IL RITORNO DELL’ENIGMISTA

Il 5 dicembre arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane “Saw V”, il quinto capitolo di una saga horror che ha saputo regalarci in pochi anni una delle icone del cinema di paura più rappresentative, paragonabile ai grandi “cattivi” che imperversavano sul grande schermo negli anni Settanta e Ottanta, come Freddy Krueger, Jason Voorhees e Michael Myers… stiamo parlando dell’Enigmista!
“Che diavolo sta succedendo? Dove sono?”. E’ con queste parole, pronunciate due minuti dopo l’inizio del primo “Saw”, uscito nel 2004, che tutto ha inizio: è racchiuso proprio tutto in queste due domande, che esprimono le emozioni primordiali, la confusione senza speranza, la terribile sensazione di impotenza e di assoluto terrore che sono al centro della serie e che rappresentano delle caratteristiche fondamentali per spiegare il suo successo. I diversi episodi della saga raccontano in pratica le macchinazioni dell’Enigmista, un malato terminale di cancro con un preciso scopo morale e un grande talento per ideare dei sanguinosi giochi di sopravvivenza, “eseguiti” sulle persone che hanno in qualche modo smesso di apprezzare il valore della vita.
Aumentando la tensione e le invenzioni in ogni film successivo, la saga di “Saw” ha coinvolto milioni di spettatori, mentre metteva a dura prova i loro nervi. Prendendo il testimone da classiche saghe horror come “Halloween” e “Nightmare”, è diventata un fenomeno culturale, oltre a essere la serie horror di maggiore profitto della storia del cinema, sia in sala che in home video. Infatti, fino a questo momento, i quattro titoli precedenti hanno raccolto oltre 550 milioni di dollari nei botteghini di tutto il mondo, mentre le vendite in dvd hanno superato le 24 milioni di unità.
La serie, tra l’altro, ha contribuito a rendere la Lionsgate, la casa di produzione, il principale studio cinematografico per quanto riguarda l’horror, consentendogli di raggiungere il primo posto ai botteghini e nei profitti in dvd.
Il primo “Saw” ha visto la sua anteprima mondiale al “Sundance Film Festival” del 2004, all’interno del popolare programma “Park City a mezzanotte”. Il responsabile del Festival Geoffrey Gilmore, che si occupa della programmazione di questo evento annuale, ricorda di essere rimasto impressionato dalla sicurezza dei realizzatori sia a livello formale che narrativo. “Saw”, ebbe modo di dire in quell frangente, “catturava lo spettatore fin dalla prima inquadratura. Era coraggioso, costruito in maniera brillante e assolutamente terrificante. Ma quello che contraddistingueva “Saw” era la sua importanza a livello morale. Il film non voleva soltanto spaventarti, ma anche portarti a riflettere su quello che faresti per rimanere in vita. Nel mondo contemporaneo, non è una cosa futile a cui pensare, sia a livello individuale che come membro della società”. 
Mentre la serie proseguiva, le pellicole approfondivano ulteriormente le convinzioni e la visione del mondo dell’Enigmista. Leigh Whannell, che ha creato la storia originale con il regista James Wan ed è stato autore o coautore delle sceneggiature dei primi tre episodi, sostiene che “il cancro che ha colpito l’Enigmista lo ha spinto a riflettere molto seriamente su quello che significa essere vivi e su quanto, in qualsiasi momento, siamo vicini alla morte. Ma lui non è il tipo che è soddisfatto con un semplice “cogli l’attimo” e un viaggio in Europa. Il concetto del valore della vita diventa un foglio bianco per osservare altre scelte morali personali, come il perdono contrapposto alla vendetta. L’Enigmista continua ad analizzare questi temi e a trasformarli in materiale utile per i suoi giochi che, per quanto possano sembrare malsani, hanno l’intenzione di aiutare la gente. Grazie al suo approccio filosofico e alla sua visione malata dell’altruismo, mi piace pensare che l’Enigmista rappresenti qualcosa di unico nell’universo horror”.
La serie di “Saw” fa parte di un’ondata di pellicole che è stata favorevolmente paragonata al cinema horror indipendente degli anni Settanta, un legame reso ancora più evidente nella serie dell’estate del 2007, svoltasi al “Museum of the Moving Image” di New York e intitolata “E’ soltanto un film: le pellicole horror dagli anni Settanta a oggi”.
La retrospettiva, durata sei weekend, ha messo assieme film come “L’ultima casa a sinistra” (1972) di Wes Craven e “Non aprite quella porta” (1974) di Tobe Hooper (che hanno sconvolto le platee di quel periodo con la loro truculenza efferata e le esplorazioni inquietanti del comportamento umano) con i film di oggi, tra cui anche “Saw II – La soluzione dell’enigma” di Darren Lynn Bousman, che contiene immagini e storie che hanno lasciato lo spettatore contemporaneo sconvolto e terrorizzato come (se non maggiormente) avveniva per il pubblico degli anni Settanta. “E’ soltanto un film” presentava dei doppi spettacoli che mettevano insieme pellicole di epoche diverse, con “Saw II” che veniva mostrato abbinato ad “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick.
