LA SAGA DI AVELION

Ecco un grande ciclo fantasy tutto da scoprire, ecco un altro buon motivo per arricchire la vostra biblioteca fantastica personale: vi presentiamo con estremo piacere la “Saga di Avelion”, scritta e autopubblicata da Alessia Mainardi, che ha saputo riscuotere, con solo due volumi, un buon successo di pubblico e di critica.
Entrambi i volumi che compongono il mondo di Avelion sono reperibili direttamente sul sito dell’autrice e costano 12 euro l’uno.
Ma iniziamo subito a vedere di cosa si tratta. Il primo libro della saga si intitola “La Figlia dell’Acqua” (213 pagine): nella fantastica terra di Avelion, un tempo governata dalle divinità degli Elemi votati ai cinque elementi (Acqua, Terra, Aria, Fuoco e Metallo), la vita di Riel, una ragazza allevata da un potente mago, viene sconvolta quando scopre di essere destinata fin dalla nascita a riportare l’Equilibrio nel suo mondo. Riel, da sempre votata all’Acqua, è infatti uno dei cinque Portatori delle Armi Leggendarie che dovranno combattere per ristabilire l’ordine tra i popoli di Avelion. In “Avelion – La Figlia dell’Acqua” si viene catapultati in un universo in cui gli esseri umani, dominati dalla cupidigia e dall’egoismo, hanno preso il sopravvento sulle altre creature magiche, e dove maghi crudeli si alleano con popoli antichi pronti a scendere in guerra per impadronirsi delle cinque Armi Leggendarie in grado di controllare l’immenso potere degli Elementi. In uno scenario fantasy con sfumature originali e creazioni inedite, si snoda il primo capitolo di una saga avvincente con un intreccio complicato e ricco di colpi di scena, i cui protagonisti sono personaggi unici e speciali. Un racconto che delinea una metafora sul riscatto e la rivalsa per coloro che nella realtà vengono considerati “diversi” dalla massa e per questo emarginati: siano essi mezzi elfi, mezze fate, o appartenenti a razze sterminate nel passato. Sarà proprio questa diversità a segnare il loro destino e a farli diventare coloro da cui dipenderanno le sorti di Avelion.
Il secondo volume invece è “Il Figlio del Fuoco” (255 pagine): il destino di Avelion sta per cambiare. Le Armi Leggendarie in grado di controllare l’immenso potere dei cinque Elementi (Acqua, Aria, Terra, Fuoco e Metallo) che da sempre dominano il mondo, si sono risvegliate. Un’altra minaccia ora ostacola il cammino di Riel e delle sue compagne, chiamate a lottare insieme per riportare l’Equilibrio: anche Dreman, figlio di Drevanna votato al Fuoco e al Metallo, sta cercando le Armi per diventare padrone assoluto di Bamur. Ma qualcosa che nessuno immagina lo attende nel regno del Fuoco. Mentre eserciti di nani invadono la Pianura e la distruzione incombe sulla foresta magica di Nimron, nuove rivelazioni sconvolgono la vita delle giovani, nella loro corsa contro il tempo per evitare che potenti maghi e popoli malvagi prendano il sopravvento su un potere tanto grande quanto pericoloso. In “Avelion – Il Figlio del Fuoco”, secondo capitolo della saga fantasy di Alessia Mainardi, il lettore segue i protagonisti nel loro percorso alla ricerca di sé e delle proprie radici, accompagnandoli alla scoperta di un passato finora nascosto e verso la redenzione da errori che in un tempo lontano hanno segnato le sorti di tutti i popoli. Con una scrittura fresca e uno stile immediato, in un’ambientazione fantastica e originale che si ispira a tratti a città come Parma e Venezia, l’autrice intreccia le vite di personaggi sapientemente caratterizzati, che si scontrano e si incontrano, nella loro diversità, imparando l’uno dall’altro a crescere insieme. Un cammino che li porterà a lottare contro le proprie convinzioni e i propri pregiudizi, per comprendere alla fine come soltanto l’unione e la collaborazione tra popoli e razze differenti, possa annientare le scelte dettate dall’egoismo dei singoli e spianare la strada alla speranza. Un messaggio universale di pace, celato nella metafora del racconto, che suggerisce una grande verità: così come accade nel mondo reale, infatti, solo nella comprensione dell’altro e del diverso è nascosto il segreto per riportare l’Equilibrio in Avelion.
