LA COSA

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: The thing
Anno: 1982
Regia: John Carpenter
Soggetto: da un racconto di John W. Campbell
Sceneggiatura: Bill Lancaster
Direttore della fotografia: Dean Cundey
Montaggio: Todd C. Ramsay
Musica: Ennio Morricone
Effetti speciali: Rob Bottin, Michael Clifford e Roy Arbogast
Produzione: Lawrence Foster e David Turman
Origine: Usa
Durata: 1h e 50’
 
CAST
Kurt Russell, Wilford Brimley, Keith David, David Clennon, T.K. Carter
 
TRAMA
Antartide, 1982. Due norvegesi, a bordo di un elicottero, inseguono un cane con l’intento di ammazzarlo. Atterrati vicino ad una Base Scientifica statunitense, i due uomini muoiono, mentre l’animale viene accudito dagli uomini della stazione, capeggiati da R.J. MacReady. Il cane, però, non è in realtà ciò che sembra e, rinchiuso in un canile, si trasforma in un essere mostruoso. Gli uomini della Base scopriranno l’esistenza di uno strano essere alieno che “imita” le altre forme viventi…
 
NOTE
Primo capitolo della “trilogia dell’apocalisse” (gli altri due titoli sono “Il signore del male” e “Il seme della follia”), remake del film “La cosa da un altro mondo” (1951) di Christian Nyby, il film è tratto da un breve racconto di John W. Campbell, “Who goes there?”.
A differenza del suo predecessore, qui mancano i ruoli femminili, la creatura, grazie anche agli straordinari effetti speciali (a cura di Rob Bottin e Roy Arbogast), viene mostrata nei minimi particolari e non “suggerita” e l’ambientazione si sposta dal Polo Nord al Polo Sud.
Il film, a causa degli effetti speciali “truculenti” e di un’abbondante dose di pessimismo, non ottenne  un buon successo di pubblico in America, complice anche la contemporanea uscita di “E.T.” di Spielberg. Migliore fu l’accoglienza in Europa, dove fu subito ritenuto un piccolo cult. Col tempo, però, la pellicola è stata rivalutata e oggi è considerata un classico dello sci-fi, oltre che uno dei migliori film del secolo scorso.
John Carpenter, maestro indiscusso del genere fantastico, opta per una regia estremamente retrò, sia per quanto riguarda le inquadrature che la cromia (nonostante il film sia a colori, a tratti sembra prevalere il bianco/nero).
La fotografia (splendida e monocromatica) è ancora una volta curata da Dean Cundey, già collaboratore di Carpenter in “Halloween – La notte delle streghe”, “Fog” e “1997: Fuga da New York”.
La sceneggiatura invece è firmata dal giovane Bill Lancaster, figlio del celebre attore Burt Lancaster, mentre la musica è composta dal maestro Ennio Morricone, autore di splendide colonne sonore e fedele collaboratore di Sergio Leone: le sue note contribuiscono non poco ad accentuare i “toni cupi” della pellicola.
Il cast è degno di nota e vanta la presenza di un Kurt Russell (reduce dal successo di “1997: Fuga da New York”) in splendida forma, il quale lavorerà ancora con Carpenter interpretando “Grosso guaio a Chinatown”.
Carpenter, avendo a disposizione un budget più alto del solito (10 milioni di dollari), fece tutto con calma: tra inizio e fine delle riprese passò circa un anno.
Il regista Tobe Hooper, autore di classici horror come “Non aprite quella porta”, “Quel motel vicino alla palude” e “Poltergeist”, contribuì alla stesura dello script, anche se il suo nome non è accreditato.
22/02/2009, Stefano Simone