ULTIME NOVITA’ FANTASTICHE DAL FOGLIO LETTERARIO

Torna il Foglio Letterario con altre interessanti novità in campo fantastico che non possono certo  mancare nella vostra biblioteca personale.

Cominciamo con l’antologia “I giorni delle bestie” (185 pagine; 14 euro) di Stefano Pastor. L’autore, con uno stile essenziale e un’abilità psicologica che fanno venire in mente il miglior Matheson, mette in scena un bestiario di orrori e meraviglie, suscitando stupore, inquietudine, spavento. O addirittura commozione, come nel piccolo capolavoro che chiude la raccolta, sorta di incrocio tra “Freaks” e “Galline in fuga”. Protagonisti di questi avvincenti racconti non sono soltanto gli animali. E’ il rapporto tra noi e loro, piuttosto, a porsi al centro delle storie, e a essere messo in crisi. E si tratta di una crisi che rompe una consuetudine, andando così a rivelare un nostro lato oscuro, celato, pauroso. E proprio i cuccioli di uomo sono i più adatti a entrare in sintonia con questa vibrazione profonda. Talvolta fino a fondersi con essa, a trasformare l’animale, o a esserne trasformati. “I giorni delle bestie” sono arrivati. Non li dimenticherete tanto facilmente.

Stefano Pastor è nato a Ventimiglia nel 1958. Dopo vent’anni passati nel commercio di musica e film, da poco più di tre anni ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Le sue storie sono dei generi più disparati, ma ha una predilezione per il fantastico puro, senza una precisa inquadratura. Ha pubblicato: “Ritorno a Ventimiglia” (Zona, maggio 2010), “L’intervista” (Montag, novembre 2010), “Creature” (CIESSE, dicembre 2010), “La correzione” (CIESSE, dicembre 2010), “Morte” (CIESSE, febbraio 2011), “La prigione” (Zerounoundici, marzo 2011), “Favole della mezzanotte” (CIESSE, maggio 2011), “Uno” (Zerounoundici, settembre 2011) e “Cam” (CIESSE, novembre 2011). Per la fine del 2012 è prevista l’uscita di un suo romanzo thriller presso un editore del Gruppo Mauri-Spagnol.

Infine chiudiamo questa piccola carrellata di novità con il saggio “Michel Gondry – L’eterno dodicenne” (190 pagine; 15 euro) di Emanuele Protano con una introduzione di Roy Menarini. Michel Gondry è fra gli autori più interessanti del cinema contemporaneo, regista che è riuscito a far dialogare il mondo dell’industria statunitense con quello dell’autorialità europea. Quel che gli spetta, dunque, è un’analisi articolata e multidisciplinare, che vada a studiare il regista in tematiche particolareggiate volte a restituirne la complessità poetica. Dal tentativo di superamento del postmoderno passando per un’analisi neuroestetica del suo cinema, fermando l’attenzione anche sulla funzione musicale inscritta nel DNA del suo modo di fare e intendere l’arte. Tutte questioni centrali per comprendere al meglio lo sguardo poliedrico del regista francese. Una ricognizione filmografica con saggi dedicati a ogni suo lungometraggio completa la presente opera, per un tentativo analitico che vuole affermare l’importanza di un autore chiave come Gondry, regista di film come “Se mi lasci ti cancello”, “L’arte del sogno”, “Be Kind Rewind – Gli acchiappafilm” e “The Green Hornet”. Emanuele Protano è direttore della rivista online “Point Blank – La più corta distanza fra il bene e il male”. Dottorando in cinema presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, collabora con le riviste “Taxi Drivers”, “Nuovo Paese Sera” e “Art Noise”. È tra gli autori di “Nanni Moretti – Diario di un autarchico” (2012).

Buona lettura.

Davide Longoni