LA GIUSTIZIA DI ISIDE

Se avete amato “La pesatura dell’anima”, non potete certo perdervi il nuovo lavoro di Clelia Farris, “La giustizia di Iside” (240 pagine), pubblicato da Kipple Officina Libraria nella collana “Avatar”, che ci porta a incontrare di nuovo i personaggi del romanzo precedente, ma non in un sequel, bensì in una sorta di “Sliding Doors” letterario.

In un Egitto sospeso tra culto dei morti, religione isiaca, trasformazioni genetiche di vegetali e animali, e una rivoluzione, politica ed ecologica, si innestano le vicende dei Sette, una squadra di poliziotti che, grazie a un accordo con i Giudici dei Morti, può scambiare l’anima di un assassino con l’anima della vittima, e ottenere che quest’ultima resusciti. Ma perché questo avvenga, occorre che tutti i componenti della squadra si riuniscano nel serdab. Menes, uno dei Sette, è ucciso in un bagno pubblico dismesso. Il capitano che comanda la squadra chiama Naïma a sostituirlo. Naïma per obbedire al superiore, è costretta ad abbandonare la caccia a un assassino che uccide dissanguando le sue vittime, e ne tumula il corpo in modo insolito: una piramide di fogli bianchi, un violoncello, una lastra di cristallo. Nel corso delle indagini, i Sette si troveranno ad affrontare il Mare-di-Sotto, una regione sotterranea popolata da creature mostruose, originate da dissennati accoppiamenti pre-rivoluzione tra geni di pesci, di alghe e di esseri umani. E scopriranno che non tutti i resuscitati sono felici di essere ritornati in vita. Naïma infine riuscirà a risolvere i suoi casi e a scoprire chi ha ucciso Menes, ma il prezzo da pagare sarà alto.

Ci racconta la stessa Clelia: “Dopo aver pubblicato “La pesatura dell’anima” mi sono resa conto che avevo ancora voglia di occuparmi dei personaggi di quel romanzo.  Volevo offrire loro una “Seconda Possibilità” (questo era il titolo originario di “La giustizia di Iside”), perciò mi sono rifatta alla teoria dei mondi paralleli e ho sfruttato la stessa ambientazione del primo romanzo, introducendo una nuova storia; i personaggi sono ancora gli stessi della “Pesatura”, ma qui hanno personalità e destini differenti. In più, c’era un aspetto della resurrezione che volevo approfondire: la vita dei ritornati, le persone salvate dai Sette. I Ritornati sono la gloria della squadra Sette, ma poi, spento il clamore, si ritrovano a fare i conti con il dolore fisico e psichico che comporta la rinascita, con i familiari, che li guardano con sospetto, e persino con i problemi giudiziari. Il risultato sono due romanzi completamente indipendenti. Si può leggere “La giustizia di Iside” senza sapere nulla de “La pesatura dell’anima”, e viceversa”.

Clelia Farris, nata a Cagliari nel 1967, si è laureata in psicologia con una tesi in epistemologia. Nel 2004 ha vinto il “Premio Fantascienza.com” col romanzo “Rupes Recta”, giunto alla seconda ristampa. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo “Nessun uomo è mio fratello” con il quale ha vinto il “Premio Odissea”. Nel 2011 viene pubblicato il suo terzo romanzo “La pesatura dell’anima”, vincitore del “Premio Kipple”. Ha pubblicato racconti su “Fantasymagazine”, “Robot” e la rivista “Effemme”.

Buona lettura.

Davide Longoni