MURI DI CARTA

John Ajvide Lindqvist torna a sedurci e farci rabbrividire con una raccolta di splendidi racconti, in uno dei quali tornano i protagonisti di “Lasciami entrare”, il romanzo cult da cui sono stati tratti due film, la pluripremiata versione svedese di Tomas Alfredson e il remake hollywoodiano di Matt Reeves: si intitola “Muri di carta” (480 pagine; 18,50 euro) ed è pubblicata in Italia da Marsilio Editori.

Si tratta, ha dichiarato l’autore, di «storie che ho scritto sui miei muri di carta, quelle pareti sottili che ci separano da tutto quello che non sappiamo spiegare, l’altro. Sono racconti d’amore e di morte. Parlano di come reagiamo quando amore e morte entrano in collisione e i mostri emergono dai loro nascondigli. Buona lettura»… se ovviamente il terrore non vi blocca: perché che si tratti di un edificio in un sobborgo di Stoccolma che comincia a muoversi minaccioso, di una donna con uno straordinario sesto senso che si trova più a suo agio tra gli alberi della foresta che tra le persone, o di un’anziana pensionata che si lascia coinvolgere in uno strano giro di furti ai grandi magazzini, queste storie inquietanti e magiche nascono tutte da un quotidiano spesso così desolato e spaventoso che solo il sovrannaturale può promettere un riscatto.

All’interno di “Muri di carta” troverete, come dicevamo, l’ultimo capitolo di “Lasciami entrare”, in cui scopriamo cosa ne è stato di Oskar ed Eli dopo la loro fuga da Blackeberg, e “La soluzione finale”, grandiosa scena che conclude le vicende di Flora e Elvy alle prese con i morti viventi: Lindqvist avvolge le sue storie in un’atmosfera sospesa e spietata, riuscendo a raccontare quanto sia impalpabile il confine tra la realtà e l’incomprensibile.

Crediamo non abbiate bisogno di altro per convincervi che “Muri di carta” è un libro da non perdere, ma un po’ di rassegna stampa non guasta mai per potersi fare un’idea più completa. Loredana Lipperini de “La Repubblica” scrive: «Il merito di Lindqvist non è soltanto quello di aver portato agli onori delle classifiche l’horror svedese. Soprattutto, Lindqvist ha restituito dignità, valore simbolico e potenza mitica alla figura stessa del vampiro». Il tedesco “Der Spiegel” aggiunge: «Come Stephen King, Lindqvist sviluppa le sue storie dal quotidiano, che è spesso così desolato e spaventoso, che solo il sovrannaturale promette un riscatto». “The Age” conferma: «I lettori conoscono ormai bene il poliziesco svedese, ma John Ajvide Lindqvist aggiunge al lato oscuro del suo paese uno sguardo gotico. È ormai una figura di culto».

John Ajvide Lindqvist è nato in Svezia nel 1968 ed è cresciuto a Blackeberg, sobborgo di Stoccolma. Ha fatto per anni il prestigiatore, è autore televisivo, di sceneggiature e testi teatrali. Di Lindqvist, Marsilio ha pubblicato anche “Lasciami entrare”, “L’estate dei morti viventi” e “Il porto degli spiriti”.

Giunti a questo punto stavolta siamo noi ad augurarvi buona lettura.

Davide Longoni