Alessia Mainardi è nata a Parma il 1 settembre 1984. Inventa storie fantastiche e racconti da quando è in grado di ricordarlo: “in effetti, ci confida, se chiedeste a mia nonna di quando a quattro anni le raccontavo le avventure del “Mondo Gatto” potreste rimanere sorpresi. Ho iniziato a scrivere intorno ai 12 anni: prima una serie di tre racconti fantastici, pseudo-archeologici, ma con un pizzico di sovrannaturale, ispirata dalla mia venerazione per Indiana Jones mischiata alla grande passione che mi ha accompagnato per tutta l’adolescenza: l’egittologia. Quindi ispirata dallo stile di Valerio Massimo Manfredi e del suo “Alexandros” ho provato a cimentarmi in un vero libro, che si è risolto miseramente in uno strano pseudo-fantasy ambientato in una Grecia immaginaria di non più di quaranta pagine. Queste mie prime “prove d’autore” sono parte della mia libreria, ognuna nel suo bel quadernone ad anelli, contornati dai disegni fatti di mia mano, ma dopo questa parentesi felice in cui raccontare e scrivere mi veniva naturale e “facile”, vuoi per l’inizio delle scuole superiori o per il turbolento periodo della mia adolescenza, per anni, pur avendo moltissime idee, sono rimasta vittima del noto e terribile “blocco dello scrittore”. In questi anni, dai 14 ai 18, ho cominciato ad appassionarmi al mondo di anime e manga e a frequentare community internet che raccolgono fanfction, e a ricominciare a scrivere qualcosa. Sono stata supportata da amiche fantastiche, anche loro con le mie stesse passioni per fumetti e scrittura, incontrate on-line e poi diventate parte integrante della mia vita reale, con cui scambiavo, e tutt’ora scambio, impressioni, consigli e critiche in una sorta di “circolo delle scrittrici”. All’età di 18 anni, dopo aver fatto un rocambolesco cambio di studi passando dal liceo scientifico al, a me più congeniale, liceo artistico, purtroppo mi è stata diagnosticata una malattia rara e incurabile che ha sconvolto completamente i miei piani per il futuro: l’Atassia di Fredreich. Purtroppo con questa diagnosi sulle spalle e le prospettive tutt’altro che rosee per il futuro, i miei progetti per diplomarmi e poi continuare gli studi per Archeologia o in Conservazione dei Beni Culturali sono andati in fumo. Dovevo ricalibrare la mia vita sulle mie nuove prospettive e non nascondo che sia stato decisamente difficile. Non ho concluso nemmeno le scuole superiori perchè dopo aver perso un anno a causa di un periodo di depressione dovuta alla malattia, quando ho ricominciato a studiare come privatista due anni in uno, per arrivare al diploma con la mia classe dell’epoca, mi sono resa conto che le mie “abilità corporee” erano notevolmente diminuite: non ero più in grado di disegnare, dipingere, modellare e perfino scrivere a mano libera se non con fatiche indicibili e con risultati assolutamente deludenti. Ho preferito rinunciare. Negli anni la mia malattia ha continuato a peggiorare progressivamente, tanto da farmi ottenere l’invalidità totale con tanto di pensione, ma è stata proprio questa la mia fortuna. Avevo abbandonato gli studi, ma non ho mai smesso di desiderare di realizzare qualcosa nella mia vita e se anche una normale attività lavorativa non mi era adatta… potevo sempre scrivere! La mia più vecchia e radicata passione è tornata prepotentemente nella mia vita fino a spingermi a scrivere tra il 2007 e il 2008 il mio primo romanzo fantasy “Avelion – La Figlia dell’Acqua”, il primo della saga dedicata al fantastico mondo di “Avelion”. Appena terminato, ho preferito basarmi sulle mie sole forze e autoprodurmi a marchio di una casa editrice della provincia di Parma, piuttosto che confidare nel tipico “aspetta e spera” di chi propone a varie e più blasonate case editrici il suo lavoro sperando di essere da loro “scoperto” e quindi pubblicato, ed eccomi qua!”.
E noi non possiamo che essere felici che Alessia non abbia mai mollato… per cui, stavolta più di ogni altra volta, vogliamo augurarvi buona lettura!
05/10/2009, Davide Longoni