AREA 51

Stavo facendo colazione con un uomo che aveva ricoperto alte responsabilità nelle attività dell’Area 51, per lunghi anni. Gli mostrai un crostino: «Se questa è la parte che ho scoperto, quanto è grande quello che non so?» dissi. «Quello che non sa – rispose l’uomo cupamente – l’intera verità è grande come il tavolo a cui siamo seduti, sedie comprese.»

Leggendo questo breve paragrafo si potrebbe pensare che “Area 51”, il libro di Annie Jacobsen, uscito da poco tempo nelle librerie con Piemme Edizioni, sia una romanzo, ovvero una storia inventata. Invece no. Si tratta di un’inchiesta sulla base top-secret più famosa del mondo, che si pone come obiettivo proprio quello di portare alla luce tutta la verità, senza censure. Ognuno di noi si è posto degli interrogativi su questo luogo discusso e concupito da curiosi e ricercatori, situato nello sperduto deserto del Nevada. Quando e perché è stato costruito? Ma soprattutto, cosa contiene?

La reporter Annie Jacobsen ha deciso di cercare le risposte a queste domande. E non basandosi su opere di saggistiche già note o su dicerie, ma raccogliendo le testimonianze inedite di piloti, scienziati, ingegneri e agenti in pensione che hanno avuto a che fare con l’Area 51. Delle settantaquattro persone intervistate, ben trentadue vi hanno lavorato e vissuto per anni.

Il libro contiene una quantità di informazioni esorbitante, aprendosi con il disegno di una cartina dell’Area 51. Nel leggerlo scoprirete che il sito è poco meno esteso dello stato del Connecticut e che al suo interno sono stati fatti esplodere migliaia di ordigni nucleari, a partire dal 1951. Verrete a conoscenza di operazioni coperte, progetti del governo tenuti segreti al Congresso, di informazioni classificate per decenni sulla controversa Commissione per l’Energia Atomica.

La Jacobsen, sulla base delle informazioni raccolte, smentisce che l’installazione federale più famosa d’America sia il mondo segreto degli alieni e degli UFO, ma svela il vero motivo per cui è stata creata: sviluppare la scienza e la tecnologia militari.

Il libro è un susseguirsi di verità inedite, talvolta sconvolgenti, a partire dalla spiegazione del celebre incidente del 1947, quando un oggetto volante non identificato precipitò a Roswell, alimentando ricostruzioni e leggende. Se la Jacobsen non crede alla storia degli UFO, ci mette però al corrente del grande interesse da parte della CIA verso gli avvistamenti di oggetti volanti. Un interesse tenuto segretissimo per decenni.

Come recita il brano in apertura, la Jacobsen non ha risolto l’intero enigma dell’Area 51. Ma di sicuro, col suo libro, fornisce moltissime nuove informazioni agli appassionati di questo grande mistero.

Emma Brander