COSÌ NASCONO I MOSTRI

Gianfranco Galliano è un nome noto ai lettori della Zona Morta: collaboratore da tempo immemore del nostro sito, ma anche di altre realtà, sia con articoli sia con racconti, ha sempre saputo dare un taglio diverso a ogni suo scritto, un taglio che è sempre stato di vostro gradimento.

Per questo ci auguriamo che sia di vostro gradimento anche la notizie dell’uscita del suo primo libro: si tratta di un’antologia in digitale intitolata COSÌ NASCONO I MOSTRI (137 pagine; 2,49 euro), disponibile nei formati Epub e Mobi, scaricabile da Amazon Prime, IBS, Kobo Store e La Feltrinelli, dove peraltro è fra i primi venti e-book venduti del mese nel reparto “Società, politica e comunicazione”-

COSÌ NASCONO I MOSTRI è composto da tredici racconti true crime che spesso narrano storie di serial killer ancora poco noti in Italia (come recita il sottotitolo) e su di esse riflettono. Quando è stato possibile, l’autore si è basato su fonti originali.

I pezzi che troverete nella raccolta non obbediscono ad alcun imperativo storico-cronologico o geografico, né tantomeno a un qualsiasi criterio di organicità e completezza: si tratta di articoli sparsi nei quali Gianfranco ha cercato di riflettere su alcuni criminali attraverso i libri scritti da loro stessi, come nel caso di Panzram e Schaefer, oppure su questioni che inizialmente lo avevano incuriosito per le ragioni più diverse quali per esempio, come ci dice l’autore, “l’effetto di una nuova impostazione psichiatrica per guarire i serial killer (il metodo Bukhanovsky), o i delitti commessi per interposta persona (i suggeritori di Carrisi) e ancora – questa volta lo ammetto, è una stramberia da letterato – il semplice nome “Sutcliffe” (a dir la verità lo stesso vale anche per “Panzram”).

Negli altri casi ho cercato di trovare motivi di interesse per vincere – o almeno non perdere – la scommessa artistica che rappresenta pur sempre trasformare un individuo in una serie di parole: in questo senso mi sento abbastanza soddisfatto delle prove che ho fornito nei casi di Verzeni e Pedrinho Matador. In un tale disordine, spero di esser riuscito comunque a mantenere un sufficiente equilibrio nei miei brevi schizzi, senza strizzar l’occhio a nessun aspetto grandguignolesco o a salvare moralmente, per meriti intellettuali o infanzie difficili, individui che hanno volontariamente ucciso dei loro simili. Tutti sappiamo che le reazioni alle prove – a volte tremende – che la vita ci pone di fronte in fin dei conti dipendono da scelte individuali: i più giovani superstiti dei lager per esser stati tali non sono diventati poi dei serial killer, così come l’infanzia e l’adolescenza piuttosto comuni e non traumatiche di Schaefer non gli hanno impedito di trasformarsi in un adulto sanguinario del tutto privo di empatia”.

Nel complesso, i testi coprono un arco temporale che abbraccia tanto l’antichità quanto la più stretta contemporaneità. Tale visione offre al lettore un viaggio che, pur non volendo né potendo essere enciclopedico, è ampio e ben documentato anche sotto il profilo bibliografico, cinematografico e videografico.

Buona lettura.

A cura della redazione