KENNETH

Mentre la maggior parte degli italiani ha trascorso l’estate appena terminata sollazzandosi al sole, l’amico Stefano Simone si è invece dedicato alla sua ultima fatica cinematografica: si tratta di “Kenneth”, un nuovo cortometraggio a metà strada fra il thriller, il noir, lo splatter e lo psicopatico… un po’ com’è nello stile di Stefano, che stavolta ha davvero superato se stesso confezionando un film molto più maturo dei precedenti, più violento, più cinetico, più visionario, più particolare… insomma, tutto da vedere! E da vedere anche le splendide panoramiche della sua città, dove la pellicola è stata girata: Manfredonia!
Sentiamo direttamente dal regista la genesi di questo nuovo parto cinematografico: “erano i primi di giugno, di pomeriggio, quando mi ricapitò tra le mani la rivista “American Pulp” contenente i migliori racconti polizieschi degli anni ’30, tra i quali ci sono quelli da cui ho tratto i miei due ultimi film, “Lo storpio” e “Contratto per vendetta”. Lessi il racconto “Piccola peste” di Gil Brewer. Istantaneamente decisi di ricavarne un corto! Non perché la storia mi avesse colpito, anzi! Non so spiegare precisamente cosa mi abbia spinto a realizzarne un film, ma sentivo che c’era qualcosa che… BOH, NON LO SO!
Proprio in quel periodo mi chiamò un amico che aveva appena dato alla luce un sito (“Cinemadonia”) dove si parla di cinema, chiedendomi se ero disposto a realizzare un corto da presentare al Festival di Foggia 2008 insieme ad altri registi. Unico vincolo: ambientare la storia a Manfredonia. Dissi tra me e me: “Cavolo! Ho “Kenneth”! Sembra fatto apposta!”. Così mi sono buttato a capofitto sul progetto, affidando la stesura della sceneggiatura all’amico Lele Mattana (quello di Sognihorror, per intenderci, ndr – vedere nella sezione link) il quale, con molta professionalità, si è attenuto perfettamente alle indicazioni, scrivendo la storia in soli due giorni!
L’intenzione era realizzare un film in stile anni ’70 (grana sporca, inquadrature statiche, stacchi improvvisi… fa eccezione l’inesistente uso dello zoom), caratterizzato a tratti da un montaggio moderno e, contemporaneamente, evidenziare certe caratteristiche di Manfredonia in modo documentaristico usando molto la “macchina a mano”.
Unico rammarico, avrei voluto girarlo con un formato più largo (2.21:1) per accentuare il contrasto tra “vuoti” e “pieni” e creare di conseguenza più sottotesti. Siccome giro in 16:9 “mascherato” (con un rapporto di 1.78:1) e mi regolo ad occhio (non ho ancora il “mascherino”), è davvero difficile tenere presente i margini di un formato largo senza avere i limiti delle bande nere nel new finder! Ma… pazienza!
Come accennato prima, il film, girato come al solito in maniera indipendente e a budget zero, è ambientato completamente a Manfredonia; riprese e montaggio sono durati in tutto un mese”.
Il film presenta anche alcune curiosità delle quali Stefano ha voluto renderci partecipi: “Antonella Mastromatteo, che nel film interpreta la madre di Kenneth, è stata la mia professoressa di inglese al liceo socio-psico-pedagogico, mentre la canzone che si sente in sottofondo nel pub e che scorre durante i titoli di coda è dei "Claymore", cantata dallo stesso Luigi Di Giorgio (l’interprete di “Kenneth”).
 
 
KENNETH
Italia, 2008, col., 24’
Regia: Stefano Simone
Interpreti: Luigi Di Giorgio, Domenico Del Plato, Ilaria D’Isita, Michele Vitulano, Antonella Mastromatteo, Pia Conoscitore, Annamaria De Salvia, Maristella Brigida, Cristina Cerulo
Sceneggiatura: Emanuele Mattana, da un racconto di Gil Brewer
Montaggio: Stefano Simone
Musiche: Niko Rubini
Formato: 16:9 (1.78:1)
Genere: Noir
23/09/2008, Davide Longoni