Il curatore responsabile del museo, David Schwartz, ha rivelato che “questi film hanno un interesse estetico e culturale notevole, mostrando chiaramente le paure che dominano l’esistenza contemporanea. Ovviamente, siamo consapevoli che queste pellicole contengano delle immagini disturbanti e spesso scioccanti, ma la loro forza dipende proprio dal fatto che scavano nelle nostre maggiori ansie”.
L’assistente curatrice Livia Bloom aggiunse che “i realizzatori di questa serie utilizzano il genere horror come una forma commerciale per dare vita a film intelligenti e spesso sovversivi. Le loro opere esaminano delle profonde preoccupazioni psicologiche e rappresentano un commento ai problemi sociali e politici contemporanei”. La Bloom nota che nelle “impressionanti scene di tortura” di “Saw”, ha trovato delle “riflessioni sulla vita in un periodo di guerra e grande confusione”.
Intricati come i giochi dell’Enigmista, le pellicole della serie rivelano le loro contorte trame in maniera graduale. La saga stessa somiglia a un puzzle più grande, con ogni nuovo film che si collega in qualche modo al suo predecessore.
Con l’arrivo di “Saw V” nei cinema, diamo uno sguardo ai pezzi che sono usciti finora. Parafrasando le vittime dell’Enigmista: “dove ci troviamo?”.
La serie di “Saw” non è soltanto incentrata sul sangue che si vede sul grande schermo, ma anche su quello in grado di salvare le vite. Con l’uscita del primo film, avvenuta nel 2004, la Lionsgate e la Twisted Pictures si sono imbarcate in una promozione rivoluzionaria che era perfetta per il profilo della saga: una campagna nazionale del sangue legata al film e in favore della Croce rossa, che spingesse gli appassionati a “darne finché non fa male”.
Questa campagna è diventata un elemento fondamentale della serie, oltre a far parte degli appuntamenti annuali, come la data di apertura nel giorno di Halloween. Infatti, ogni anno arriva una nuova campagna pubblicitaria realizzata da Tim Palen, il co-responsabile del marketing per le sale della Lionsgate e un bravissimo fotografo, che vede protagoniste le infermiere di “Saw”, degli angeli seducenti dotati di una pietà incerta, ma di impatto visivo notevole. Nei primi quattro anni della campagna del sangue, gli spettatori della serie hanno donato quasi 80.000 pinte di sangue, contribuendo a salvare 238.000 vite.
La campagna del 2007 ha coinvolto due importanti nuovi partner, la Croce rossa americana e Yahoo!, che hanno contribuito a rendere l’iniziativa più grande, migliore e più sanguinosamente ambiziosa che mai. La Lionsgate e la Croce rossa americana hanno dato vita a una partnership formale per amministrare la Campagna di sangue “Saw IV” su base nazionale. Così, questa organizzazione ha lavorato con le sedi locali della Croce rossa per creare dei centri di donazione, un impegno che ha più che quadruplicato il numero di centri, che sono passati da 250 a 1.200. Il protagonista di “Saw” Tobin Bell ha anche partecipato a diverse pubblicità che promuovevano l’evento.
Nel frattempo, Yahoo! ha fornito un massiccio supporto online alla Campagna del sangue di “Saw IV” come fondamentale partner online della Lionsgate e della Twisted Pictures. Oltre a fornire centinaia di migliaia di pagine viste grazie a Yahoo! News, Yahoo! Mail e Yahoo Movies, Yahoo! ha anche ospitato il sito. Infatti, cercando la “Campagna del sangue di Saw” su Yahoo!, gli utenti potevano accedere al relativo sito, che comprendeva una Mappa interattiva di Yahoo! e che consentiva ai lettori di trovare il centro della Campagna del sangue più vicino. Oltre a questo, gli utenti potevano vedere le pubblicità con Tobin Bell, scaricare dei download legati al film e informare gli amici dell’iniziativa.
Sia la Croce rossa che Yahoo! tornano a collaborare con la Lionsgate per la campagna del sangue del 2008, che si svolge nei campus del college e in altri luoghi del Paese. La campagna è iniziata il 26 settembre del 2008, mentre la Croce rossa ha iniziato ad attivarsi il 23 settembre. La Campagna del sangue di “Saw V” continuerà anche durante la prima settimana di uscita del film.
Con “Saw IV” sono state raccolte 41.000 pinte, oltre 3.000 in più che nei tre anni precedenti messi insieme, salvando circa 125.350 vite. La raccolta di sangue legata a queste campagne è raddoppiata di anno in anno. Infatti, nel 2004, quando è partita l’iniziativa, sono state raccolte 4.200 pinte; nel 2005, 10.000 pinte; e nel 2006, 23.493 pinte, che hanno permesso di effettuare decine di migliaia di trasfusioni.
Ora il sangue sta per arrivare anche sul grande schermo! Preparatevi!     
02/12/2008, Davide Longoni