DAUSOS – CONCEZIONE DEL MONDO POSTMORTALE NELL’ANTICA MITOLOGIA LITUANA

Le Edizioni VociFuoriScena ci propongono l’uscita del saggio DAUSOS – CONCEZIONE DEL MONDO POSTMORTALE NELL’ANTICA MITOLOGIA LITUANA (438 pagine; 25 euro) di Gintaras Beresnevičius, a cura di Dario Giansanti, pubblicato nella collana “Bifröst – Area baltica”, con la traduzione di Goda Bulybenko, la prefazione di Pietro U. Dini, la postfazione di Nijolė Laurinkienė e la supervisione generale sempre di Pietro U. Dini.

Tra gli ultimi Paesi d’Europa a convertirsi al cristianesimo, la Lituania ha potuto conservare vivide tracce dei miti pagani nel suo vastissimo patrimonio popolare di fiabe (pasakos), leggende (sakmės), canti lirici (dainos) e funebri (raudos).

In questo suo denso saggio del 1990, il professor Gintaras Beresnevičius analizza le immagini mitiche trasmesse dalle fonti storiche e dal folklore, le confronta con i dati forniti dall’archeologia, e traccia così la topografia dell’aldilà secondo l’antica mitologia lituana, dall’arcaico sistema preindoeuropeo dominato dalla credenza nell’eterna trasmigrazione delle anime attraverso il mondo naturale, fino alla riforma di Sovijus, l’eroe culturale che per primo ha aperto agli uomini la via per il regno dei morti.

Assistiamo così al dissiparsi dell’ultimo velo, con i parenti in lacrime che, dopo aver offerto un banchetto al proprio caro, lo invitano ad abbandonare la sfera dei viventi e a incamminarsi verso il mondo ultraterreno. Seguiremo la schiera delle vėlės oltre le distese d’acqua delle marios; scenderemo con loro nell’oscuro regno del velnias; le vedremo intraprendere la difficile scalata del monte di vetro che dovrà condurle al maniero celeste di Dievas, oppure a venire divorate dal mostro acquattato nei suoi anfratti; le vedremo cavalcare nel clima mite delle dausos insieme agli uccelli migratori, oppure volare, percosse dal fulmine, nel regno atmosferico di Perkūnas.

Si delineano così territori escatologici le cui radici attingono tanto al mondo indoiranico, territorio indiscusso di Georges Dumézil, tanto ai misteri della dea madre, già cara a Marija Gimbutas, ma che trovano la loro più autentica scaturigine nella coscienza universale dell’uomo, da sempre nuda e indifesa dinanzi al silenzioso mistero della morte.

In appendice al volume è stata inserita una crestomazia, con numerose fonti primarie sulla mitologia baltica, molte delle quali tradotte per la prima volta in italiano, e un ampio glossario dei nomi e dei termini notevoli.

Buona lettura.

A cura della redazione