sir Benson nasce alla fine del 2005 dopo quasi un anno di incessanti prove di utilizzo del Macromedia Flash quando finalmente mi ero impratichito con le tecniche di animazione di questo programma. Decisi di creare un cortometraggio da inviare a un sito che allora era il punto focale di tutti i realizzatori di animazioni flash perchè permetteva non solo di pubblicare i tuoi lavori ma anche di essere sottoposto al commento e alle critiche degli utenti che ci navigavano (la critica positiva o negativa che sia, permette il miglioramento del tuo prodotto finale). Purtroppo il sito chiuse prima che il mio lavoro potesse essere inserito e la cosa mi rattristò non poco oltre che farmi incazzare moltissimo!!! Ma non mi persi d’animo e cominciai a cercare in rete altri a cui sottoporre il mio Sir Benson. Trovai i ragazzi di "Cartobaleno" che non solo apprezzarono l’animazione ma che mi diedero tanti consigli utili per poterla migliorare. Poi venni contattato dagli autori di "Blue Dragon" che vollero assolutamente pubblicare il mio personaggio sul loro sito. Da lì Sir Benson partì per il suo viaggio. Qualche mese dopo, l’associazione culturale "Satyrnet" si offrì addirittura di crearmi un sito ad hoc e nacque così l’esigenza di creare altri episodi che avessero in comune la stessa sigla e lo stesso genere di avventure. Il personaggio nato quale incrocio tra "Artù-Prezzemolo" del film "La Spada nella Roccia®" e "Dirk the Daring®" protagonista del videogame "Dragon’s Lair®" prende il nome dal cognome di uno dei miei autori di racconti di fantasmi preferiti Edward Frederick Benson. La realizzazione dei cortometraggi avviene in questo modo: in primo luogo abbozzo un piccolo storyboard di massima partendo da una semplice idea base (tipo "Un lupo sta per attaccare Benson e lui estrae la spada ma il lupo anziché attaccarlo lo usa come albero dei bisogni"), poi disegno alcuni sketch preparatori dei protagonisti dell’episodio e ne realizzo un modello a 360° che costituisce la base del personaggio suddiviso in vari livelli (testa, corpo, braccia, gambe ecc.). Successivamente animo il modello cambiando fotogramma dopo fotogramma la posizione degli arti, la postura del corpo, il movimento dei capelli ecc. ottenendo in questo modo una serie di animazioni fluide che poi inserisco in un database. Se da un lato questo richiede un lavoro di preparazione enorme (tenete presente che io realizzo TUTTO da solo, dal soggetto allo storyboard sino alla creazione dei personaggi e alle musiche di sottofondo), dall’altro mi consente un montaggio veloce pescando di volta in volta dal database la sequenza che mi interessa.
QUALI SARANNO LE TUE PROSSIME MOSSE PER SIR BENSON?
Dal prossimo episodio Sir Benson sarà affiancato da una spalla apparsa per la prima volta nell’episodio "Il Mastro di Spade": trattasi di Yago, maestro d’armi nonché mentore di Benson che avrà il compito tutt’altro che facile di farlo diventare un vero cavaliere. Poi introdurrò un "villain" malvagio e oscuro (sempre nello stile degli episodi vale a dire finto malvagio, poco oscuro e molto stupido) che apparirà solo per pochi secondi in nell’episodio #8 ma che dai prossimi diverrà l’acerrimo nemico di Sir Benson.
DI QUALI ALTRI PERSONAGGI TI SEI OCCUPATO IN PASSATO E A QUALI SEI PIÙ AFFEZIONATO? DI COSA TRATTAVANO?
Quando disegnavo fumetti avevo inventato due distinte serie di storie. Una aveva per protagonista uno scienziato e il suo assistente grosso e stupido, il Professore e Giorgione. Il primo legato alla razionalità sempre intento a scoprire "i segreti dell’universo", l’altro un energumeno alto e robusto che risolveva le situazioni più complesse e delicate usando la pura forza bruta. La seconda serie trattava le avventure di uno studioso di parapsicologia e leggende chiamato Abner Van Dover. Le sue storie si svolgevano nel Triveneto, ovunque ci fossero castelli o luoghi intrisi di misteriose leggende e agghiaccianti apparizioni ed erano scritte in prima persona; ogni didascalia era parte di una pagina del diario del protagonista. Nelle prime puntate agiva da solo, poi a dargli man forte si unì a lui una specie di mostriciattolo che chiamò Otto per la strana forma del suo corpo che appunto assomigliava a quel numero. I racconti erano degli auto-conclusivi di quattro tavole tutte a colori. Se devo comunque dare la preferenza ad uno di loro in particolare, scelgo entrambi perché a ciascuno ho assegnato parte del mio carattere e quindi li sento entrambi parte di me.
VENIAMO AD UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Per "Giorgione e il Professore" mi ispiravo a problemi sociali come l’inquinamento e la manipolazione genetica sempre comunque con la solita punta di ironia che contraddistingue da sempre le mie produzioni. Per il "Diario di Abner Van Dover" il lavoro di ricerca era più complesso poiché trattavo leggende e luoghi realmente esistenti. Questo si traduceva in foto e informazioni specifiche che spesso mi procuravo in loco; quello fu un periodo in cui viaggiavo molto, non solo per ottenere il materiale di cui avevo bisogno ma anche e soprattutto per entrare io stesso nel clima della storia. In pratica Abner Van Dover diventava il mio alter-ego. Nelle più recenti animazioni le mie idee nascono da situazioni molto semplici che io mi diverto ad esagerare, come quando Sir Benson deve attraversare un ponte, operazione di per se banale se non mettessi a guardia di tale passaggio un fante in armatura.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Continuerò a sviluppare Sir Benson inserendolo di volta in volta in un contesto sempre più preciso, creando nuovi personaggi spalla e cercando di farlo conoscere ad un pubblico sempre maggiore. Spero comunque di avere la possibilità di tirare fuori dai miei cassetti anche i vecchi "amici su carta" per trasformarli in personaggi animati.
TI ASPETTIAMO SU LA ZONA MORTA, ALLORA.
A presto… potete anche venirmi a trovare su http://www.satyrnet.it/sirbenson/index.html

19/10/2007, Davide Longoni